Nel quadro delle manifestazioni nel cartellone di "Porto d'Arte. Rassegna di musica e teatro" (3^ edizione, dal 27 luglio al 4 settembre 2011) presso il complesso monumentale Castello a Mare di Palermo, ha avuto luogo il 13 agosto il concerto di Franco Battiato (Franco Battiato Live: "Up patriots to arms").
Promotore della rassegna, in cui era incluso l'evento, è l'Autorità Portuale di Palermo, mentre la parte organizzativa è sviluppata da Terzo Millennio. Progetti artistici.
Il concerto di Franco Battiato, preceduto da una breve esibizione di Luca Madonia (ex-componente del gruppo De Novo), ha visto una grandissima affluenza di pubblico di tutte le età, dal momento che i seguaci di Battiato sono transgenerazionali, poichè il gusto per la sua musica e i suoi testi vengono trasmessi dai genitori ai figli, ma anche per il fatto che i suoi moduli musicali si sono evoluti con il tempo, avvicinandosi nelle ultime sperimentazioni e produzioni discografiche sempre di più alla sensibilità house.
Il repertorio classico di Battiato c'è stato tutto: dai pezzi più recenti (come l'omaggio musicale a Giuni Russo, la cantante da lui valorizzata e spentasi a Milano nel 2004 dopo una lunga malattia o altri in cui, in modo graffiante, fa riferimento all'attualità e ai "mali" del mondo contemporaneo) a quelli storici come, ad esempio, il gettonato Cuccurucucu Paloma.
Quando si è arrivati alla fase finale dell'esibizione, il pubblico avrebbe voluto spingere maggiormente verso la rivisitazione dei suoi pezzi d'annata, invocando a voce specifici brani e a quel punto il musicista catanese ha replicato bonariamente: "Mi state trattando come un Juke-box...".
Altri, invece, avrebbero preferito un finale più centrato sui brani evoluti nella direzione della musica house.
Ma - a prescindere dallo stile musicale di Battiato che, nell'occasione, era anche accompagnato da un quartetto d'archi - rimane indubbio il carattere "esoterico" e meditativo dei suoi testi alcuni dei quali in modo più esplicito presentano ricchi ed articolati riferimenti al pensiero del filosofo, scrittore, mistico e "maestro di danze" armeno, Georges Ivanovič Gurdjieff (Alexandropol, 14 gennaio 1872 – Neuilly, 29 ottobre 1949), delle cui idee Battiato è un profondo conoscitore.
E, in effetti, la sua musica possiede delle qualità estatiche non indifferenti, a cui contribuisce il modo stesso di Battiato di interpretare i suoi brani e di condurre i musicanti in un tutt'uno che, se si riesce ad ascoltare uscendo dalle categorie dell'ovvio e del normale, ti porta ad ascendere verso l'alto e a liberare la mente: forse, per questo, Battiato sul palcoscenico, per quanto vestito "normalmente" o, forse, in maniera addirittura severa, assume per chi lo può intendere un aplomb alquanto ieratico e, senza volerlo essere, da guru che, attraverso il canto, impartisce lezioni filosofiche non dall'alto della cattedra, ma vissute.
La vocazione filosofica di Battiato viene da lontano: come è noto, molte delle sue opere discografiche nascono da una collaborazione (o sono state ispirate) con il filosofo Manlio Sgalambro, a volte compositore dei testi: e, anche in questo concerto, Manlio Sgalambro è stato chiamato a calcare il palco per leggere alcune delle sue composizioni tra cui Teoria della Sicilia.
Molto entusiasmo ordinato, da seduti, applausi molti e, soltanto all'ultimo, il pubblico ha invaso gli angusti spazi tra i blocchi di file di sedie per tentare di muovere i corpi al ritmo delle musiche, almeno con quei brani più house che spingevano a farlo. Ma lo spazio disponibile non era sufficiente e, in ogni caso, alla fine, anche quelli che avrebbero voluto rimanere seduti, si sono dovuti alzare tutti in piedi.
Il luogo (Il Castello a Mare di Palermo) che è stato scenario del concerto possiede delle grandissime qualità, che non sono adeguatamente valorizzate: essendo le sedie poste tutte sullo stesso piano agli spettatori arretrati rimane ben poco da vedere e, in questo caso, i due maxi-schermi (pure loro collocati troppo in basso rispetto alla traiettoria degli sguardi più lontani) hanno aiutato ben poco. Occorrerebbe fare qualcosa di più: così, il servizio reso, a detta di molti, non ripaga il costo del biglietto.
Su Giuni Russo
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuni_Russo
http://archiviostorico.corriere.it/2004/settembre/16/canti_delle_Carmelitane_per_ultimo_co_7_040916014.shtml
Su Georges Ivanovič Gurdjieff
http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Ivanovi%C4%8D_Gurdjieff
Franco Battiato a Palermo. "Gli uccelli"
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