La casa editrice Gargoyle sta riservando - negli ultimi anni - un'attenzione particolare agli appassionati del canone holmesiano dando alle stampe un paio di romanzi di Loren D. Estleman, autore di due grandi e godibili pastiche letterari nei quali avviene l'intersezione tra due icone dell'Horror e il grande investigatore, rispettivamente Dracula e Jack lo Squartatore e ben due raccolte di racconti di autori vari.
Una in cui la coppia Serlock Holmes si cimenta con casi "paranormali" (sempre nel rispetto del Canone, ma con una piega insolita, visto che la caratteristica dei casi investigativi di Conan Doyle è quella della massima freddezza e razionalità, benchè lo stesso Doyle nel corso dell'ultima parte della sua vita avesse preso a manifestare - per motivi biografici - una certa propensione per l'occulto, con relative frequentazioni di circoli occultistici), l'altro invece - più recente si prefigge di raccogliere una serie di racconti - sempre apocrifi - circostanziali cioè legati al periodo delle celebrazioni del Natale, a partire dall'unica occasione in cui un'indagine holmesiana inventata da Doyle si svolge alla vigilia di un Natale (il racconto "L'avventura del Carbonchio Azzurro")..
Mentre la prima raccolta porta il titolo, Il Grimorio di Baker Street, ed è stato pubblicato nel 2010, la seconda antologia - cronologicamente più recente - pubblicata nel dicembre 2011 e con il titolo appropriato Un Natale in Holmes (a cura di Martin H. Greenberg, Jon L. Lellenberg e Carol-Lynn Waugh), contiene la bellezza di ben 14 racconti di cui sono autori scrittore della levatura di Anne Perry, Barbara Paul ed altri.
Il volume è stato dunque proposto ai fedeli lettori di Gargoyle come una golosa strenna natalizia, che è risultata gradita e piacevole, anche perchè assieme ad altre recenti scelte editoriali testimonia della volontà di Gargoyle di fare un salto "transgender", nel senso di uscire dalla specializzazione nelle diverse declinazioni dell'Horror (un'aderenza rigida al quale genere può assumere un valore eccessivamente fondamentalista) e aprire ad altri generi letterari, quali il Mistery, la Detective story, la narrativa d'anticipazione.
Va da sé ovviamente che la raccolta di racconti "natalizi" in questione può essere letta con piena godibilità in qualsiasi periodo dell'anno, come è del resto con la lettura di un grande "classico" natalizio che è "Canto di Natale" di Dickens che, nei paesi anglosassoni, è in assoluto il racconto da sempre più letto nel periodo di Christmas e dintorni (e, non a caso, uno dei racconti contenuto nella presente antologia fa l'occhiolino alla più famosa storia dickensiana).
Se lo si leggesse a Natale, magari nei pressi di una delle tante (e pittoresche) location che fanno da teatro ai diversi racconti (sì, perchè in questi racconti Holmes e il fedele Watson si muovono in continuazione da un luogo all'altro del Regno Unito e perfino all'estero in una rinomata stazione escursionistica, recandosi a trovare sul posto i committenti delle indagini), il piacere sarebbe certamente accresciuto, ma credo anche che la loro lettura sarebbe appropriata e assolutamente godibile (forse anche "refrigerante" per l'evocazione di neve e freddo, di Christmas Carols e di allegri scampanii e fruscio di slitte tirate dalle renne) persino sotto l'ombrellone di una torrida spiaggia nel pieno dell'estate.
E ciò dipende dall'abilità con cui sono confezionati i singoli racconti, di cui sono autori autentici maestri del Giallo, ma anche scrittori più moderni (e meno vincolati ad un unico genere) come il citato Loren D. Estleman.
La maestria, che si riconosce in loro, deriva dall'abilità dei singoli autori nel gestire la cadenza narrativa nell'economia del racconto di investigazione, richiedente sempre incisività e la capacità di introdurre con temepestività un elemento di sorpresa finale, quando i fili del raggionamento deduttivo-abduttivo del grande investigatore convergono verso l'unica - legittima - conclusione e, per chi è appassionato di Sherlock Holmes, dal fatto di riscontrare che ci si muove in un terreno familiare in cui sono rispettate non solo tutti i dettagli di contorno (a partire dalla pipa e dalla fedele e meticolosa evocazione delle varie abitudini di Holmes e di Watson, oltremodo coccolati dalla loro padrona di casa e governante - la signora Hudson - sino alla descrizione dell'alloggio di Baker Street) ma anche tutte le date e le concordanze con i casi investigativi consacrati dal Canone, concordanza che richiede in modo tassativo che gli apocrifi non debbano mai sovrapporrsi cronologicamente ad eventi già codificati e che, per ognuno dei nuovi "casi", debba esserci una piena concordanza con tutti gli altri.
L'autore di apocrifi holmesiani, dunque, non deve essere soltanto un esperto scrittore di gially, mistery, detective story e quant'altro, ma deve essere stato un appassionato lettore dell'opera di Conan Doyle e conoscerne minuziosamente tutti quei dettagli (date e cronologia, location, intrecci, personaggi) che vengono a costituire il cosiddetto "Canone".
E' per questo che un apocrifo holmesiano, per poter rientrare a sua volte nel canone "allargato" deve ricevere l'approvazione dagli eredi di Sir Arthur Conan Doyle.
Raccomando a tutti vivamente la lettura di entrambe le antologie, anche se le mie preferenze - per una fruizione più universale - vanno sicuramente ai racconti contenuti in un Natale in Holmes.
Ma l'attività holmesiana di Gargoyle è davvero inesauribile: nei prossimi giorni ci è riservata infatti la sorpresa di un altro apocrifo - questa volta un romanzo - Sherlock Holmes e i tesori di Londra, scaturito dalla penna di Tracy Revels.
Un Natale in Holmes (dal risguardo di copertina). Sherlock Holmes va risolvendo casi e deliziando lettori da oltre un secolo. Dai suoi appartamenti al 221B di Baker Street, il piu' grande detective del mondo ha guidato un pubblico entusiasta attraverso una serie di casi che non hanno uguali in letteratura. Gargoyle presenta Un Natale in Holmes, una straordinaria raccolta di racconti, scritti dai piu' conosciuti autori del genere, in cui al buio del mistero si contrappongono le mille luci del Natale. Ed ecco gli autori: Anne Perry, Loren D. Estleman, Carole Nelson Douglas, Reginald Hill, Barbara Paul, Gillian Linscott, Gwen Moffat, Jon L. Breen, J. N. Williamson, John Stoessel, William L. DeAndrea, Bill Crider, Edward D. Hoch, Carolyn Wheat.