(Maurizio Crispi) Possiedo indubbiamente un forma di religiosità laica e non confessionale che mi spinge a raccogliere da terra le immaginette sacre nelle quali mi imbatto.
Capita sovente di incontrarne buttate sui marciapiedi e sull'asfalto. La maggior parte delle persone passano avanti, calpestandole. Forse (e lo dico qui a loro discarico) non se ne accorgono nemmeno.
Io, invece, cammino dando sempre un'occhiata in giro e davanti a me, senza alcuna intenzionalità con lo stato d'animo del cercatore che cerca senza alcuna intenzionalità consapevole. Ed è così che trovo le cose più disparate, talvolta anche preziose (orologini da polso, braccialetti, orecchini spaiati).
Se vedo un santino più volte calpestato, lo raccolgo quasi con sentimento devozionale, lo alliscio, lo spolvero e lo porto a casa: qui, lo inserisco in un grande album a tasche trasparenti dedicato alle immagini sacre. Alcuni li infilo tra le pagine di un libro che sto leggendo al momento. Altri li metto nel portafoglio.
Come mi gira, insomma. Ma sempre questi santini li salvo dal loro martirio "pedonale".
Mi sembrerebbe quasi sacrilego lasciare queste immaginette sacre (figura sul davanti, preghiera sul retro) abbandonate sulla pubblica via: e questo è certamente uno dei modi in cui io vivo la mia religiosità laica e selvaggia, del tutto aconfessionale.
In questi tempi di campagna elettorale, c'è profusione di ben altri santini, abbandonati per le strade.
Quelli che recano le facce dei "candidati", volti fissate in uno sberleffo sorridente, occhi freddi, sorriso di circostanza: questi li calpesto volentieri e con piacere. Se il mio cane fa la cacca, non disdegno di prenderli e di usarli con sottile piacere per nettare il marciapiedi dalla merda del mio cane, che il più delle volte è molto più pregiata di quelle facce ipocrite e false, fasulle e laide.
Non per nulla, d'altronde, tali figurine di propaganda vengono sparse a piene mani proprio per terra, l'unico posto degno per accoglierle.
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