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I sogni ti portano lontano
nel tempo e nello spazio,
a volte ti portano in posti inesistenti
o dove tu non sei mai stato,
a volte ti collocano in luoghi metafisici
Ho sognato questo
Sono chiuso in una stanza
piena di frammenti e oggetti
di tutte le mie vite precedenti
Detriti, più che altro,
come ciò che resta di un naufragio,
i cui resti siano stati portati
a riva dai marosi impetuosi
Esamino tutto con attenzione
Provo a dare un ordine,
a catalogare
È un compito infinito
Alcuni reperti
suscitano echi nella mia mente
e hanno un significato oscuro,
non immediato
Questi li metto da parte
per esaminarli dopo
con maggiore attenzione
Altri, invece, non mi dicono nulla,
non mi parlano,
privi del tutto di potere evocativo
Mentre compio questa analisi
posso udire una voce fuori campo
che parla e commenta
ciò che sto facendo
e espone anche racconti
sui diversi oggetti
che mi ritrovo ad esaminare
La voce, incorporea,
è bassa e monotona:
mi viene difficile cogliere
con esattezza tutte le parole
che compongono la litania
Erompe tuttavia come un fiume
che scorre di continuo
tra le rive
con un mormorio costante
Il fatto è che nella stanza
c’è davvero di tutto
anche oggetti che non riconosco
come miei
Ci sono anche i miei due cani
Black&Flash
Sono inquieti ed impazienti
Si muovono nervosamente in giro
Uno dei due, Flash,
alza la gamba (anche se è femminella)
e accenna una pisciata
La riprendo con un buffetto
e si ferma
Però penso infastidito:
Ora dovrò porre rimedio
pure alla pipì del cane
Capisco anche che dovrò
portare i due birbanti a passeggio
e che non potrò rimanere
all’infinito all’interno di questa stanza
E poi dovrò anche andare al lavoro
Mi aspettano
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