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Mi trovo a passare tutto un giorno intero
in uno spazio fieristico a Milano
C’è davvero di tutto
La cosa che più mi colpisce è il concorso
degli uomini e delle donne tatuati,
che si presentano
a sfilare seminudi in passerella,
esibendo i tatuaggi più incredibili e meravigliosi
Per esempio, tra i concorrenti
c’è un giapponese che si mostra
con un tatuaggio full body
che lo fa apparire
come fosse interamente rivestito
con la pelliccia di un orso bianco,
anzi, guardandolo,
l'effettaccio è che egli sia un orso bianco
Si vocifera che costui sarà
il vincitore assoluto della competizione
C’è un sacco di movimento
la gente arriva a fiumi
Siamo sul punto di andar via
e dico “siamo” perché con me
ci sono i miei figli, ed altre persone
Andare via è complicato
perché bisogna disincagliare il van
su cui siamo arrivati
da una marea caotica di altri veicoli
Io manovro come un forsennato
Il tempo incalza
Abbiamo fretta
C'é qualche cosa urgente da fare,
un orario da rispettare
All’improvviso,
mi ricordo di aver dimenticato
il mio zainetto nell’area deposito bagagli
Interessante dissonanza,
quando ci si ricorda di aver dimenticato qualcosa
e se capitasse che ci si dimenticasse di aver ricordato
di aver dimenticato qualcosa:
e tra ricordanze e dimenticanze
si potrebbe procedere all'infinito...
A precipizio, in preda all’angoscia,
scendo dal van, abbandonandolo
in tredici, con tutti i passeggeri a bordo
E corro via a perdifiato
Il fatto drammatico è che non ricordo più
in quale deposito ho lasciato lo zaino
e l’area fieristica è davvero immensa,
labirintica, gremita di gente che va e viene,
e maree di persone vi si riversano di continuo
Interpello, chiedo, passo in rassegna
diversi zaini e altre borse
abbandonate
Wntro in un ufficio Oggetti smarriti
xeppo gremito di dimenticanze e oblianze,
ma niente, il mio bene non c’é da nessuna parte
Non salta fuori,
anche se lo chiamo nei modi più disparati
e su tutti "Mio tesssooro"...
Corro, giro, guardo e sogguardo
Mi infilo in stretti pertugi e in cunicoli
Mi ritrovo in cul de sac
Niente! Niente di niente!
Il tempo stringe
L’auto l’ho abbandonata
e non ricordo più nemmeno dove sia
Penso che non potrò più tornare a casa
Senza zaino sono,
senza soldi e senza documenti
un sanspapier, un sansmonnaie
Non potrò comunque prendere l’aereo
E poi anche se riuscissi a tornare a casa
dovrei sobbarcarmi alla fatica inane
della replica di tutti i documenti
sottoponendomi al gioco dell’oca
di infiniti intralci burocratici
Sono disperato
Vorrei mettermi a gridare e a piangere
Poi mi sono svegliato
e ho continuato a rimuginare per un po’
sul fatto che ero senza documenti
Ma poi ho riflettuto:
“Ma no, era solo un sogno!
Il mio zainetto c’è l’ho con me!”
E mi sono rasserenato
Ho visto che, fuori,
malgrado le previsioni meteo,
il sole splendeva vigoroso
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