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Dean R. Koontz, da sempre, si può considerare il grande antagonista di Stephen King.
Carriera simile, poichè entrambi hanno cominciato come insegnanti di scuola prima di darsi alla scrittura a tempo pieno: e ciascuno ha al suo attivo un numero incredibile di libri. Forse quanto a numero Koontz batte King, dal momento che i suoi libri sono oltre 120. Koontz ha scritto prevalentemente romanzi e si è poco occupato della narrativa breve. E, inoltre, molti dei primi romanzi sono piuttosto brevi adatti ad una pubblicazione in collane pulp.
D'altra parte sia Koontz, sia King hanno un seguito di infiniti lettori: Koontz, in particolare, ha al suo attivo più di 500 milioni di copie vendute. Come King - a differenza di alcuni scrittori di bestseller di successo - Koontz è un artigiano della scrittura. Non si avvale - a mio avviso - dell'opera di scrittori-ombra e nemmeno di un team composto da professionisti con funzioni diversificate per tracciare l'approccio ad un nuovo romanzo e costruirne l'ossatura.
Con "Il silenzio uccide" (titolo originale: The silent angle, nella traduzione di Tessa Bernardi), pubblicato da Fanucci Editore (TimeCrime), si vede l'esordio di una tetralogia che ha come protagonista l'agente FBI, Jane Hawk.
Il titolo della traduzione italiana è lievemente fuorviante rispetto a quello inglese che è - come ho scritto - "The Silent Angle", per spiegare il quale l'Autore ha inserito in epigrafe il seguente lemma:
"L'angolo del silenzio: Chi sparisce dalla circolazione e non può essere rintracciato da alcuna tecnologia, ma è comunque in grado di muoversi liberamente e di usare internet, si trova nel cosiddetto angolo del silenzio".
La nostra eroina, dopo la morte del marito per suicidio, non essendo affatto convinta che si sia trattato di questo, comincia ad indagare sotto traccia su analoghi casi di morte apparentemente autoinfilitta, avvicinandosi a poco a poco ad un'inquietante verità.
Il romanzo è scritto con uno stile più asciutto rispetto alla prosa molto rifinita utilizzata da Koontz nei suoi ultimi romanzi, con un'oscillazione tra noir e detective story, percorsa da venature fortemente complottiste.
Infatti, Jane Hawk scopre ben presto che la sua curiosità, il suo mettere il naso dove non dovrebbe, sta suscitando delle reazioni e che, di consegenza, lei e i suoi cari sono tenuti sotto mira e sono, forse, a rischio di vita. Jane Hawk deve pertanto mettersi nell'"angolo del silenzio" per poter continuare indisturbata ed illesa la sua ricerca, trovando nel percorso inaspettate ed improbabili alleanze.
Senza dire nulla oltre questo della trama per evitare di fare spoiling, dirò soltanto che qui, oltre all'aspetto poliziesco e agli inevitabili risvolti di momenti di azione (uccisoni e sparatorie), convergono tematiche differenti che sono quelle dei gruppi occulti che tendono a realizzare un controllo totale della popolazione, altrimenti ignara, e quella dell'utilizzo aberrante di nanotecnologie per scopi deprecabili, e infine quella dello scienzato pazzo che, perseguendo la sua voglia di manipolazione, si trasforma in demiurgo onnipotente, stravolgendo l'etica della ricerca scientifica.
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Il romanzo, sviluppando questo filone, rende peraltro omaggio allo splendido romanzo di qualche decennio fa, Il candidato della Manciuria di Richard Condon (The Manchurian Candidate) che in una parte del testo viene espressamente citato.
Una lettura che, a me, è risultata appassionante.
(dal risguardo di copertina) Dopo aver perso suo marito, Jane Hawk è una donna a pezzi. Giovane marine pluridecorato, Nick è morto suicida, lasciando ai suoi cari un biglietto agghiacciante al quale la moglie non riesce a rassegnarsi. Convinta che Nick non avrebbe mai potuto compiere un gesto simile e abbandonare da un giorno all'altro lei e il piccolo Travis, Jane è decisa a scoprire la verità, costi quel che costi. Lasciato il lavoro, si immerge anima e corpo in un'indagine serrata per capire cosa si nasconda dietro l'allarmante aumento del tasso dei suicidi in America. Suo malgrado, però, si ritrova a scoperchiare un terrificante vaso di Pandora e a trasformarsi nella fuggitiva numero uno di potenti e spietati nemici senza volto né nome, custodi di un delicato segreto e pronti a far fuori chiunque intralci il loro cammino. La cospirazione implacabile e senza scrupoli che ordiscono per costringerla al silenzio non sembra tuttavia sufficiente a fermare una donna intelligente e coraggiosa come Jane, guidata da una rabbia nata dall'amore che i suoi nemici non sono in grado di provare né comprendere...
Determinazione, adrenalina e suspense per una storia che con passo silenzioso conduce ad un'amara conclusione.
L'autore. Dean R. Koontz, nato nel 1945 in Pennsylvania, é autore di thriller di successo e autore bestseller di fama internazionale. Per tanti anni è stato insegnante di Inglese in una scuola superiore, prima di dedicarsi alla scrittura, pubblicando nel 1968 il suo primo romanzo: Jumbo-10. Il Rinnegato. Con più di 120 titoli all’attivo e oltre 500 milioni di copie vendute, Dean Koontz è considerato uno dei maestri del genere thriller. Il silenzio uccide, con cui fa il suo ingresso nel catalogo Timecrime, è stato opzionato per una serie tv prodotta da Paramount Television e Anonymous Content. Seguono La notte uccide (Jane Hawk#2), e L’inganno uccide (Jane Hawk#3), tutti pubblicati nel catalogo Timecrime. Nel 2020 esce Abisso. Coronavirus: il romanzo della profezia (Timecrime).
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