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11 maggio 2025 7 11 /05 /maggio /2025 13:51
Cave canem (foto di Maurizio Crispi)

Cammino
all’interno d’un grande appezzamento
di terreno incolto,
circondato da alte mura possenti 
su due lati
lunghi quanto un campo di calcio
(e forse di più)

Su di uno dei lati corti
(che è poi quello da cui provengo)
c’è un edificio fatiscente
adibito a dubbio luogo di ristorazione
(che deve aver visto giorni migliori)

Il quarto lato,
quello verso cui procedo,
é aperto verso il mare
che s’intravede nella distanza
azzurro e scintillante
Una visione da sogno
che contrasta con lo squallore 
di questa corte interna, 
invasa dalla crescita selvaggia di male erbe
e ingombra di rottami e sfabricidi,
attraverso cui io incedo

Il fido Black mi precede, 
non al guinzaglio stavolta
Trotta gioiosamente 
e fa grossi balzi
Caracolla come un puledro imbizzarrito ed eccitato,
nevrile,
o forse si tratta soltanto 
di giovanile energia
e naturale impetuosità 
Poi lo vedo scivolare 
dentro una grossa buca fangosa
da cui sembra emergere
la testa di un toro lì abbandonato,
forse morente
Penso allarmato 
che quella buca possa essere 
una trappola di sabbie mobili
(ed entro in allarme per Black
nell’eventualità che venga catturato
da quella insidia letale)
ma sono al contempo infastidito
al pensiero che lui,
seguendo la sua natura
ferina ed ancestrale
possa indugiare a rotolarsi
con goduria
in quella melma 
puzzolente e fetida
Sì sa che i cani 
che abbiano lo spirito della caccia
ancora vivo
facciano ciò molto volentieri
per mascherarsi olfattivamente
o anche soltanto per il piacere di farlo,
afinalistico
Lo chiamo più volte
Black!

Black!
Black!
E mai risponde
Poi lo vedo balzare fuori dalla fossa,
lasciando il toro morente al suo destino
per proseguire nella sua corsa gioiosa,
pur rivestito ora da capo a piedi
di melma verdastra e purulenta

 

coccodrillo gigante preistorico

Mi accorgo con allarme 
che dalla direzione opposta avanza 
un coccodrillo enorme
(o forse si tratta di una gigantesca salamandra),
un essere preistorico, 
di immani proporzioni,
dal corpo ferrigno ricoperto
di grosse piastre verdastre,
luogo di crescita 
d’un fitto manto di alghe
e incrostato di cirripedi,,
le zampe arcuate 
grosse come tronchi
Un’entità primitiva 
che sembra essere uscita da un incubo
o da una delle tante versioni filmiche
di King Kong
Forse, proprio grazie alla mimetizzazione fangosa,
Black passa inosservato
e prosegue oltre, 
verso il mare,
verso la libertà 
Il mostro continua ad avanzare 
verso di me,
impedendomi di fatto
il passaggio 
Ad ogni suo movimento 
il terreno trema 
sotto i miei piedi
Quello potrebbe ghermirmi in un sol boccone
oppure potrebbe spezzarmi in due
con un semplice colpo di coda
Non ho alternative
Ritorno indietro
verso quel ristorante terzomondista

Entro e grido
a gran voce, 
cercando di avvisare
eventuali avventori e lavoranti
del pericolo imminente

Ma le mie grida sono inani
Non c’è nessuno ad ascoltarmi

Il mostro avanza alle mie spalle

Black tutto insudiciato
se ne é corso via 
verso la libertà 

Ed io?
Cosa mi rimane da fare
per avere salvezza?

Dissolvenza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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