Dopo aver viaggiato da Bologna a La Spezia, mi sono fermato a pernottare nell'agriturismo che già avevo conosciuto prima, in una precedente occasione, sui colli dello Spezzino (La Foce di Marinasco, a due passi dall'omonima Pieve) e sono andato a correre per due volte: la sera, appena arrivato, giusto per sgranchirmi dopo un lento viaggio in auto e riprendermi da un copioso pasto fatto lungo la strada tortuosa che mi ha portato a valicare il Passo del Cerreto, a metà percorso circa e poi, nuovamente, al mattino.
Qui, non c'è la possibilità di correre in piano: di sera ho scelto la discesa per cominciare, per poi affrontare la salita sulla via del ritorno.
Mentre, al mattino, ho deciso di correre in salita: una lunga salita continua per più di 20' per poi affrontare il ritorno quasi completamente in discesa. Soprattutto al mattino, salendo in alto e superando il bivio che porta alla storica Pieve di Marinasco, mi sono allontanato dai segni della "civilizzazione" e dalla vista dello stuolo di case che contornano La Spezia.
Il rumore di un'escavatrice al lavoro si è andato spegnendo, sino ad estinguersi del tutto. Pioveva: una pioggia lenta e costante. Alla fine, è rimasto soltanto il rumore dei miei passi e quello lieve delle gocce di pioggia che picchiettavano sulle foglie e sull'asfalto.
Pioggia lenta e costante
Autunno nella primavera
Nebbia sui colli e il mare lontano
un rintocco di campane
l'abbaìo di un cane
Il rumore soffice dell'acqua
che ruscella sullo strato morbido
di foglie secche e sull'asfalto