Sotto il cielo del Madagascar, scritto da Giulio Querini (Fazi Editore, collana Le Strade, 2015) é un romanzo che ho ritrovato a casa di recente nel coso di una riorgaanizzazione di alcuni dei miei libri e che ho letto con interesse, non ricordando assolutamente (nemmeno la più pallida idea) cosa mi avesse spinto, a suo tempo, ad acquistare questo volume.
Forse, fu l'ambientazione esotica (e il desiderio di fare in qualche misura un viaggio in Madagascar), o forse fu l'immagine di copertina con quegli alberi che sembrano un po' sculture a carpire la mia attenzione e la mia curiosità.
E' la storia di Padre Saverio, gesuita, che si reca missionario in Madagascar con l'obiettivo di portare il Verbo ed evangelizzare le persone che gli verranno affidate. Ma, giunto a destinazione, si rende conto di trovarsi a confronto con una cultura impenetrabile e che ciò che lui potrà dire o fare saranno del tutto irrilevanti rispetto agli effettivi bisogni della gente e al modo locale di vedere le cose e affrontare la vita.
L'incontro con una giovane malgascia, Anita, lo destabilizza ulteriormente rispetto alle sue convinzioni di partenza, quelle che sono nate dall'incontro tra una "vocazione" e uno specifico "indottrinamento".
Tra l'altro, rimane perdente nel confronto con il "Maestro", una figura di "guru" e di "santone" dalla predicazione enigmatica e ineffabile, di cui molti dei Malgasci che incontra sono seguaci e che sembra possedere il dono dell'ubiquità.
Padre Saverio, come segno evidente d'una resa totale che pervade la sua mente, come il suo corpo, si ammala di malaria e deperisce rapidamente, con la sensazione di avere totalmente fallito nella sua missione e di aver anche mancato i suoi obiettivi esistenziali.
Ma ciò nonostante rifiuta di fare ritorno per farsi curare e così muore in una terra lontana le cui verità e i cui misteri gli sono rimasti del tutto preclusi.
Il romanzo, fondato su esperienze di vita dell'Autore medesimo, che ha insegnato in varie Università del Madagascar, a parte il taglio fideistico (per quanto problematizzante), contiene una riflessione più generale sul fatto che gli Occidentali che intervengono nei paesi dell'Africa pensando di portare la luce della civiltà, in realtà mancano clamorosamente il loro bersaglio, poiché costruiscono luoghi di culto e palazzi che rimarranno sostanzialmente lontani dalle vere esigenze della popolazione di paesi che hanno soltanto la necessità di essere facilitati nel trovare una propria via che, non necessariamente, coincide con la visione europacentrica del mondo profondamente intrisa di "occidentalismo" (secondo lo sguardo altro) che, dietro maschere e orpelli, vuole soltanto indottrinare per dominare e sottomettere, creando falsi bisogni, sostanzialmente vuoti.
(dal risguardo di copertina) I rocciosi altipiani, le lussureggianti foreste, le strade piene di colori e brulicanti di vita del Madagascar sono lo scenario di una tormentata storia di amore, fede e passione.
Padre Saverio, gesuita, oltre a essere impegnato nell’evangelizzazione dei poveri, insegna economia all’università di Antananarivo.
Ingenuo ed entusiasta, sia come prete che come economista deve ben presto fare i conti con un groviglio di ostilità e incomprensioni. Trasferito a Tuléar, una remota cittadina del Sud che l’isolamento ha preservato dai vizi dell’incombente modernità, subisce il fascino dell’ambiente esotico e della profonda religiosità della popolazione.
Nel colorato mercato della cittadina, Saverio incontra una giovane malgascia, Anita, venditrice di mandarini: la sua primitiva innocenza seduce il gesuita, che non riesce tuttavia a comprendere i motivi che la rendono succube di un misterioso Maestro – un moderno sciamano – abile nell’incantare i suoi proseliti con guarigioni e miracoli.
La ricerca dell’ineffabile Maestro diviene per padre Saverio un’ossessione: i tentativi di svelare la sua vera identità e le ragioni del suo travolgente proselitismo si concluderanno con uno scontro dall’esito imprevedibile. Giulio Querini, con uno stile nitido ed essenziale, ci racconta una storia con l’esperienza di chi ha contemplato per decenni le sfumature del cielo del Madagascar.
Sull'autore. Giulio Querini, professore ordinario di economia all’Università di Roma La Sapienza, autore di numerosi saggi economici, ha insegnato economia politica in varie università del Madagascar. Per Fazi ha pubblicato nel 2004 il romanzo L’isola e il vento.
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