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21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 09:09

Le fatalità, il Non è molto tempo che mi è capitato di imbattermi nel mio vettore temporale in un giorno di cose mancate, di coincidenze e di fatalità che spingono potentemente in una direzione quasi predestinata. 
Tutto è fatidico, ancora una volta... 
E' ciò che sempre mi ritrovo a pensare...
Fatalità e coincidenze: non saprò mai se le coincidenze mi porteranno ad una svolta esistenziale, ad un incontro decisivo, ad un novum inatteso...
E se le coincidenze in un percorso fatale fatto di cambi di rotta e di nuove linee esistenziali che si aprono a partire da quel bivio, ti portano ad imbatterti in un baule abbandonato, ancora intatto e con il lucchetto chusio, che facilmente puoi immaginare pieno di tesori, o ti portano ad incontrare un libro buttato per terra che il vento ha aperto ad una certa pagina e non ad un'altra (e tu avidamente leggi quelle parole e comprendi che sono rivolte esattamente a te), oppure ad incrociare la tua via con quella di una donna di cui sino ad un attimo prima ignoravi l'esistenza e che altrimenti non avresti mai incontrato, non fa differenza alcuna...
E' la combinazione di fatalità, di atti mancati, ma anche di libero arbitrio che ti portano a questo incontro e non ad un altro. Certo è che, come quelle coincidenze ti fanno assaporare il vento delle novità, così altre coincidenze ti possono distogliere e portare lontano in altre direzioni inattese e meno favorevoli.
Le fatalità, il Il destino ti tira da tutte le parti ... sei come un naufrago che le correnti trascinano verso un'isola agognata e che quando sta per toccare riva da un vento improvviso viene nuovamente allontanato verso il mare aperto.
Ma, in ogni caso, si tratta di eventi che imprimono una movimentazione alla tua vita e che introducono dinamismi ed importi energetici inattesi, proprio metri stavi vivendo un momento di stanca e di disillusione


Se sabato non avessi decisi di mettere in funzione il carrellino per trasportare il cane con la bici...

Se non avessi verificato che il perno della ruota non andava bene così com'era... 

Se non fossi uscito con la bici per fare montare al meccanico un perno più stabile, se il biciclettaio non mi avesse detto che la bici gliela dovevo lasciare per poi passare a ritirarla lunedì...

Se non avessi fatto tutto questo, non mi sarei trovato con Frida in via Resuttana e non avrei deciso di andare a piedi sino alla Villa dello Stadio....

Non sarei stato esattamente in quell''ora e in quel posto...

Le fatalità, il Ma di più non posso dire, perché nulla in realtà è accaduto...

Forse, mi sono solo imbattuto in un miraggio, ma è quanto basta...

In fondo, si vive di miraggi e di illusioni che per noi come le ombre del Mito Platonico della Caverna...

Però dopo essere stati colpiti dal miraggio e sapere che dietro a questa miraggio potrebbe esserci una realtà che, inizialmente, non ti è dato di cogliere, cambia le cose e non fa essere più le stesse...

Cos'è cambiato? Niente... e tutto, si potrebbe dire.
E la vita continua.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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