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3 novembre 2024 7 03 /11 /novembre /2024 13:03
Amy Meyerson, La libreria del tempo andato, Nord

Ho apprezzato particolarmente la lettura dell'opera prima nel campo della narrativa di Amy Meyerson, La libreria del tempo andato (The Bookshop of Yesterdays, nella traduzione di Alessandro Storti), pubblicato dalla Editrice Nord, nel 2019. 
Di tanto in tanto mi piace leggere dei libri che parlano di libri o che abbiano al centro della loro storia un negozio di libro, o un libraio. E gli esempi in questo particolare campo della narrativa, sono molteplici. Come anche sono numerosi i brevi saggi che parlano dei libri, della passione per i libri, della relazione indissolubile che leggo un lettore ai libri e di idiosincrasie dei lettori.

Questo romanzo è davvero un mirabile esempio di tale filone.

Miranda è la protagonista indiscutibili di questo romanzo che celebra la persistenza della memoria e la ricerca di una verità storica, assieme allo zio Billy che vi gioca un ruolo altrettanto importante. I libri e il Prospero Bookshop ne sono i deuteragonisti.
Lo zio materno, Billy, proprietario della Libretia “Prospero Books” ha avuto un ruolo affettivo speciale nell’infanzia di Miranda che da lui è stata educata all’amore per i libri attraverso il gioco e con vere e proprie cacce al tesoro letterario. Questo rapporto privilegiato s’é interrotto improvvisamente, quando Miranda era alle soglie dell’adolescenza, a causa di un litigio tra Billy e la madre.
Billy letteralmente scompare per anni dalla vita di Miranda, lasciandola con un senso di nostalgia per qualcosa che si è traumaticamente interrotto.
Improvvisamente, Miranda che adesso vive nella East Coast dove dopo il diploma, da qualche anno, lavora come insegnante riceve la notizia della morte dello zio e, insieme, una lettera che - secondo il modo in cui è stata addestrata - rappresenta l’inizio di una “caccia al tesoro” letteraria.
Miranda dunque si sposta urgentemente in California per partecipare alle esequie dello zio defunto per scoprire che è divenuta la sua erede universale e che, pertanto, éadesso proprietaria della Prospero Books.
Ciò comporta per Miranda il doversi confrontare con diverse sfide: decidere di rimanere piuttosto che tornare alla vita precedente; assumersi la responsabilità della Prospero Books che versa in un grave dissesto finanziario; riconciliarsi con la memoria di Billy che, alle soglie della sua adolescenza, l’ha tradita; e, infine, seguire le tracce e gli indizi lasciati da Billy appositamente per lei e che, passo dopo passo, la ricondurranno alla verità e alle sue origini.
Alla fine, Miranda riconciliata con il suo passato, prenderà in mano con decisione le redini della Prospero Books che però - come segno dell’inizio d’una nuova era - verrà ribattezzata con il nome di “Bookshop of Yesterdays” che è anche il titolo del romanzo in lingua originale..
Nella caccia al tesoro, inventata da Billy come veicolo del suo lascito, ma anche come strumento di riconciliazione, gioca un ruolo-chiave “La Tempesta” di Shakespeare (sia la libreria sia Miranda traggono i loro nomi dai personaggi  dell'ultimo lavoro teatrale di Shakespeare che è in qualche modo, incentrato sul tema del commiato: e c'è una ragione in ciò).
Nel corso della caccia al tesoro Miranda apprenderà tutti i dettagli della sua storia e scorprirà anche le ragioni dell'improvviso e definitivo allontanamento della zio: e sarà così pronta a lasciarlo andare come figura reale per accoglierlo nel ricordo.

L’ho trovato davvero coinvolgente e mi sento di consigliarlo.

(Soglie) Una caccia al tesoro fra i libri con in palio un premio speciale: la felicità.

(Risvolto) Delicato e toccante, «La libreria del tempo andato» è un inno alla forza dei legami familiari e al potere che hanno i libri di connetterci con le persone che amiamo. Perché spesso regalare un libro è un modo per confessare sentimenti che non riusciamo a esprimere a parole.

Miranda è cresciuta in mezzo ai libri. Letteralmente. Da bambina, infatti, passava ore e ore a vagare tra gli scaffali di una libreria, giocando alle cacce al tesoro letterarie che il proprietario, suo zio Billy, organizzava per lei. Grazie a lui, Miranda ha imparato ad amare quei mondi d’inchiostro racchiusi tra le pagine, il profumo inconfondibile della carta, il mosaico variopinto delle copertine. Un giorno, però, quando lei aveva dodici anni, la madre aveva all’improvviso tagliato i ponti col fratello e l'aveva portata via, lontano da lui e dalle sue avventure. Ma ecco che, sedici anni dopo, lo zio Billy muore, lasciando in eredità a Miranda la libreria. E non solo. Miranda riceve per posta una copia della «Tempesta», con un’unica frase sottolineata: ""Siedi: ora devi sapere di più"". Il messaggio è chiarissimo. È l'inizio di una nuova caccia al tesoro. L'una dopo l’altra, Miranda raccoglie le molliche di pane disseminate dallo zio, incamminandosi lungo un sentiero costellato di citazioni letterarie e segreti taciuti troppo a lungo. E, cercando tra le

Amy Meyerson

pagine dei romanzi che hanno segnato la sua giovinezza, Miranda non solo scoprirà la verità sullo zio e sulla loro separazione, ma si renderà conto che quella libreria è la sua casa e il suo destino…

Hanno detto:
"Un omaggio colto, ammaliante e appassionato al magico mondo dei libri" - Publishers Weekly

L’autrice. Amy Meyerson vive a Los Angeles e insegna Scrittura creativa alla Southern California University. "La libreria del tempo andato" è il suo romanzo di esordio

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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