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Lawrence Wright, premio Pulitzer per il giornalismo, dopo aver raccontato della pandemia in un'opera di narrativa quasi "profetica" (molto interessante) - e si tratta di "Pandemia", pubblicato in traduzione italiana nel 2020, ha deciso di applicare gli strumenti dell'inchiesta giornalistica per raccontare cosa accadeva dietro le quinte negli USA nei primi due anni della pandemia, dalle prime avvisaglie tra la fine del 2019 e i primissimi giorni del 2020, all'esplosione dei contagi.
Il libro è stato pubblicato con il titolo, "L'anno della peste. L'America, il mondo e la tragedia Covid" (nella traduzione di Paola Peduzzi), da NR Edizioni, nel 2021.
Racconta l'autore nella sua postfazione di avere intervistato più di 100 personaggi-chiave dell'intera vicenda per raccontare come gli USA abbiano affrontato la pandemia nei suoi momenti più cruciali. Tanto si sarebbe potuto fare che non è stato fatto; molte strade percorribili sono state sbarrate dalla disinformazione e dai pregiudizi.
I morti avrebbero potuto essere molto di meno e gravano dunque sulle coscienze di coloro che avrebbero potuto fare e non hanno fatto quando avrebbero dovuto.
Quest'inchiesta è un atto d'accusa, in verità, contro l'amministrazione USA, guidata (o, forse, sarebbe meglio dire "malguidata") da Donald Trump al tempo del Covid.
(Risvolto) Dall'inizio dell'epidemia a Wuhan in Cina, fino all'assalto del Campidoglio di Washington e all'insediamento di Joe Biden in un'America devastata, il giornalista del New Yorker e vincitore del Pulitzer Lawrence Wright racconta la diffusione della COVID-19, grazie a fonti autorevoli e dettagli autentici, facendo luce sulle conseguenze sanitarie, economiche, politiche e sociali della pandemia. Questo libro è l'angosciosa e furiosa storia di un anno in cui tutti i grandi punti di forza dell'America – la sua conoscenza scientifica, le sue grandi istituzioni civili e intellettuali, il suo spirito di solidarietà e comunità – sono stati abbattuti, non solo da una nuova terrificante malattia, ma da un'incompetenza politica e un cinismo senza alcun precedente. Con intuito, compassione, rigore, chiarezza e rabbia, Wright è una guida formidabile, che fende la fitta nebbia della disinformazione per fornirci un ritratto della catastrofe che pensavamo di conoscere. Proprio come "Le altissime torri" di Lawrence Wright è diventato il racconto decisivo del primo devastante avvenimento del nostro secolo, l'11 settembre, così "L'anno della peste" diventerà il racconto decisivo del secondo.
L'autore. Lawrence Wright (nato nel 1947 a Oklahoma City, è giornalista e autore statunitense. Dopo aver scritto per «Texas Monthly» e «Rolling Stone», dal 1992 collabora con «The New Yorker», dove pubblica importanti inchieste, tra cui i reportage investigativi che vanno a comporre Gli anni del terrore (Adelphi 2017), incentrato sulle storie e i personaggi relativi ad al-Qaeda, i metodi con cui due agenti dell'FBI tentano di ostacolarli, le prime esecuzioni in diretta web dell'ISIS. Altre sue pubblicazioni: "La prigione della fede", che fa luce sulla Chiesa di Scientology.
"The Looming Tower" (Le altissime torri, Adelphi 2007), il suo libro più conosciuto, delinea la nascita e lo sviluppo del terrorismo islamico fino all'attacco dell'11 settembre. Con questo libro Wright ha ottenuto ben nove premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso Pulitzer nel 2007 e il PEN Center USA Literary Award.
Ha lavorato anche come sceneggiatore e produttore nel film di azione Attacco al potere (1998) e in Going Clear: Scientology e la prigione della fede (2015); per quest'ultimo ha anche recitato la parte di sé stesso.
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