(Maurizio Crispi) Lo spirito italico si distingue sempre per furberia e menefreghismo.
Ciò che conta è (quasi) sempre il proprio personale vantaggio a scapito del rispetto nei confronti della comunità.
Questo assunto di base si manifesta, moltiplicato all'ennesima potenza, quando si è alla guida della propria autovettura.
In questi casi, assieme ad una gelosia forsennata nei riguardi dell'auto, intesa come proprietà ambulante (cui si aggiungono anche delle preoccupanti attribuzioni femminee, quasi fosse la propria donna da difendere a spada tratta), si afferma la legge primordiale del bastone e della clava.
Sorvoliamo sui tanti esempi che si possono fare e soffermiamoci un attimo su ciò che accade nel caso degli ingorghi autostradali (e qui mi riferisco soprattutto alle sicule abitudini, perché queste ho visto in opera) ed in particolare su di un singolare (e quanto mai ordinario) comportamento.
Mentre la maggioranza fa ordinatamente la fila, procedendo a passo d'uomo, ci sono i "furbi" (motociclisti e automobilisti) che utilizzano la corsia preferenziale per andare avanti, in barba ai "fessi" che, pur sacramentando, se ne stanno intrappolati nell'ingorgo.
Questi individui non si rendono conto che il loro vantaggio (a parte la palese infrazione delle norme del Codice della strada) si tramuta in un ulteriore rallentamento per quelli che, rispettosi delle norme, se ne stanno in coda: perché ad un certo punto dovranno pur rientrare, creando un ulteirore strangolamento nel punto critico.
Oppure, se se ne rendono conto, ma se ne fottono alla grande.
In questi casi, io mi incazzo sempre come una bestia.
E, solitamente, non riesco a tollerare questo sopruso passivamente, come fa invece la maggior parte degli automobilisti ingorgati che, guardano ai "furbi" con atteggiamento ambivalente. Da un lato, c'è un briciolo d'indignazione, ma dall'altro emerge prepotente un sentimento di invidia e di frustrazione nei confronti dei "furbi" in quanto dal loro punto di individui insoddisfatti sono "coloro che osano", mentre invece loro lì a stare bloccati come pecoroni.In questi casi, cerco di fare ostruzionismo, mettendomi con le ruote sulla striscia bianca che separa la corsia preferenziale da quella normale, in modo tale che le macchine dei furbi non possano più passare.
Subito dietro di me, in questi casi si forma una colonna di automobilisti incazzati che lampeggiano con gli abbaglianti, che strombazzano, che gesticolano, che gridano improperi contro di me.
Io cerco di mantenere fede alla mia determinazione, ma é una cosa davvero stressante, anche perchè dagli altri guidatori bloccati nel traffico non arriva alcun segno di solidarietà: sembrano tutti insensibili, disposti a tollerare passivamente l'abuso, perchè sui "furbi" proiettano il loro personale desiderio di fare a propria volta i furbi.
Il bello è che quelli che io blocco reclamano vivacemente un "diritto" che, in realtà, non hanno, si agitano piuttosto perchè non possono esercitare il proprio presunto diritto a trasgredire.
E ciò é un vero paradosso: perché, in realtà, ciò che vogliono è poterla fare da padroni, facendo i i furbastri, come e quanto vogliono.
L'elemento stressante in tutto ciò deriva dal fatto che, in questi casi, c'è da temere qualche reazione inconsulta da parte di qualche testa calda: con la conseguenza di danni alla mia auto o di aggressioni personali.Una volta, in una simile circostanza, il guidatore di un piccolo camioncino il cui passaggio io bloccavo, cominciò a fare sbattere ripetutamente il suo mezzo contro il paraurti della mia macchina.
Sogno di un mondo in cui tutti abbiano la capacità di stare coda ordinatamente senza fare i furbacchioni.
Sogno di un mondo in cui i comportamenti dei "furbi" siano considerati socialmente esecrabili e non con malcelata ammirazione.Sogno di un mondo in cui tutti comprendano che l'interesse della comunità deve essere sempre messo in primo piano rispetto all'interesse e al vantaggio individuale.
Mi rendo anche conto, purtroppo, che prima che ciò in Italia accada, molta acqua dovrà passare sotto i ponti.
Comprendo anche che, probabilmente, tutta quest'acqua sotto i ponti sarà passata invano: dal momento che la corsa al soddisfacimento degli interessi individuali è sempre più sfrenata (con una ipertrofia dei comportamenti di prevaricazione e sopraffazione) e non trova nessuna forma di correttivo (sia dal punto di vista pedagogico-educativo sia da quello della reale applicazione delle norme).
Speriamo (ma è una debole speranza) in tempi migliori.
Speriamo che tempi migliori possano esserci davvero e che, invece, ciò che vediamo oggi non sia altro che il preludio di un ulteriore inselvatichimento dei costumi italioti.
Nella foto di Maurizio Crispi: Ingorgo auostradale nei pressi dello svincolo di Altavilla Milicia (Palermo, il 19.08.2012)