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2 ottobre 2012 2 02 /10 /ottobre /2012 18:48

Il mare in subbuglio a Torre Salsa - Foto di Maurizio CrispiAncora una volta a Torre Salsa e questa volta é il 1° ottobre.
E per questa volta è stato il vento ad avere il dominio.
Una giornata splendida, incastrata tra una domenica con un tempo incerto (nella sua seconda parte) e un lunedì piovoso.

Il meteo su Sciacca annunciava coperto di mattina, con un po' di vento, e cielo libero nel pomeriggio.
In realtà le cose sono andate al contrario.
Il cielo è stato libero di mattina e si è coperto soltanto nel pomeriggio, con grandi nuvole che venivano sospinte dal largo per addensarsi a poco a poco sull'entroterra.
Il vento è forte al mattino e tenderà a scemare nel pomeriggio.
La spiaggia di torre Salsa è percorsa da un vento continuo che fa volare in continuo i chicchi di sabbia, che formano sulla sua superficie un disegno regolare di minidune.
I marosi si infrangono di continuo sulla battigia, con un forte rombo che unitamente al sibilo del vento riempie del tutto le orecchie. E' - là dove si frangono - è tutto un biancheggiare di spuma.
Pochi i gabbiani fermi a riposare sulla spiaggia, troppo onde e troppi frangenti: ma ce n'è comunque un piccolo gruppetti. Sono diverse decine, pur sempre molti, ma pochi rispetto alle centinaia che in gruppi compatti affollano solitamente la battigia nei giorni di maggiore bonaccia.
La spiaggia di Torre Salsa battuta dai frangenti - Foto di Maurizio CrispiAlcuni di loro veleggiano al disopra della superficie marina tutta corrugata e in subbuglio.
Quattro jet militari in formazione passano all'improvviso alti nel cielo con un forte rombo, stagliandosi contro la superficie bianca dei cumuli in avvicinamento.
La spiaggia è del tutto deserta.
Due auto soltanto stazionano nell'area di parcheggio del Pantano, la cui grande superficie è stata interamente ripassata con un erpice e ha ora un aspetto insolitamente morbido e arruffato. Proprio all'inizio del litorale,  ferma al riparo di alcune rocce che danno porotezione dal vento, c'è in vista soltanto una famigliola.
La spiaggia è talmente vuota che si potrebbe avere la sensazione di essere su di un'isola sperduta nel mare e di esserne gli unici abitanti o semplicemente naufraghi.
Solitudine, il rombo del mare e del vento, la battigia allisciata dal mare, fresca e morbida come velluto sotto i piedi scalzi.
Tutto questo è una goduria, un piacere solo per pochi eletti, via, via dalla pazza folla.
In acqua si può giocare oggi con le onde che ti trascinano oppure ti ci tuffi dentro.
Un cespuglio spinoso trasportato dal vento - Foto di Maurizio CrispiEd io infatti mi immergo, mi tuffo e mi rituffo, ma anche corro sulla spiaggia, passeggio, poi mi fermo a prendere il sole e mi addormento profondamente sotto il sole che mi bricia la pelle (eppure è un sonno profondo e delizioso) e faccio foto: la macchina fotografica me la ero portata per un pro forma (non si abbandona mai a casa, perchè non si sa mai cosa potrebbe incontrarsi, che sia meritevole di uno scatto), pensando che fare altre foto dopo il reportàge realizzato la settimana precedente sarebbe stato del tutto superfluo.
Eppure, ad ogni visita, è tutto diverso.
Diversa la luce.
Diversi i colori.
Diversi i dettagli.
E quindi le occasioni di fare nuove foto, del tutto diverse da quelle precedenti, non mancano mai.
Alcuni pensano che in posti "magici" come questo si dovrebbe rimanere, cedendo al loro incanto e improvvisarsi nuovi abitori della wilderness alla maniera di Walden alla Thoreau, divenendo - come in questo caso - residenti selvatici di un litorale sabbioso del tutto deserto.
La sabbia di Torre Salsa pettinata dal vento - Foto di Maurizio CrispiInvece, io penso che ogni volta, dopo esserci stati ed essersi inebriati - riempiti sino alla saturazione di ogni nostra fibra più riposta - di tanta bellezza, ci si debba mettere il proprio bagaglio leggero in spalla e fare ritorno al luogo da dove si è venuti e alla propria vita quotidiana.
Andarsene, implica anche che venga il desiderio di tornare avendo la possibilità di reincontrarsi con la bellezza che ci ha inebriato prima, ma in una forma ed inedita. Non fare in questo modo comporterebbe il rischio che la bellezza, la felicità e la gioia che luoghi simili ci dispensano possano diventare delle prigioni intollerabili.
In definitiva, è come nel rapporto con un amante che si incontra, con il quale si sta assieme per un tempo determinato, con cui si fa l'amore intensamente e che poi si lascia, sapendo che di lì a poco - o a molto - lo si incontrerà di nuovo, ritrovando di nuovo momenti magici e di felicità.
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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