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Mi svegliai
Il sonno tardò a ritornare
Le mani mi prudono
Son piene di spine
di fico d’india
spine lievi
invisibili e fastidiose
Anche i piedi mi prudono
e faccio finta di niente
Ho dormito come un ghiro
e adesso saltello in giro
come una pulce ammaestrata
Ho visto splendide fioriture di cactus
(tardive)
Ho visto una zucca
crescere spropositatamente,
come un pallone
che viene gonfiato d’aria
Ho visto un colombaccio morto
e smembrato
(sarà stata la poiana a predarlo)
Ho visto le olive
farsi turgide e grosse
(speriamo bene)
Ho riempito d’acqua
tutto ciò che doveva essere riempito
E ho bagnato le piante assetate
Ed ora eccomi qua
sentinella vigile
al suo turno di veglia di due ore
Il sonno tornerà
e con esso
arriveranno altri sogni
ed io andrò in trasferta onirica
Non mi dispiace
esser sveglio di notte,
da solo,
con i miei fantasmi
E poi il sonno mi ha sorpreso
e mi ritrovavo al lavoro
ma non era un posto riconoscibile
in modo certo
C’erano però figure professionali antiche,
della notte dei tempi,
ed anche la mia cugina Maria Patrizia
(che non è più)
e altri che non conoscevo
o che rimanevano senza volto
Interagivo con tutti
in situazioni che, per lo più,
erano ludiche e scherzose
Diverse volte mi lavavo le mani
e c’era un’intera sfilza
di prodotti antibatterici
(di quelli di cui
ai tempi del Covid
c’é stata inflazione)
Cercavo di lavarmi
le mani e la faccia
seduto alla mia scrivania,
ma - da seduto - non ci riuscivo bene
e dovevo mettermi in piedi per farlo
E davo anche una spiegazione di ciò
Circolavano molti libri
C’erano molti giochi
Era tutto uno spasso
Io fornivo segnalibri a tutti,
per evitare che facessero
le orecchiette
ai libri che leggevano
Rutilante atmosfera