
Esce nelle sale cinematografiche, proprio in questi giorni, il film USA di Todd Douglas Miller Apollo 11 che, in forma documentaristica, racconta della spedizione Nasa che portò due uomini a mettere piede sulla superficie lunare (il terzo come è noto rimase in orbita attorno alla luna).
Il film è uscito in concomitanza delle grandi celebrazioni per la ricorrenza di quella che è considerata una grande impresa - forse la più grande - dell'ingegno umano e delle applicazioni tecnologiche al tempo più avanzate.
Superata l'euforia e l'ubriacatura di entusiasmo per quella riuscita che venne salutata con pubblicazioni entusiastiche di articoli e di libri (si veda ad esempio "Un fuoco sulla luna" di Norman Mailer, 1971) , a distanza di qualche tempo, entrò in circolazione nelle sale cinematografiche il film "Capricorn One" (Peter Hyams, USA, 1978) che mette in scena una nuova impresa della NASA che dovrà portare gli astronauti americani a mettere piede su Marte. Ma tutta l'impresa, come risulterà dal plot del film è una grande falsificazione, abilmente costruita: un'operazione secretata totalmente dei cui fondamenti menzogneri nulla deve trapelare, ma il diavolo ci mette la coda e l'inganno viene rivelato.
Questo film consentì in realtà di parlare dei dubbi circolanti sull'autenticità di quel primo ed unico allunaggio, dubbi alimentati da numerosi leaks provenienti da personale che, a quel tempo, aveva operato all'interno dello stesso ente spaziale americano.
Il pubblico su queste teorie complottiste (peraltre supportate da una larga messe di documenti secretati e da analisi dettagliate di prove materiali confutanti lo sbarco) si divise profondamente.
Molti rimasero (e sono tuttora fermamente convinti) che l'allunaggio effettivamente ci fu.
Nessuno volle andare veramente a fondo della questione, archivando il caso come il frutto di una contorta e fantasiosa mentalità complottista.
I dubbi tuttavia rimangono e sono fondati.
Come mai, alcuni continuano a chiedersi, dopo "il piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l'Umanità" di Neil Armstrong non ci furono più allunaggi, nè si tentò di costruire una "stazione lunare" presidiata da personale umano che avrebbe potuto fungere da trampolino di lancio verso i pianeti più lontani, come ad esempio, Marte?
L'impresa lunare, tuttavia, anche se fsse stata il frutto di un falso, atto a sancire la supremazia americana sui Russi nella corsa al controllo dello spazio, proprio all'apice della Guerra Fredda, è entrata prepotentemente nell'immaginario collettivo, dal quale non potrà più essere facilmente scalzata ed è diventata per il grande pubblico un'autentica macchina dei sogni.
Lo sbarco sulla luna, vero o falso, è una formidabile macchina dei sogni
Quest'anno, il 20 luglio 2009, ricorreva il quarantennale dello sbarco sulla luna che ha rappresentato il culmine della missione Apollo 11, con un equipaggio composto da Neil Armstrong, "Buzz" ...
http://mauriziocrispi.blogspot.com/2009/07/lo-sbarco-sulla-luna-come-macchina-dei.html
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