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3 marzo 2023 5 03 /03 /marzo /2023 16:15
Carl-Johan Vallgren, L'uomo del mare, Longanesi, 2013

I romanzi di Carl-Johan Vallgren sono solitamente speciali ed insoliti, e rappresentano bene una voce fuori dal coro nell'ambito dei cosiddetti giallisti e autori di noir scandinavi. 
L’uomo del mare (nella traduzione di Carmen Giorgetti Cima), pubblicato da Longanesi nel 2013 non sfugge a questo assioma.
Nella e Robert sono fratello e sorella e figli di una coppia di genitori bevitori, la madre inetta e incapace, il padre violento e irascibile. Robert è un disabile psichico.
Nella lo supporta, per quanto può, ma a scuola Robert è sottoposto ad azioni di bullismo.
Le traiettorie di vita di Nella e Robert si intersecano con quelle della banda di un certo Gerard, anche lui alunno della scuola, ma perversamente violento ed anche malvagio che dovunque semina terrore, distruzione e morte.
A causa di Gerard Nella sente di essere arrivata in un vicolo cieco, senza via di uscita.
A questo punto un fiabesco uomo del mare viene in suo aiuto: è un elemento sovrannaturale per la cui esistenza non sono richieste spiegazioni. Da un momento all'altro compare e così come è arrivato, poi scompare, lasciando dietro di sé una scia di perturbante, ma anche l'idea che - in modi imprevedibili - il Bene possa alla fine trionfare.
In questo romanzo, noir, mito e fiaba si intersecano dando vita ad una tessitura narrativa davvero apprezzabile.


(Risguardo di copertina) La vita non è stata generosa con Nella e il piccolo Robert, prigionieri di un'esistenza segnata dalla paura, col padre che entra ed esce continuamente di galera e la madre alcolizzata. E raccontare storie che infondano la speranza di un nuovo inizio è l'unico modo per sopravvivere senza impazzire. Così, giorno dopo giorno, Nella racconta a Robert la vicenda di un bambino nato, come lui, in un paesino di mare della Svezia meridionale, timido e goffo come lui, che come lui deve affrontare, oltre all'assenza dei genitori, le angherie dei compagni di scuola, spietati carnefici della diversità. Angherie dalle quali, nella vita reale, solo Nella tenta di difenderlo, lei che, a sedici anni, deve occuparsi di tutto. E se nella vita reale, a differenza del racconto, gli eventi sembrano procedere inesorabilmente verso il peggio, un giorno accade l'impensabile: l'incontro inatteso con l'uomo del mare

Carl-Johan Vallgren

sembra cambiare ogni cosa. Tra lui e Nella nasce un'amicizia profonda, ma in un mondo segnato dalla violenza il segreto straordinario che li lega non potrà rimanere tale a lungo…

L’autore. Carl-Johan Vallgren è un autore svedese, nato nel 1964. Dopo aver vissuto a Madrid, Copenaghen e Berlino, vive tutt'oggi a Stoccolma con moglie e i suoi tre figli. Musicista e scrittore, è tra i più noti e apprezzati autori del suo Paese, vincitore nel 2002 del prestigioso August Prize per il suo romanzo Storia di un amore straordinario. Con Il bambino ombra, primo libro di una serie che ha come protagonista Danny Katz con cui esordisce nel thriller, si è prepotentemente affermato nel panorama editoriale internazionale. Nel 2016 è uscito il secondo caso di Danny Katz, Nel tunnel
(Marsilio

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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