“Our earthly condition is that of passers-by, of incompleteness moving towards fulfilment and, therefore of struggle...”
E siamo tutti di passaggio, belli e brutti, lenti o veloci, grassi o magri... Ma non sempre ci ricordiamo della nostra qualità di semplici passers-by...
Tutto è effimero...
Alcuni luoghi vicino ai quali mi trovo a passare mi mettono malinconia. Sono luoghi in cui qualcuno è nato oppure è morto. Sono luoghi di transito, in entrata o in uscita in questo mondo. Oppure, semplicemente luoghi di sosta, in un mondo in cui tutti sembrano avere sempre troppa fretta.
Luoghi che sono come delle soglie, a differenza dei cimiteri che, invece, si presentano in tutta la loro staticità.
E, accanto alla fioritura inattesa, la crudezza della baraccopoli dove vivono gli zingari e rappresenti di altre etnie balcaniche, nomadi e migranti, in condizioni precarie ma capaci di dar vita a edifici che per quante precari e per quanto edificati con materiali di risulta sono pur sempre “case”
Le strade nella loro precarietà a volte consentono di fissare l’eternità e il mistero insondabile delle cose, quando consentono di mettere assieme in un unico colpo d’occhio la bellezza non facilmente descrivibile di un albero in piena fioritura contro lo sfondo di un cielo terso e azzurro, ma anche una mela mangiucchiata e poi abbandonata, come se il suo proprietario avesse avuto troppa fretta per stare ancora a masticare o si fosse improvvisamente volatilizzato, transitando in un altro piano temporale (per chi ci crede), o anche la buffa ed incongrua giustapposizione di diversi e divergenti piani operativi, con l’incrociarsi di persone per cui il tempo si muove ad una velocità diversa e che si sfiorano appena senza vedersi.
Ci si chiede sempre quando incroci qualcuno chi sia e dove stia andando. E siccome tu stesso ti ritrovi a porti queste domande fondamentali, ti chiedi se l’Altro che incrocia il tuo cammino lo sappia oppure se sia assolutamente ignaro ed inconsapevole di tutto. Ti chiedi se qualcuno abbia trovato le risposte che tu non sei ancora riuscito ad avere...
A volte, è come se fossimo del tutto ciechi e sordi nel nostro andare e, del pari, totalmente ignari sia delle bruttezze che incrociamo sia delle poche inestimabili ricchezze che attraversano il nostro cielo come un rapido ed effimero raggio di luce, ma tale da illuminare il nostro interno con un fulgore accecante, anche se solo per pochi attimi.
Un tributo alla memoria che da anni sopravvive e che, di tanto in tanto, viene aggiornato...
Solo pochi si soffermano a guardare e a riflettere
Chi ha mangiucchiato quella mela e perchè poi, anziché gustarsela sino in fondo, l'ha abbandonata così all'improvviso? Forse che, dopo i primi morsi, ne sia stato avvelenato?
Tutto è effimero, anche la più bella fioritura
Il campo nomadi di Palermo immutabile nella sua precarietà
La meraviglia di un incongruo e stracarico trasloco a bordo di una Bianchina familiare, una "Station Wagon" d'epoca. Chi sono? Dove vanno?
Rosa Fresca aulentissima... ai piedi della statua dedicata al Santo Padre Pio
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