Non è molto tempo che mi è capitato di imbattermi nel mio vettore temporale in un giorno di cose mancate, di coincidenze e di fatalità che spingono potentemente in una direzione quasi predestinata.
Tutto è fatidico, ancora una volta...
E' ciò che sempre mi ritrovo a pensare...
Fatalità e coincidenze: non saprò mai se le coincidenze mi porteranno ad una svolta esistenziale, ad un incontro decisivo, ad un novum inatteso...
E se le coincidenze in un percorso fatale fatto di cambi di rotta e di nuove linee esistenziali che si aprono a partire da quel bivio, ti portano ad imbatterti in un baule abbandonato, ancora intatto e con il lucchetto chusio, che facilmente puoi immaginare pieno di tesori, o ti portano ad incontrare un libro buttato per terra che il vento ha aperto ad una certa pagina e non ad un'altra (e tu avidamente leggi quelle parole e comprendi che sono rivolte esattamente a te), oppure ad incrociare la tua via con quella di una donna di cui sino ad un attimo prima ignoravi l'esistenza e che altrimenti non avresti mai incontrato, non fa differenza alcuna...
E' la combinazione di fatalità, di atti mancati, ma anche di libero arbitrio che ti portano a questo incontro e non ad un altro. Certo è che, come quelle coincidenze ti fanno assaporare il vento delle novità, così altre coincidenze ti possono distogliere e portare lontano in altre direzioni inattese e meno favorevoli.
Il destino ti tira da tutte le parti ... sei come un naufrago che le correnti trascinano verso un'isola agognata e che quando sta per toccare riva da un vento improvviso viene nuovamente allontanato verso il mare aperto.
Ma, in ogni caso, si tratta di eventi che imprimono una movimentazione alla tua vita e che introducono dinamismi ed importi energetici inattesi, proprio metri stavi vivendo un momento di stanca e di disillusione
Se sabato non avessi decisi di mettere in funzione il carrellino per trasportare il cane con la bici...
Se non avessi verificato che il perno della ruota non andava bene così com'era...
Se non fossi uscito con la bici per fare montare al meccanico un perno più stabile, se il biciclettaio non mi avesse detto che la bici gliela dovevo lasciare per poi passare a ritirarla lunedì...
Se non avessi fatto tutto questo, non mi sarei trovato con Frida in via Resuttana e non avrei deciso di andare a piedi sino alla Villa dello Stadio....
Non sarei stato esattamente in quell''ora e in quel posto...
Ma di più non posso dire, perché nulla in realtà è accaduto...
Forse, mi sono solo imbattuto in un miraggio, ma è quanto basta...
In fondo, si vive di miraggi e di illusioni che per noi come le ombre del Mito Platonico della Caverna...
Però dopo essere stati colpiti dal miraggio e sapere che dietro a questa miraggio potrebbe esserci una realtà che, inizialmente, non ti è dato di cogliere, cambia le cose e non fa essere più le stesse...
Cos'è cambiato? Niente... e tutto, si potrebbe dire.
E la vita continua.