La Chanukkah è una rievocazione del miracolo avvenuto nel 165 AC quando nel riaffermare il “monoteismo” fu riconsacrato il Tempio di Gerusalemme. La parola Chanukkah significa inaugurazione/consacrazionee si riferisce all’evento svoltosi il 25 di Kislev del Calendario ebraico venne inaugurato il nuovo altare nel Tempio, dopo la liberazione della Giudea dall'occupazione siriano-ellenica di Antioco IV Epifane e dopo che i Maccabei ebbero ripulito il Tempio dagli idoli e costruito un nuovo altare, perché quello precedente era stato profanato. Per riaccendere il candelabro fu usata l’unica ampolla di “olio puro” disponibile, sufficiente per un giorno solo. Quest’olio - e questo consistette il miracolo - durò ben otto giorni. Da più di duemila anni gli Ebrei celebrano questa festa in nome della Luce e della Pace tra i popoli.
A questo antichissimo evento viene fatta risalire l’origine di tutte le religioni monoteiste moderne. La “Festa della Luce” (o anche “Festa dei Lumi”) si è svolta a Palermo dal 6 dicembre 2015, con l’accensione della prima candela, sino al 13 dicembre che ha visto l’accensione e lo spegnimento dell’ultima candela.
L’evento, ripartito in otto giorni consecutivi, si è svolto all’interno del Complesso Monumentale dello Steri, e - in particolare - nel Carcere dei Penitenziati (ovvero negli spazi in cui si trovavano le celle dell’Inquisizione), in Piazza Marina.
L’evento è stato promosso dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici (ISSE) con il patrocinio dell’Università di Palermo.
Questo nel dettaglio, il calendario delle accensioni:
- Domenica 6 alle ore 17.30 (Erev Chanukkah)
- Lunedì 7 alle ore 17.30 Martedì 8 alle ore 17.30
- Mercoledì 9 alle ore 17.30
- Giovedì 10 alle ore 17.30
- Venerdì 11 alle ore 15.45, prima dell'entrata di Shabbat
- Sabato 12 alle ore 18.00, dopo l'uscita di Shabbat
- Domenica 13 alle ore 16.30
All'accensione di domenica 13 sono stati presenti il Magnifico Rettore dell'Università Fabrizio Micari, il Rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello e i rappresentanti delle altre confessioni religiose.
Al termine, si è avuto un momento di musica ebraica con Francesco La Bruna al violino , Nicola Marchese alla chitarra e la voce di Michela Alamia.
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