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12 ottobre 2011 3 12 /10 /ottobre /2011 08:18

http://a8.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/310315_2576767222876_1365214184_3015492_223663667_n.jpgDovreste camminare in via Generale dalla Chiesa lungo il marciapiede che costeggia i campi del CEI (Centro Educativo Ignaziano) e, in corrispondenza del sottopasso chevi conduce  sotto le arcate che uniscono le due parti di Villa Trabia, la vista che vi si pare dinnanzi vi rallegrerebbe il cuore (si ride per non piangere).
Un tempo, proprio sotto l'ampia arcata, c'erano delle panchine, una vasca con i pesci rossi in un anfratto roccioso recintato da un'inferrriata (e nell'acqua crescevano perfino dei ciuffi di papiri).
Oggi la vasca è del tutto prosciugata ed è divenuta ricettacolo di rifiuti che nessuno rimuove più da secoli: c'è persino la scocca di una Vespa...; le panchine sono state frantumate; anche all'abbeveratoio di pietra, dove un cannolo forniva acqua sempre fresca e chioccolante, è toccata la medesima sorte: giace scomposto in pezzi, ma già molto tempo prima che venisse distrutto la fontanella non aveva più dato acqua; i lampioni sono rotti e nessuno si preoccupa di riattivarli; cumuli immondi di spazzatura e di altri detriti tra i quali campeggia - surreale - una sedia girevole da ufficio rovesciata a terra.
Non parliamo del tanfo ammoniacale del piscio e delle incrostazioni di deiezioni solide invecchiate - non dei cani (poveretti!), ma di cittadini che hanno ritenuto (e ritengono) di usare questo luogo come cacatoio pubblico.
Eppure, quando venne realizzata la strada carrozzabile che tagliava il parco di Villa Trabia, i costruttori della strada vollero ingentilire questo passaggio conferendogli un tocco di romanticismo e di mistero tra arco, grotticella e anfratto ombroso con panchine e fontanella, recuperando ciò che già esisteva in questa parte del parco che dai suoi proprietari era stata denominata, appunto, "angolo romantico".
Così era stato volutamente perpetuato era un luogo idilliaco dove avrebbe potuto essere piacevole sostare: ma è durato per ben poco tempo.
E' un esempio tangibile di come l'incuria e il degrado entropico di una città, malgrado gli sforzi di pochi volenterosi, mantengano intatta la loro forza degenerativa, trasformando certi angoli in inquietanti zone "fantasma", vere e proprie terre nessuno, transitando dalle quali è meglio volgere lo sguardo da un'altra parte e far finta di non vedere...

Non è che nessuno si sia attivato del tutto, a onor del vero: nel tenttivo di bonificare il giardinetto che si trova poco oltre e che è in uno stato di degrado altrettanto impietoso.

I condomini del palazzo attiguo hanno chiesto per quest'area che, fa parte di villa Trabia ma di fatto ne è esclusa da una recinzione, di poterlo affittare e accudirlo: sarebbe un atto di privatizzazione, ma almeno si arginerebbe il degrado, anche perché lì di notte c'è tutto un giro di spaccio.

Il comune ha risposto si, ma proponendo una cifra di affitto per il condominio proibitiva e, di fatto, bloccando sul nascere la lodevole iniziativa.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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