Quanto tempo inutile si perde in attese lunghissime ed insulse! Attendiamo per cose che sembrano cose importanti: almeno così ci dicono e ci fanno credere e per loro disperdiamo in mille rivoli la nostra forza vitale. Sono quelle cose che governano la nostra vita fatta di adempimenti, obblighi, messa in regola con le norme, eppure sono vane e vuote.
Per alcuni sono fonte di vita - per quelli senza fantasia e senza slanci. Per altri sono lacci, lacciuoli, intollerabili vincoli e catene, odiose prigioni che, pur essendone consapevoli, si devono subire, come il rematore delle galere di un tempo, incatenato alla sua panca, doveva subire la fatica del remo e il morso della frusta sulla sua pelle.
Quanto siamo appesantiti dalle burocrazie, dalla contabilità, da enormi edifici di carte, di documenti e di faldoni che, un giorno, ci seppelliranno e che, subito dopo, saranno corrotti dal Tempo e si disfarranno in polvere grigia.
Vorrei vivere al naturale, in un Eden bucolico, il cui tempo sia quello ciclico della ricorrenza del giorno e della notte, e dell'avvicendarsi delle stagioni.
Un tempo che sia in armonia con la musica delle sfere e con la ricorsività dell'Universo.
Solo questo conterebbe davvero.
E, ormai, è troppo tardi.
Non c'è più tempo.
Il Sole Nero di cui parla Giordano Bruno sta arrivando per inghiottire noi e tutte le nostre cose futili.
Non credo che un mondo diverso sarà più possibile.
Alcuni dicono che l'Amore potrà salvare tutto.
Io sono scettico.
Ma se la vedessi in opera, la vis sanatrix dell'amore, forse potrei crederci.
Intanto, posso soltanto pensare ad un Sole Nero che si avvicina, inesorabile.
"L'uomo viaggerà nel cosmo e dal cosmo
apprenderà il giorno della sua fine
[...]
proprio quando l'uomo si crederà padrone
del cosmo molte ricche città faranno la fine di Sodoma e Gomorra
[...]
un Sole Nero inghiottirà nello spazio il sole, la luna, e tutti pianeti che ruotano intorno al sole"
(Giordano Bruno: da "De l’infinito Universo et mondi")
Giordano Bruno, finito sul rogo il 17 Febbraio 1600, oltre alla sua visione filosofica del mondo, ci ha lasciato delle annotazioni che fanno riferimento al futuro dell'umanità. Infatti, nei suoi scritti e studi, sono incluse alcune riflessioni interessanti che qualcuno ha ribattezzato come 'profezie', screditando con tale parole la lungimiranza dello scienziato che riuscì persino a ipotizzare la fine del mondo con un linguaggio medioevale e profetico, ma ciò nonostante scientificamente condivisibile ai giorni nostri o comunque spunto di riflessione.