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28 luglio 2011 4 28 /07 /luglio /2011 18:19

Il-circo-dei-vampiri-Laymon.jpgNel Il circo dei vampiri di Richard Laymon (Gargoyle, 2011) l'incipit è nel segno della migliore narrativa horror: il lettore viene immediatamente calato in un'atmosfera degna di Stephen King o di Dan Simmons, dove - nelle battute iniziale e nella presentazione dei protagonisti - sembra che tutto sia pigro e sonnolento e che niente degno di nota debba accadere.

Gli ingredienti. Una piccola cittadina americana USA, di stampo campagnolo, di poche centinaia di abitanti.
Un luogo  - il "maledetto" il campo di Janks (a causa degli atti efferati che vi erano stati perpetrati in passato da uno squilibrato rispondente a questo nome), divenuto poi il campo di Fargus in un tentativo di addomesticamento da parte di un cittadino Mr Fargus, appunto- elemento inquietante e di attrazione primaria per i ragazzini del posto e delle zone vicine alla ricerca di brivido e di avventura, sulla base di una serie di storie eccitanti che su questo luogo e su ciò che vi accade nottetempo circolano (ma forse, a parte Janks, sono soltanto "leggende" campagnole, ma non è dato saperlo).
Tre ragazzi, in piena adolescenza e profondamente amici, alla ricerca del brivido trasgressivo e dell'avventura, come elemento di formazione e di "passaggio", Dwight (il narratore), Rusty e Slim (che, essendo donna, fa della "compagnia" una compagine mista, nemmeno fuori registro se si considera l'illustre esempio di IT di King).
Viene annunciato con dei flyer disposto strategicamente sui pali della luce e agli angoli delle strade, l'arrivo di un "Circo di vampiri", in cui si esibirà (o sarà messa in mostra)  Valeria la Vampira e che si acquertiererà proprio nel luogo maledetto.
Nei tre scatta subito il desiderio di andare alla ricerca di qualcosa: per esempio, quello di scoprire cosa c'è dietro le quinte e se "Valeria" altro non sia se non una mistificazione (e magari è una bella donna e questo pensiero attiva gli ormoni dei due maschietti). I tre sono attizzati ancora di più, nel loro desiderio di scoprire e di sbirciare, dalla postilla secondo cui l'esibizione è riservata solo ai maggiori di 18 anni.
Cattivi presagi cominciano a concretizzarsi per i tre (e per il lettore esperto del meccanismo narrativo di questo tipo), quando arrivati nel campo di Janks, malgrado gli annunci, non c'è traccia del Circo, mentre si fa loro incontro un cane macilento, affamato, e orbo di un occhio che, se pensiamo all'incontro dantesco con le tre bestie all'ingresso della "selva oscura" lascia solo intravedere sventura.
Insomma, questi pochi elementi riuniti magistralmente e con grande fluidità narrativa sono da soli sufficienti ad attivare nel lettore una sorta di craving - bramosia - nel voler andare avanti e scoprire cosa lo attende nelle pagine successive.
Staremo a vedere...

 

La sintesi del romanzo nel risguardo di copertina

E' una torrida mattina d’agosto dell’estate del 1963. Siamo a Grandville, nella rurale provincia americana, e a ogni albero e palo della luce lungo la statale e' stato affisso un volantino che annuncia l’arrivo in citta' del Circo Itinerante dei Vampiri. L’attrazione principale – campeggia a caratteri cubitali sul manifesto – e' la bellissima Valeria, l’unico esemplare vivente di vampiro ridotto in cattivita'. Per tre adolescenti del luogo, Dwight, Slim e Rusty, e' molto piu' che l’evento dell’estate, e' lo spettacolo del secolo. Nonostante i volantini proibiscano espressamente l’ingresso per i minorenni, i tre decidono che vi assisteranno a qualunque costo, ignari di andare incontro a un orrore senza fine. Una storia di amicizia, di paura e di coraggio, di tentazione e passioni giovanili, che segnera' per sempre le vite di tre ragazzi per i quali il circo non sara' mai piu' lo stesso.

 

Richard Laymon.

 Richard Laymon (1947-2001) e' stato uno scrittore americano con all’attivo piu' di 30 romanzi e 65 racconti. Laureato in lingua inglese all’Universita' di Willamette, nell’Oregon, prima di approdare al successo ha lavorato come insegnante e bibliotecario. Con i romanzi La Carne (Fanucci, 1987) e Il Luna-park dell’orrore (Sperling & Kupfer, 1989) ha ricevuto una nomination per il Bram Stoker Awards, indetto dall’associazione degli scrittori horror americani.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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