La foto di una Fiat Balilla del 1932 (la Fiat 508 Balilla, il fortunato modello che rappresentò l'inizio della motorizzazione di massa nell'anteguerra) mi ha fatto ricordare che le due mie prozie, Irene e Natalia (sorelle della nonna Maria) che hanno vissuto sempre vicine alla nonna, condividendone gli spostamenti in una serie di case d'affitto, sino all'acquisto degli appartamenti in Viale regina Margherita 9/bis (oggi n°11) sono state proprietarie di una Balilla.
Donne intraprendenti, la acquistarono abbastanza presto, poco dopo il suo lancio sul mercato.
Mi viene facile immaginare queste due signore eleganti, tutte in nero, con i capelli bianco candidi e dall'aspetto altero (in alcuni casi portavano anche cappellino nero con veletta)..
Non la guidarono mai, ovviamente: la usavano al posto della carrozza trainata da cavalli: l'auto era accudita di tutto punto da un'autista, regolarmente aasunto e loro dipendente, da cui si facevano portare in giro a seconda delle loro esigenze.
Altri tempi!
La Balilla era attrezzata con un comodo ed ampio baule posteriore in cui si mettevano i bagagli: una volta, questo baule si sganciò, mentre erano in marcia: immediato cazziatone per lo chauffeur (in divisa naturalmente, con guanti e con il classico berretto a visiera), perché non aveva fissato per bene il tutto e che dovette tornare indietro a piedi a recuperare il tutto.
Mia madre spesso mi raccontava l'episodio ridendo per sottolineare l'intraprendenza delle prozie, ma anche il loro vigore autoritario.