Mercoledì, 9 novembre 2016, alle ore 17.00 al Cinema Rouge et Noir, Piazza Verdi n. 8, Palermo,verrà presentato il volume di Santo Lombino, "Un Paese al Crocevia. Storia di Bolognetta", Istituto Poligrafico Europeo (Collana Le Opinioni), cui l’Autore - bolognettese egli stesso - ha dedicato un po' della sua vita negli ultimi anni: il libro si pone come un lungo e appassionante viaggio dell’Autore nella storia del suo paese e nelle storie dei suoi compaesani, con il supporto di lunghe ricerche archivistiche, atti notarili e varie fonti storiche e con molta umiltò nello spirito di uno che si definisce "storico a piedi scalzi" e "cacciatore di memorie"...
Introdurrà Gian Mauro Costa, scrittore e giornalista. Seguiranno gli interventi di Amelia Crisantino, storica - collaboratrice di Repubblica Palermo, Giuseppe Barbera e Vincenzo Guarrasi dell'Università degli Studi di Palermo
L’evento si concluderà con una degustazione di vini a cura della ditta Tenute Rinaldi, che insiste ovviamente sul territorio di Bolognetta.
Il volume è arricchito da una prefazione di Manoela Patti che riportiamo qui di seguito.
Le storie locali, se indagate con rigore metodologico oltre che con passione, possono offrire al lettore narrazioni che vanno ben oltre il resoconto erudito di fatti e vicende succedutisi in un piccolo centro periferico durante un tempo più o meno lungo.
È questo il caso della plurisecolare storia di Bolognetta – Santa Maria di Ogliastro all’atto della fondazione nel XVI secolo – indagata nelle pagine che seguono da Santo Lombino, bolognettese egli stesso. La storia del piccolo Comune, importante snodo viario tra la costa e l’interno dell’isola, distante da Palermo soltanto «una giornata di viaggio», è infatti nella sua ricostruzione la storia di una comunità di cui il lettore scorgerà il farsi sempre nel continuo intreccio con gli eventi della storia nazionale.
Il feudo originario, già connotato dal fondaco di Ogliastro, fu acquistato da Marco Mancino dalla potente famiglia aristocratica dei Beccadelli-Bologna. Con costoro, il nuovo signore, forse un ricco mercante esponente dell’ampia comunità di genovesi approdati in Sicilia, s’impegna a nominare Bolognetta la “città nuova” che stava per fondare in quel territorio, così da legarne l’identità a quella dei nobili Bologna. Tuttavia, ciò avverrà solo nel 1882. Forse, come ci spiega l’autore, per ragioni che hanno a che vedere più con la memoria del cruento episodio che vede coinvolti gli ogliastresi nei tumultuosi eventi palermitani del settembre del 1866 – la cosiddetta rivolta del “Sette e Mezzo”, che a Bolognetta vide tra l’altro la folla insorta scagliarsi con incredibile violenza contro i carabinieri della locale stazione –, che con la memoria dei fondatori. Seguendo il filo rosso della costruzione di un’identità collettiva, legata ora alle famiglie aristocratiche che in età moderna trassero le proprie fortune da Bolognetta, ora ai “civili”, e al popolo minuto, fatto per lo più di contadini e braccianti, che tra XIX e XX secolo si fecero attori principali della storia di Ogliastro-Bolognetta, Lombino conduce dunque il lettore attraverso i secoli.
E se il cardine della narrazione resta sempre Bolognetta, quest’ultima rappresenta spesso il punto di partenza per seguire nel più vasto contesto globale le vicende dei suoi abitanti. Attraverso fonti archivistiche, memorie e fonti orali, l’autore – già curatore della riedizione de La spartenza, diario del bolognettese, illetterato, Tommaso Bordonaro, nato nel 1909 ed emigrato nel secondo dopoguerra, pubblicato da Einaudi per la prima volta nel 1991 – ricostruisce così nessi e relazioni tra eventi piccoli e grandi; tra attori e gruppi; tra comunità e territorio. Individua nelle più importanti cesure epocali che hanno segnato la storia italiana – il Risorgimento, la Prima guerra mondiale, il fascismo, il secondo dopoguerra e la complessa transizione verso la Repubblica, tra le altre – passaggi cruciali anche per la storia del piccolo centro agricolo siciliano. Attraverso la lente della microanalisi ne osserva e ne descrive il riflesso locale, e l’intreccio che ne consegue, evidenziando rotture e trasformazioni. In questo modo, eventi quali le insurrezioni antiborboniche ottocentesche, l’epopea della Grande Emigrazione verso l’America o delle lotte contadine per la terra nel secondo dopoguerra, sono riletti da una prospettiva che riconnette centro e periferia.
Mentre memorie condivise e racconti popolari, finalmente indagati alla luce delle fonti archivistiche, offrono narrazioni nuove nella loro complessità. Il racconto della Seconda guerra mondiale intreccia così, per esempio, le vicende del fronte interno, con il paese che accoglie centinaia di “sfollati” dalla vicina Palermo martoriata dai bombardamenti alleati, a quelle dei soldati bolognettesi che la guerra la vivono sul fronte.
È il caso di Carmelo Prudenza, contadino di Bolognetta catturato dagli inglesi sul fronte nord africano nel gennaio 1941, la cui storia, affidata ad alcuni quaderni di memorie e successivamente pubblicata, Lombino recupera alla memoria collettiva. Costruito su una molteplicità di fonti archivistiche – atti notarili, riveli, liste degli eleggibili, inchieste parlamentari, fonti poliziesche, documenti contabili, atti pubblici, corrispondenze private, testimonianze orali, memorie – il volume svela un mondo articolato ed eterogeneo. E una comunità fatta di nobili e popolani, ceti medi e notabili, donne e fanciulli, conservatori e rivoluzionari, contadini e proprietari, mafiosi e uomini dello Stato, rivive nelle pagine del libro. In particolare, attraverso l’attento esame dei riveli per l’età moderna e delle liste degli eleggibili per gli anni della complessa trasformazione dall’Antico regime all’età contemporanea, Lombino ricostruisce il formarsi della classe dirigente paesana.
Già in tarda età moderna assistiamo così all’emergere di un nuovo ceto di possidenti e burgesi, di cui possiamo conoscere proprietà e redditi, mestieri e professioni, strategie matrimoniali ed alleanze, odi ed amicizie. Ma sembrano essere soprattutto le liste degli eleggibili, compilate a partire dalla riforma amministrativa promulgata dal governo borbonico nel 1817, ad offrire una chiave di lettura straordinariamente efficace per decifrare il cruciale passaggio dalla modernità alla contemporaneità, svelandone le profonde contraddizioni, nell’insolubile intreccio tra vecchio e nuovo che a lungo caratterizza l’esercizio del potere politico-amministrativo. Incrociando l’analisi delle liste a quella dei dati anagrafici, Santo Lombino indaga il ruolo politico-economico di matrimoni e parentele, individuando i gruppi familiari più influenti, dei quali segue i percorsi sino all'età contemporanea, confermando peraltro il ruolo cruciale della famiglia nella costruzione e tenuta delle alleanze anche in età postunitaria, e perlomeno sino al periodo liberale. Di un certo rilievo appare l’alto grado di conflittualità della vita municipale, che in più di una occasione trasforma, soprattutto nei decenni postunitari, il gioco locale dei “partiti” in violento conflitto per il potere.
L’intreccio del potere politico-amministrativo col potere mafioso – elemento che peraltro Bolognetta condivide con buona parte dei centri della Sicilia centro-occidentale – e la conseguente capacità di gruppi e fazioni di erogare violenza, finiscono per influenzare abbastanza i destini della comunità. Emblematico in tal senso, appare l’omicidio del consigliere comunale ed ex sindaco Giorgio Verdura che, scrive Lombino, «estraneo alle due fazioni in lotta in paese ed allineato su posizioni filo-governative», nel 1879 viene assassinato, vittima della lotta per la conquista della leadership paesana. Tra i mandanti la questura individua i membri di alcune delle famiglie-fazioni locali, e tra di essi il sindaco in carica, notabile ed esponente di uno dei più noti “partiti” di Ogliastro. Eppure, la storia del paese in età contemporanea non deve essere letta soltanto in chiave criminale. Come evidenzia l’autore, Bolognetta condivise con i numerosi centri agricoli della provincia palermitana uno sviluppo economico e sociale legato ad una più generale fase di modernizzazione nazionale, che interessò com'è noto tutta la Sicilia, oltre che al rapporto con il territorio e con la vicina città di Palermo. Seppure con le specificità e, talora, i limiti legati al contesto locale, a segnare le trasformazioni economiche e sociali del paese intervennero insomma le profonde trasformazioni della storia. Nel volume, Lombino le segue sino all'età repubblicana.
Dall’ascesa del ceto notabilare in età postunitaria e liberale, all’avvento del fascismo,sino alla brusca rottura dovuta alsecondo conflitto mondiale e al crollo del regime, il lettore scorgerà mutamentisociali, economici e politici;scorgerà i percorsi, non sempre lineari, di alleanze e fazioni di fronte al mutare del rapporto tra centro e periferia nelle diverse fasi della storia nazionale.
Seguiremo i bolognettesi nella transizione dal fascismo alla Repubblica, attraverso il precoce dopoguerra siciliano iniziato con lo sbarco angloamericano del 1943. Assisteremo, anche a Bolognetta, alla lotta dei ceti popolari per trovare uno spazio nella nuova Italia repubblicana, soprattutto grazie all’eccezionale occasione rappresentata dal movimento per la Riforma agraria, e alla conseguente mobilitazione contadina guidata dal Partito comunista. Tuttavia, il ricomporsi di vecchie alleanze o la nascita di nuove intorno agli esponenti locali del partito di governo, consegnerà l’amministrazione di Bolognetta alla DC per almeno un quarantennio. Ai contadini, ancora una volta, non resterà che emigrare.
Con la nuova spartenza verso l’Europa e l’Italia settentrionale di centinaia di bolognettesi, tra anni ’50 e anni ’60 del Novecento e con la morte nel 1962 dell’ultimo erede della dinastia dei grandi proprietari Monachelli, che dall’età moderna aveva legato a sé le fortune di Bolognetta, termina il lungo viaggio di Santo Lombino nella storia del suo paese e nelle storie dei suoi compaesani.
Libri. Un paese al crocevia: Storia di Bolognetta di Santo Lombino - Esperonews
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