A volte, perdi di vista una persona: non la vedi per qualche tempo.
Sapete - una di quelle persone che si sono frequentate in passato, condividendo qualcosa, come la passione per la corsa, e che poi si sono continuate a vedere sporadicamente in occasioni di interesse comune.
Poi, quella persona non la vedi più per qualche tempo, nemmeno nelle sporadiche occasioni. Ma non ci fai caso e non ti preoccupi più di tanto, perchè il regime di occasionali incontri è stato sempre molto diluito nel tempo.
E, poi, qualcuno ti dice, all'improvviso "Sai, il tizio è ricoverato in rianimazione, in coma farmalogico. Lo hanno trovato accasciato a terra nel posto dove andava a correre. Dicono che sia rimasto per terra per almeno 7 minuti prima che qualcuno chiamasse i soccorsi".
"Che mi dici"? - è la risposta che sorge spontanea alle labra, accompagnata da un moto di incredulità e sorpresa, di costernazione anche.
E poi ti rimane il sapore amaro della tristezza e della malinconia.
Il dispiacere per una persona che hai conosciuto e con cui hai fatto delle cose.
Ma, inevitabilmente, pensi che un'altra delle persone che hai conosciuto è "caduta" e che, forse, se ne andrà nell'Altrove.
E, altrettanto inevitabilmente, pensi alla tua traiettoria di vita.
Pensi alla fatto che quella campana ha suonato anche per te.
Pensi al fatto che c'è un fatidico appuntamento che ti aspetta, non sai quando.
Sai bene - non puoi sfuggire a questa consapevolezza - che, man mano che procedi in avanti e che vai sfogliando il calendario della vita, quell'appuntamento si fa sempre più vicino ed incombente.