Boh...
Boh...
Non ho scritto più granchè negli ultimi tempi, dopo un inizio alacre con il proposito di buttare giù un diario dei giorni del Covid 19.
Perchè? Innanzitutto, perchè ho avuto una pessima, connessione ad internet e, quindi, per lanciare in rete il benchè mininimo scritto dovevo stare davanti al PC per ore.
Poi, perchè mi sono assestato in una routine di lavori manuali in campagna e di attività all'aria aperta.
In verità,sotto il profilo meteo, non ci sono state cattive giornate che mi spingessero a stare a lungo a casa.
Ma so che queste non sono valide giustificazioni.
Il fatto vero è che mi sono mancate l'ispirazione, la verve e la voglia di scrivere.
Per farlo devi avere anche degli interlocutori e devi poter sviluppare una connessione con molteplici soggetti con i quali intrattenere conversazioni feconde di spunti (specialmente nella vita reale, dei contatti social in rete ne abbiamo a iosa e anche su quelle conviene ogni tanto spegnere i riflettori).
Ho avuto a che fare invece con una tonnellata di libri, ma dei quali contrariamente alle mie abitudini non ho scritto alcuna osservazione/riflessione.
Del pari a rilento sono andato (forse, a dirla tutta, addirittura fermato) con i miei scritti sulla corsa nel mio magazine, ma quello è un campo di osservazione che ho ormai abbandonato da tempo.
Anzi, devo dire che la corsa e tutto ciò che vi è correlato, mi fa quasi antipatia. Sento che parlare di corsa di questi tempi è futile e fuor di luogo e non comprendo coloro che si ostinano a desiderare che tutto sia esattamente come prima. Certo è chei grandi eventi di corsa, quelli che vedono l'adunata di migliaia di personesaranno per un bel po' di tempo impraticabili.
Eventi che, nel frattempo, forse diventeranno desueti per lasciare posto a manifestazioni più di nicchia.
Sono quasi contento di questa forzata pausa, che per un attimo spegnerà le voci degli arroganti e degli arrivisti,di tutti quelli che del running hanno fatto un business. Sarà una pausa che, secondo me, potrebbe riportare indietro alla purezza delle origini della corsa amatoriale.
E, nel frattempo, tutti in pausa quanto meno rispetto agli eventi agonistici e agli assembramenti/happening. E fine anche dell'estrema retorica della corsa,spenti i microfoni e gli altoparlanti di speaker ufficiali prezzolati che inneggiano alla competitività
Sogni tantissimi, confusi e caotici, ma non li ho appuntati una sola volta e, in ogni caso, sono rapidamente svaniti, lasciandomi soltanto vaghe ipressioni, impossibili da tradurre in parole
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