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23 maggio 2011 1 23 /05 /maggio /2011 08:57

zebra-crossing-l.jpgSoprattutto dalle mie parti sono ben pochi gli automobilisti che si fermano per far passare i pedoni sulle strisce zebrate.

Il più delle volte passano con prepotenza.

E, se qualcuno si ferma, bisogna stare ben attenti, perchè potrebbe capitare che arrivi un altro automobilista in sorpasso di furia e travolga il pedone che sta passando fiducioso.

Molti, nella mia città, sono stati falciati con questo meccanismo.

Cosa fare per attraversare: bisogna essere altrettanto prepotenti e invocare con assertività il proprio diritto al passaggio.

Come?

Avendo tra le mani un bastone o, meglio, un ombrello a vivaci colori si stende in avanti e in alto quasi fosse uno scettro o mazza del comando, con atteggiamento imperioso, e rivolgendo all'automobilista in arrivo uno sguardo truce e severo.

In mancanza di bastone o di ombrello (dei quali sarebbe conveniente essere sempre muniti) può essere sufficiente tendere in avanti il braccio a mo' di saluto romano.

Ma ovviamente questa gestualità da sola non funzionerebbe: occorre accoppiare al gesto, l'azione e, dunque, lanciarsi con fare sul passaggio pedonale.

Tutto si basa sul calcolo delle probabilità.

In verità, potrebbe anche capitare di essere travolti in una giornata sfortunata da un automobilista particolarmente renitente.

A volte succede che l'automobilista sia distratto o lento di riflessi e tardi a fermarsi.

zebra-crossing_1357199i.jpgIn questi casi, correndo un rischio calcolato, occorre fermarsi sulle strisce e rimanere lì fermi con atteggiamento impositivo, indicando con entrambi le mani all'automobilista le strisce pedonali e sottolineando così il diritto al passaggio. Fermarsi e rimanere immobili, equivale a dire: Sono io ad avere il diritto di transito sulle striscie e fintantochè io non sia passato, tu te ne devi stare fermo e buonino.

In genere, l'arresto improvviso e la gestualità funzionano sempre: l'automobilista pianta freni e si ferma.

In tal caso, rimani fermi per una ventina di secondi e parli all'automobilista, cercando di educarlo, per la prossima volta.

In linea generale, poi, l'incedere deve essere. Non bisogna mai dare l'impressione di aver fretta, quando si è su di un zebra crossing, perchè la fretta suggerirebbe l'idea che l'attraversatore si senta in pericolo e fuori posto, mentre invece le strisce zebrate dovrebbero suggerire all'automobilista in arrivo l'esistenza di un muro invisibile, infrangibile.

L'andatura prescelta dovrebbe essere il più possibile quella che terrebbe, nell'attraversamento un anziano in difficoltà: solo così il nostro essere pedoni "assertivi" potrà tradursi in un vantaggio anche per loro.

L'altro giorno, ho visto un signore anziano (ma non più di tanto rispetto a me: ho appreso dopo che aveva 67 anni) applicare la stessa tecnica.

Gli sono andato incontro e gli ho detto solidale: "Bravo! E' così che si deve fare".

Lui mi ha risposto: "Lo faccio soprattutto pensando a quelli più anziani di me e che hanno difficoltà a muoversi. Se gli automobilisti non vengono educati, c'è il rischio che loro non riescano mai a passare".

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commenti

M
<br /> Gli automobilisti ligi, quelli che si fermano davanti alle striscie per cedere il passo ai pedoni corrono il rischio di essere tamponati da chi procede alle loro spalle.<br /> Come racconta un mio amico, ad esempio: "La situazione è un po' diversa, ma non troppo qui in zona Treviso. In particolare, fermandomi sulle strisce alla guida della mia vettura, mi è capitato di<br /> subire le animate rimostranze del motociclista che mi seguiva e che mi rimproverava per essermi arrestato "senza guardare dietro"...<br /> <br /> <br />
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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