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22 novembre 2021 1 22 /11 /novembre /2021 11:43

  

Chiavi

L'altro giorno (era il 20 novembre), in campagna, ho smarrito il mazzo di chiavi con tutte le chiavi di pertinenza, annessi e connessi (porte di casa e magazzini, cancelli etc). Stavo andando ad aprire il cancello, quando mi sono fermato a strappare dell'erba infestante. Forse, per non aver le mani impacciate ho posato da qualche parte il mazzo di chiavi. Quando ho finito il mio lavoretto estemporaneo, avrei voluto riprendere ciò che stavo facendo, cioè andare ad aprire il cancello, ma niente! Nulla da fare! Il mazzo di chiavi era scomparso, apparentemente senza lasciare traccia.

Mi sono dato da fare, ricostruendo i miei movimenti ed i miei gesti. Ho rifatto i percorsi, guardando per terra.

Mi sentivo incapace di trovare una soluzione.

Delle chiavi, nessuna traccia, malgrado le ripetute ricognizioni.

Alla fine si è accesa una luce: ad un certo punto di questo estemporaneo indaffaramento, avevo raccolto delle frasche di ulivo e le avevo portate nel punto in cui, solitamente, faccio il falò.

E sono andato lì a cercare. Cerca che ti ricerca e, alla fine, dopo molto ravanare tra le frasche e la cenere, eccole lì le mie chiavi.

Puff puff pant pant!!! Se non le avessi trovate, ci sarebbe stato un grooooosso problema.

Houston, mayday, mayday!

Houston, qui abbiamo un problema!
Non posso portare fuori dal terreno, perchè non ho le chiavi per aprire i cancelli...

Quasi per coincidenza, Faccciabuco mi ha propr+osto un "ricordo", cioè una nota risalente al 22 novembre 2011, in cui si parla appunto di un mio mazzo di chiavi smarrito, apparentemente, e poi ritrovato, pubblicata con il titolo "Imperdonabili sbadataggini".

 

(22 novembre 2011) Tornavo a casa, dopo aver comprato il pane.

Ero ancora in tenuta sportiva: avevo finito di allenarmi proprio davanti al Forno.

Chiavi di casa, telefonino e soldi nel marsupio: ordinaria amministrazione.

Mi avvicino al cancello che mi fa entrare direttamente nel cortile (da dove posso entrare nel mio condominio da un portoncino posteriore).

Prendo le chiavi, ma poi mi accorgo dell'inutilità del gesto, perchè la serratura di questo cancello è difettosa, non scatta mai bene e dunque si può aprire con una leggera spinta, salvo quando chi lo ha aperto subito prima non abbia messo una particolare energia nel richiuderlo, facendo per una volta scattare la serratura.

Quindi, spingo il cancello per entrare e, con diligenza, lo richiudo.

Faccio il tragitto sino al portoncino che dà sulle scale.

Arrivo...

Rovisto nel marsupio alla ricerca delle chiavi.

Non ci sono.

Mannaggia! - penso tra me e me - Le ho dimenticate a casa! (cosa che accade spesso, invero).

Poi: No! Sono uscito con le chiavi, anzi le ho prese per aprire il cancello, ma poi non le usate... Ma dove sono allora?

Una lampadina si accende: Saranno cadute a terra dopo che le ho prese per aprire!

Mi avvio quindi verso l'uscita, scrutando a terra nel caso mi siano cadute di mano dopo aver varcato il fatidico cancello.

Niente lì, vado al cancello e lo spingo pe ruscire, ma fantozzianamente, poco prima lo avevo chiuso davvero ermeticamente: quindi sono bloccato dentro e non ho le chiavi per aprirlo.

Che fare?

Vedo una tizia che sta parcheggiando il motorino sul marciapiedi e intanto parla al cellulare. Attiro la sua attenzione, prigioniero come sono dietro le sbarre e le chiedo a gran voce di percorrere a ritroso il tratto di strada che avevo fatto io avvicinandomi al cancello, guardando se per terra ci sia un grosso mazzo di chiavi.

La tizia comincia solerte la sua perlustrazione... quasi osssessivamente devo dire: le manca solo una grossa lente d'ingrandimento e il cappello a doppia visiera di Sherlock Hoolmes e sarebbe perfetta nel ruolo che si è assunto, grazie alla mia sventura.

Si allontana e non ritorna più.

Ma dove caspita se ne è andata?

Intanto io penso: Ma dove siete finite, dannate chiavi?

Una lampadina si accende, all'improvviso: siccome non ho sentito nessun tonfo (se fossero cadute a terra, battendo sul duro avrebbe prodotto un tintinnio o qualcosa del genere), forse mi sono scivolate dentro il sacchetto del pane.

Lo sollevo per guardarci meglio e verificare così la mia teoria...

Di cosa mi accorgo, con grande disappunto?

Le chiavi le ho sempre tenuto in mano, con la stessa mano che reggeva la sportina.

Chiamo la tizia a gran voce: Grazie! Lei è stata davvero molto gentile. Ma le chiavi le ho ritrovate. Le ho sempre avute in mano e non me ne ero accorto.

E lei, di rimando, mi lancia uno sguardo più che eloquente che sembra dire: "Ma sei proprio un coglione"!

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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