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14 gennaio 2019 1 14 /01 /gennaio /2019 09:13

Accade a Palermo: una miriade di sacchetti di scorie di plastica abbandonati lungo il marciapiedi di una delle vie più importanti della città.
Una lunga teoria di sacchetti ed anche di oggetti singoli, ma più ingombranti, mescolati in un melange di colori con le foglie secche dei platani, inzuppate dalla pioggia.

Maurizio Crispi

Foto di Maurizio Crispi

Accade a Palermo: una miriade di sacchetti di scroie di plastica abbandonati lungo il marciapiedi di una delle vie più importanti della città di Palermo.
Una lunga teoria di sacchetti e di oggetti singoli, più ingombranti, mescolati in un melange di colori con le foglie secche dei platani, inzuppate dalla pioggia.
Ho osservato questo scemio lungo l'asse di via Libertà, nel giorno successivo a quello in cui - nottetempo - è prevista la raccolta differenziata dei rifiuti urbani solidi in plastica (in particolar modo il 4 gennaio mattina).
Sacchetti pieni di rifiuti di plastica, alcuni squarciati, singoli oggetti di plastica voluminosi sparsi lungo il marciapiedi dell'asse viario di via Libertà, quasi che - mentre veniva effettuata la raccolta - gli stessi sacchetti venissero buttati giù ad arte dal camioncino su cui erano stati caricati.
La loro disposizione, infatti, escludeva decisamente il fatto che essi fossero caduti durante la marcia da un camioncino stracarico. Per avallare questa ipotesi i sacchetti e gli oggetti di plastica avrebbero dovuto trovarsi sulla sede stradale, non sul marciapiedi.
Che sia stata una forma di boicottaggio da parte degli addetti dell'azienda preposta?
Insomma, una mano raccoglie, mentre l'altra insozza.
Una vera e propria forma di schizofrenia civica.

Altra causa possibile del malfatto (o misfatto che sia) discende dalla letale commistione di carenza di personale, da utilizzo di mezzi non adeguati e, least but not last, da strafottenza.
Dico questo sulla base di una mia recente osservazione.
Nottetempo, ho sentito dei rumori provenienti dalla mia via e ho guardato dalla finestra.
C'era ferma un camioncino del RAP davanti ad un cancello che dà accesso ad un condominio.
Era al lavoro un unico addetto (oggi, con termine politicamente corretto, dicesi "operatore ecologico", non più "spazzino" o "netturbino", termini entrati nel novero delle parole ingiuriose e per questo desueti) nella veste di factotum, quindi autista ed operatore al tempo stesso.
Con mia somma sorpresa procedeva in questo modo: ha rovesciato il contenuto di un grande contenitore condominiale (era la notte della raccolta organica, in questo caso) sull'asfalto e, quindi, con le mani ha sollevato i singoli sacchetti, lanciandoli nel cassone del camioncino. Tutto ciò che si è sparso per terra, le minuzzaglie, insomma, lo ha lasciato sull'asfalto.
Quindi, quasi allegramente, si è rimesso alla guida ed è ripartito per la prossima tappa.
Non c'è bisogno di altre parole per commentare: credo che ognuno possa trarre le debite conclusioni.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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