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23 luglio 2014 3 23 /07 /luglio /2014 22:31

The Critic. Il secondo dei casi di Enzo McLeod: un indagine nel cuore di una provincia viti-vinicola francese

 

Enzo McLeod è un esperto in criminologia e medicina forense, ma anche possiede delle competenze nell'ambito psicologico criminale: é un personaggio sfaccettato. E' di padre scozzese e di madre italiana: da qui il suo nome curioso, in cui "Enzo" sta per "Vincenzo". E' un uomo non più giovanissimo, di grossa stazza e - per una nostalgia giovanile - porta i capelli ormai brizzolati legati sulle spalle in una lunga coda di cavallo. Potrebbe apppparire come un eccentrico, tanto più che, quando le circostanze lo richiedono, indossa - come ogni Scozzese che si rispetti il kilt.
Le storie che lo vedono come protagonista sono ambientate in Francia e sono espressione della "fase francese" della vita di Peter May, lo scrittore che ha creato il suo personaggio, il quale dopo una serie di spostamenti in giro per il mondo, si è stabilito più o meno permanentemente in Francia.
The Critic (Quercus, 2014) è il secondo degli Enzo McLeods "files".
McLeod, a causa delle sue competenze, viene spesso implicato in indagini in casi ormai "freddi": ma in particolare egli cerca di sviluppare e risolvere quelli contenuti nelle annotazioi del suo amico/nemico Roger Raffin che ne ha raccolti diversi  con le sue indagini giornalistiche: per un accordo reciproco, Enzo McLeod indagherà su di essi e i casi risolti andranno a comporre un libro che sarà a firma di entrambi.
In questo romanzo, Enzo McLeod si trova ad indagare sulla scomparsa di un critico enologico famoso - Gil Petty -, scomparso quasi quattro anni prima, ed improvvisamente trovato cadavere (dopo essere stato tenuto in "salamoia" nel vino in una vigna di una zona vinicola francese (Gaillac e il Dipartimento del Tarn), produttrice di vini straordinari, ma poco noti, a differenza di quelli dell'area vicina di Bordeaux.
Il romanzo è davvero appassionante, l'intreccio si fa via via più complesso, e il mistero si infittisce. C'è una lista di persone scomparse e si insinua il dubbio che possano essere collegate tra di loro, anche se non è chiaro in qale modo. E intanto qualcuno attenta ripetutamente alla vita di Enzo McLeod.
Il tutto va avanti attraverso delucidazioni sui modi in cui nella zona del Gaillac avviene la prodzione di via, sui metodi di lavorazione e sui diversi passaggi, sulle tecniche di degustazione e così via; ed anche con considerazioni interessanti su ciò che rende famoso un vino e lascia nell'ocurià uno altrettanto buono; sul potere del critico nel decretare la fama (e il relativo prezzo di vendita) di un vino piuttosto che di un altro; e infine sui rischi che, a causa del gusto dei critici enologi si tenda all'omologazione delle tecniche di produzione, per arrivare - in taluni casi - come accade negli Stati Uniti - alla produzione di vini in cui tutto è deciso (e fatto) seguendo il responso di indagini di laboratorio e di sofisticate tecniche computerizzate per mezzo delle quali si può ottenere il risultato che si vuole, senza più il tocco artigianale che rende unico ciascun vino.
The Critic. Il secondo dei casi di Enzo McLeod: un indagine nel cuore di una provincia viti-vinicola franceseUn miscuglio sapiente che rende il romanzo avviincente e istruttivo al tempo stesso.
Alla fine si giungerà alla risoluzione del mistero: con altri morti e con feriiti, e non dico come.
Ma, in qualche misura, si tratta di una "vendemmia tardiva".

Spero vivamente che i casi con le indagini di Enzo McLeod verranno presto tradotti in Italiano.

The Critic l'ho letto, infatti, in lingua originale.

 


A murder mystery in a vineyard presents a perfectly chilled cold case for Enzo (the second case of Enzo's Files).
Gil Petty, the worlds number one wine critic, went missing during a tasting tour of the little-known wine region of Gaillac. Four years ago, his body was discovered strung up on a cross in the vineyards of southwest France.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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