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22 gennaio 2013 2 22 /01 /gennaio /2013 19:06

la migliore offertaHo ricevuto e ospito volentieri qui il commento di Angela Anello sul recente film di Giuseppe Tornatore, "La Migliore Offerta" (2012).

(Angela Anello)  Il  film è stato magistralmente eseguito. E' bene sottolineare che questo film, anche se girato in lingua inglese e con attori stranieri, è stato scritto, diretto, montato, fotografato, scenografato, musicato e soprattutto prodotto da un team tutto italiano.

Ho forse qualche riserva solo sulla colonna sonora. Le note di Ennio Morricone, francamente, infatti, hanno smesso ormai di emozionarmi: sono fin troppo convenzionali e collaudate nella sequela dei film tornatoriani.  Il cast è eccezionale: Geoffrey Rush nei panni del protagonista Virgil Oldman, è superbo.
Il soggetto del film mi ha dato diversi spunti di riflessione.
Ancora una volta Giuseppe Tornatore dedica un film alla solitudine dell’uomo a contatto con l'arte. Non troviamo i baci consolatori dei film di Nuovo Cinema Paradiso, non le dolci note della musica da pianoforte della Leggenda del pianista sull'oceano, bensì dipinti d’autore.
La migliore Offerta è la storia dell'antiquario e valente battitore d'aste, Virgil Oldman, un uomo egoista, e della vendetta di Billy, che è invece un uomo svilito e umiliato.
Virgil è un uomo che si è isolato volontariamente dagli altri e che non si interessa degli altri. Sono prova di ciò la simil-amicizia con il suo complice Billy, l'ignoranza della vita privata dei suoi più vicini collaboratori, la difficoltà iniziale a comunicare con lui anche di Claire Ibbetson, la sua ultima e strana committente.
E' un uomo preso da se stesso, che teme e rifugge gli altri frapponendo fra loro e sé guanti, filtri di impiegati e casa-bunker.
L'unico essere umano con cui sembra avere un rapporto è Billy, ma di questi non ha mai voluto vedere la produzione artistica, umiliandolo e innescando in lui un desiderio di vendetta.
E' Billy sicuramente l'artefice della grande truffa, l'unico che può aver avuto i mezzi economici e culturali per costruirla, l'unico che lo conosce veramente, che conosce la sua collezione segreta e che può riescire a scardinare la sua difensiva attraverso l'amore, il solo campo in cui il super-esperto è un analfabeta.
Gli altri personaggi si rivelano - alla fine - minori e soltanto dei mezzi per attuare il piano della vendetta.
Il finale si conclude con la vittoria di Billy: l'unico ritratto di donna che resta a Virgil è opera sua.
Quella di Billy non va interpretata soltanto, a mio avviso, come una truffa, bensì vera e propria lezione di vita.
Durante quei 18 mesi d'inganno (l'arco di tempo in cui si sviluppa la vicenda) il protagonista effettivamente impara a "vivere".
Conosce il sapore dell'amicizia, dell'amore, della famiglia, della passione; dorme per la prima volta con una donna, pur non riuscendo a prender sonno.
Vive un'epifania della sua umanità recondita.
Leggendo il libretto omonimo di Giuseppe Tornatore (Sellerio Editore Palermo, 2012), ci si rende conto che il  finale è certamente amaro, triste ma non tragico: e, per comprenderlo, si potrebbe, forse,  far riferimento al dilemma di Godard in "Fino all'ultimo respiro" tra il dolore o il nulla.
Billy ha scelto per Virgil... così come Alfredo scelse per Totò, privandolo dell’amore giovanile in vista di quello talentuoso per il cinema.

Si può condividere, certamente, quanto rilascia Giuseppe Tornatore in un’intervista parlando di rinascita di un uomo, poichè indubbiamente siamo dinanzi alla costruzione di un uomo (e a ciò farebbe, non a caso, allusione il montaggio dell'automa che tuttavia rilancia a pieno il tema della contraffazione e della finzione).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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