Il Nano di Arcore e "Maestro degli Inganni" con grande battàge prende in adozione un cane: chi potrà mai credere alla sua sincerità?
In campagna elettorale, ormai, ogni trovata è lecita per acchiappare l'attenzione dell'audience e raccattare voti. questo ci regala un dibattito politico ormai degradato a baruffa e spogliato di qualsiasi idea "vera" che sia supportata da un qualche riferimento ideologico o da un sistema di pensiero coerente.
Ormai ci si muove (e credo che questo nei tanti personaggi sulla scena "politica" riguardi un po' tutti, chi in maniera più esplicita, chi in modi più occulti) seguendo delle tecnniche pubblicitarie, spesso con il supporto di "curatori d'immagine" e di esperti in psicologia della comunicazioe.
Tutti i colpi bassi sono leciti: anche quelli che vanno a toccare gli astanti nei loro sentimenti, facendo leva sul loro assetto interiore di "brave persone" o, in alcuni casi (e qui il gioco è ancora più sporco) sul loro buonismo.
Tempo addietro, ormai, molto tempo fa, siamo stati privati del piacere di gridare in maniera disinteressata "Forza Italia!", adesso anche l'adozione dei cani perduti senza collare o dei cuccioli crudelmente abbandonati sin da piccoli diventa un modo per speculare sui buoni sentimenti dei propri potenziali elettori.
Io amo i cani: da più di due terzi della mia vita ne ho avuti con me. Sono molto sensibile alle storie di cani abbandonati e sono un convinto assertore, con Jeffrey Masson ed anche alla luce delle mie esperienze personali che i cani sono esseri capaci di esprimere sentimenti molto complessi.
La comparsata del personaggio "politico" (ma dire "politico" è troppo lusinghiero) che qui non voglio nemmeno nominare, in corso di campagna elettorale - e ancora "fresca" nei media - mi ha disgustato e mi ha offeso.
E' stato un modo molto, ma molto basso per pilotare (e condizionare) i sentimenti delle persone per bene, con una finzione e una messinscena.
Voglio proprio vedere, se - dopo il recitativo messo in scena bello, strappalacrime e pseudo-edificante - il nano ghignante si è portato quel povero cagnolino a casa o se lo ha portato a passeggio.
Sono convinto che dopo che gli spotlight si sono spenti e la parte "pubblica" della recita a soggetto è finita, il povero cagnolino è stato consegnato a qualcun altro: semplicemente, non serviva più.
Le menzogne hanno sempre le gambe corte: e quindi anche questa avrà vita corta, ne sono certa.
Ma al Nostro non importa: le sue sono tecniche da guitto a cui importa l'effetto immediato di ogni comparsata e il fatto che se ne parli: le foto, le riprese video e gli articoli scritti nella stampa cartacea e online rimarranno. E soprattutto saranno eloquenti quelle immagini, come le famose lacrime al tempo della tragedia del barcone degli emigranti affondato nell'Adriatico a seguito dell'intempestivo interventodi una nostra nave militare.
Quello che gli importa è essere sulla scena, riuscire ad avere il riflettore puntato addosso: e se, per ottenere questo risultato, occorre dire delle boiate imbarazzanti o cose fasulle da smentire in seguito non importa. Di essere eventato e colto in fragranza, non gliene frega niente: per così dire, ha una faccia di bronzo e la pioggia lo bagna e il vento lo asciuga. T
La cosa davvero preoccupante è che per il nostro una cosa vale l'altra. L'importante è sorpendere e stupire, toccando la corda dei sentimenti altrui,
E' come se, ogni volta, mettesse in atto dei trucchi da prestidigitatore che sembrano veri, per quanto dietro la facciata di un'irreprensibile esecuzione, ci sia sempre il trucco.
Però - dico io - non è giusto giocare con i sentimenti altrui, soprattutto con quelli di coloro che sono meno attrezzati a cogliere gli inganni detro ciò che appare.
Se il Nostro vuole adottare un cane, lo faccia veramente.
Lo prenda a vivere con sé, lo accudisca, lo porti da veterinario, lo porti a passeggio senza quegli odiosi ed arroganti uomini di scorta.
Noi non crediamo alle buone intenzioni del Cavaliere nei confronti del cagnolino.