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24 dicembre 2012 1 24 /12 /dicembre /2012 06:25
Cap d'Agde, oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: scambio di opinioni tra un frequentatore abituale e un “novizio”
Cap d'Agde, oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: scambio di opinioni tra un frequentatore abituale e un “novizio”
Cap d'Agde, oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: scambio di opinioni tra un frequentatore abituale e un “novizio”
Cap d'Agde, oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: scambio di opinioni tra un frequentatore abituale e un “novizio”

(Fonte web, non più reperibile) Paradossalmente il naturista "classico" è spesso anche piuttosto bacchettone. Per lui la nudità non deve mai alludere all'erotismo, e soprattutto deve essere obbligatoria, esattamente come è obbligatorio essere vestiti nelle aree non-naturiste. Queste norme, come saprà chi è informato od ha letto le mie relazioni di viaggio, sono un po' attenuate in quella specie di oasi della trasgressione che è Cap d'Agde.

Circa un anno fa venni contattato da un giovane che voleva qualche consiglio per orientarsi a Cap d'Agde. Io gli risposi dettagliatamente e riporto qui qualche stralcio della mia risposta, sperando che possa essere utile anche a qualcun altro.

"Una cosa molto importante da sapere (e che noi abbiamo scoperto solo l'unica volta che siamo tornati, accidenti) è che in una zona ben precisa della spiaggia (quella ubicata oltre la Bouvette de Marseillan, quindi la più lontana dal centro naturista) la sera, dopo le 19,30, quando il posto di sorveglianza chiude e si presume che i bambini siano tornati a casa, il sesso libero è tollerato. E' qui e ora che le coppiette, che si sono caricate sotto il sole tutto il giorno al più scambiandosi qualche tenerezza intima, si scatenano, e i single che vogliono guardare, possono farlo, anche a distanza molto ravvicinata, anche masturbandosi alla vista dell'evento. Il tutto è molto bello, e soprattutto è gratis. (...)"

(Qui mi veniva chiesto come un single potesse approcciare le coppie)

"In merito alla questione della spiaggia, da quello che ho visto (dal momento che, in quella situazione, siamo stati sempre solo "spettatori"), non c'è niente di male a rivolgere la parola ad altre persone, con gentilezza e rispettando la loro volontà; d'altra parte chi va in un posto del genere sa che lo spirito è quello di incontrarsi e divertirsi in un certo modo, e c'è chi si diverte a guardare, chi a parlare, chi a partecipare. E' ovvio che le conoscenze tra coppie sono molto facilitate, ma visto che c'è anche chi cerca single, non c'è niente di male a provare (e a salutare educatamente e girare sui tacchi se, educatamente, viene fatto capire che non è quello che si cerca)”.

Quello che ti consiglio è di rimanere grandemente sulle generali, fare esattamente gli stessi discorsi che faresti se incontrassi dei visitatori di una spiaggia "tessile" e se foste tutti in costume. Parla del tempo, se il posto è bello, di quello che hai visto, chiedi consigli su cosa vedere, racconta qualcosa di te (senza scendere troppo nel personale; se sei con stranieri, ad esempio parla della tua città e/o nazione, consiglia posti da vedere ecc.) ma soprattutto non fare domande troppo personali, tanto se gli interessi sessuali dei tipi ti potrebbero coinvolgere te lo faranno capire senza problemi; ma non chiedere assolutamente nemmeno niente di riferito al lavoro, alla professione, alle attività che si svolgono da "vestiti". Generalmente, e per ovvi motivi, chi va a Cap d’Agde si spoglia, oltre che dei vestiti, anche della propria identità, e spesso si tratta di persone che, per motivi professionali o politici, non hanno nessun interesse a fare in modo che si sappia della loro frequentazione di tale località (mi dicono che ci vanno anche persone famose o "di potere", non so se e quanto questo succeda realmente, però è meglio essere prudenti). Allo stesso modo, e per gli stessi motivi è vietatissimo fare fotografie [anche se questo divieto nel corso degli anni, in epoca di digitalizzazione sempre più diffusa delle immagini e della tecnologia leggera della loro riproduzione nei social network si è andato attenuando]. Guarda i tuoi interlocutori negli occhi, non metterti a soppesare la grossezza delle tette di lei o la lunghezza dei pisello di lui, la cosa potrebbe creare comprensibili imbarazzi e farti fare la figura del burino (peraltro gli Italiani, purtroppo, spesso si comportano come tali: pertanto se tu ti comporterai diversamente sarà tutto di guadagnato per te e farai buona impressione sugli stranieri). Un'altra cosa: ci sono molti gay, anche loro occupano un settore preciso della spiaggia (quello più lontano, oltre la zona delle coppie). Magari qualcuno ci proverà con te, nel qual caso valgono le stesse regole: non sentirti offeso od oltraggiato, ma limitati a opporre un cortese diniego. Andando in spiaggia, non dimenticare un libro o un giornale e gli occhiali da sole, utilissimi per guardarsi intorno senza averne l'aria, fiutare quello che succede ed eventuali possibili ‘prede’. Ah, e la crema solare, ovviamente, perché se l'entusiasmo della situazione ti fa dimenticare le più elementari prudenze rischi di ustionarti il primo giorno e mandare co[1 in palla tutta la vacanza".

All’esposizione riportata sopra segue il commento da parte di un terzo che ha letto il post e che fa così: “Molto interessante. Sono stato diverse volte a Cap d'Agde e a poco a poco ho imparato come relazionarmi. All'inizio – a detta di molti - si rimane un po' storditi, ma poi le cose risultano molto semplici e piane. E, poi, alla fine risulta abbastanza facile inserirsi nei giochi di coppia: è sufficiente essere garbato e cortese, ma al tempo stesso intraprendenti, abbandonando la semplice posizione di chi fa il guardone e avvicinandosi alla coppia che interagisce sessualmente con modi gentili e provare a sperimentare un contatto fisico "neutro", inizialmente che consente di comprendere quanto la coppia gradisca un ulteriore approfondimento. Sia ben chiaro che è sempre la coppia (nella sua unità) a decidere se accogliere uno più o più partner nel proprio gioco sessuale. Ma tutto può diventare molto bello ed eccitante”.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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