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16 dicembre 2024 1 16 /12 /dicembre /2024 13:28
luna e nuvole al giro della notte (foto di Maurizio Crispi)

Luna e nuvole,
ancora tempestose
si aprono al mio sguardo

Prima del sorgere del sole,
quando già le luci delle case lontane
si spengono, 
l'aria è fredda, pungente
e sa di pulito

Giù in basso l’autostrada
é percorsa da fredde lame di luce
e da scie rosseggianti,
accompagnate da un lontano mugghio
Mi metto per strada,
alla guida della mia auto,
solcando il mistero di quella zona di transizione
che non è più notte, 
perché - mentre la luna tramonta ad ovest -
il cielo già trascolora ad est

Galleggio nel buio

Guido in silenzio
(anzi no, con una colonna sonora
di musiche classiche trasmesse in radio)
e nel silenzio di pensieri e voci interiori,
un silenzio che è quiete e appagamento,
ma anche sospensione di desiderio
e procedo verso la città caotica
e annebbiata di fumi di scarico
dov’è il traffico s’infittisce

Mettersi in strada un po’ prima dell’alba
evoca avventure di viaggio
lontane nel tempo e nello spazio,
ma è un atto che, in sé,
contiene del Viaggio l’essenza

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16 dicembre 2024 1 16 /12 /dicembre /2024 07:57
Fuoco che arde nel camino (foto di Maurizio Crispi)

Sognavo che nel sogno facevo lo psichiatra di una Comunità terapeutica e che mi ritrovavo in una situazione molto difficile con un paziente riottoso ed ingestibile il quale rompeva porte e suppellettili, rendendo la vita impossibile a tutti gli altri degenti, ma anche agli operatori che, spossati dalle continue intemperanze, già davano segni di burnout
L’ultima bravata di costuiera stata di spostare armadi e mobili nei corridoi, creando una serie di barricate mobili, levando al contempo le porte di alcune stanze della struttura e scagliandole fuori dalla finestra
E sì che la madre del paziente con una telefonata - il giorno prima - ci aveva messo sull’avviso, annunciando ulteriori tempeste
Pensavo allora di risolvere il problema, portando quest’ospite ormai scomodo a casa di mia madre dove c’erano molte stanze disponibili [i sogni sono prodighi di soluzioni apparentemente incongrue]
Pensavo di avvertire la mamma in un secondo tempo e, intanto, di portarlo comunque nella sua nuova sistemazione-alloggio
Quando arrivavo mi rendevo conto che l’appartamento era ben diverso da come ricordavo: era in forma di un lungo corridoio su cui si affacciavano in sequenza le stanze, che erano poi servite anche da una porta finestra la quale si apriva su di un balcone-ballatoio
Le stanze dunque usufruivano di due aperture con funzione di porta, una sul corridoio interno e l’altra sul ballatoio
Sistemavo il paziente nel suo nuovo alloggio e andavo a cercare la mamma per avvertirla della presenza del nuovo ospite, senza tuttavia trovarla
Era piuttosto imbarazzante che non potessi metterla sull’avviso per tempo di avere a che fare adesso con un ospite scomodo, violento, prevaricatore, bullizzatore, bugiardo, un sociopatico della più bell’acqua, insomma
Tornavo indietro per cercare di porre rimedio, chiudendo a chiave le porte di tutte le altre stanze per cercare di limitare in qualche modo la libera e anarchica mobilità del paziente
Mi accorgevo però, dopo un sopralluogo nella sua stanza - allocata all’estremità più distante del lungo corridoio -  che il paziente se ne era andato arbitrariamente oppure era semplicemente scomparso, volatilizzato o, ancora, si era nascosto per architettare altre malefatte

In parte ero contento di ciò (meglio perderlo che trovarlo uno così), ma nello stesso tempo timoroso al pensiero che potesse tornare all’improvviso, mettendo a repentaglio la tranquillità e la sicurezza della mamma

Dissolvenza

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13 dicembre 2024 5 13 /12 /dicembre /2024 06:47

Ho sognato con fatica
questa notte
Accadevano molte cose,
facevo,
dicevo,
conversavo,
operavo (non nel senso chirurgico)
Una lunga ripetizione di opere e giorni,
inane e vacua
Non concludevo mai nulla
Ero messo male
Non sapevo dove andare
Mi ero perso
Persino avevo perso
la via di casa

Lost

Most of the time lost

Un sogno non sogno

Maurizio Crispi (10 dicembre 2024)

Manichini in vetrina (Palermo, via Sciuti) - foto di Maurizio Crispi

Manichini in vetrina (Palermo, via Sciuti) - foto di Maurizio Crispi

Il Capitano Nemo osserva il polpo gigante attraverso la finestra panoramica del Nautilus (illustrazione dell'edizione originale)

Ci sono giorni
Ci sono notti
Nulla succede
Tutto succede
Il giorno con le sue necessità 
ti lascia prostrato
La notte è avara
e non dà sollievo
con sogni policromi e variegati
La stanchezza è profonda
e un sonno di piombo
arriva veloce ad acciuffarmi 
dentro una cappa 
rigida e soffocante
Così, i residui diurni intossicanti
non possono essere smaltiti
e la mente rimane prigioniera 
di pensieri e crucci
Il corpo, d’altronde,
è afflitto, vulnerabile, fragile e intossicato
e non trova ristoro
Quindi seguono risvegli inquieti
e ricadute in sonni 
altrettanto inquieti
Io sognatore rimango
a navigare in superficie
su una imbarcazione 
che è solo debole guscio
in balia di flutti tempestosi
e di mostri marini
che emergono all’improvviso
per ghermirmi
Non riesco quasi mai
in tali circostanze
ad essere il Nautilus
del capitano Nemo
che scivola nel profondo
trasportando viaggiatori prigionieri riottosi
che sono anche suoi ospiti benvoluti
a visitare i più profondi abissi
e le creature che vi si nascondono
Ma quando si viaggia sul Nautilus
sì è protetti
e si sperimenta solo la meraviglia
dove persino miserie e affanni
sono trasfigurati
é il mitico capitano Nemo
a guidarci nell’esplorazione
poiché lui già conosce 
gli abissi marini
per averli esplorati a fondo
ed averne fatto ritorno
Lui sa,
Lui sa rassicurare con le sue spiegazioni
ma è anche capace di instillare
nei suoi ospiti
il senso della maraviglia

Quando ero piccolo
ed ero pronto ad immergermi nel sogno
dicevo alla mamma
Questa notte sognerò 
d’essere sul Nautilus,
In compagnia del capitano Nemo 
e, assieme a lui, vivrò bellissime avventure!


E quelle, nate piene di attesa,
erano notti orribili e tormento
dove il Capitano Nemo agognato,
mai arrivava

Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
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8 dicembre 2024 7 08 /12 /dicembre /2024 11:07
Selfie modiificato (Maurizio Crispi)

Ecco che sogno, dopo molti giorni senza affioramenti onirici

Sono in un posto a svolgere un lavoro
Sono seduto ad un tavolo, riparato da una tettoia, al centro d’un ampio cortile
Ho l’occorrente per scrivere
Deve prendere appunti su ciò che mi accade intorno
Sono uno scrittore di cronache, come gli antichi storici o gli scoliasti
Sento freddo, all’improvviso
Sono in ciabatte che, scalcagnate come sono, lasciano i piedi scoperti
Decido di andare a cambiarmi per indossare qualcosa di più appropriato 
Mi alzo e m’incammino verso i miei quartieri, lasciando tutte le mie cose e l’attrezzatura da scrivano sul tavolo
La via per raggiungere il mio alloggio è lunga e tortuosa
Bisogna percorrere dei corridoi 
che assomigliano piuttosto a stretti cunicoli claustrofobici e poi salire per lunghe rampe di scale
Su di un pianerottolo (o in un androne) c’è parcheggiato un passeggino
Poggiata sul sedile ci sta una borsa con le mie cose e i miei indumenti di ricambio
Tiro un sospiro di sollievo per il ritrovamento fortunoso
Decido comunque di ascendere lungo l’ultima rampa di scale per arrivare alla mia stanzetta, con il mio borsone a tracolla
Qui trovo tutto in disordine, come se l’ambiente fosse stato occupato da un estraneo
Sul letto ci sono sparsi in disordine degli indumenti, non miei
Provo a rimuoverli, ma non si staccano dalla coperta di pile che ricopre il giaciglio
Finisco con lo scoprire che sono stati dotati di strisce di velcro perché possano rimanere aderenti gli uni agli altri e alla coperta: insomma, sono alla presenza di un rozzo dispositivo antifurto (questo quello che penso nel sogno)
Sono infastidito da questa invasione di campo
Indosso qualcosa di più pesante per contrastare il senso di freddo che mi ha preso e vado per uscire di nuovo e andare a fare il mio lavoro
Quando scendo lungo la prima rampa di scale, mi affaccio su di un cortile e vedo un auto lì parcheggiata
Capisco che é lì per me e che devo salirci sopra per mettermici alla guida e per andare dove sono diretto
Mi sento espropriato dalla mia capacità di decisione autonoma
È l’auto che decide, non io
Sono dunque alla guida dell’auto, su di un’autostrada che sembra quella di un videogioco
L’auto schizza subito ad una velocità supersonica e mi sembra di non poterne controllare rotta e stabilità 
La velocità é tale che mi perdo tutti i segnali di direzione, le diramazioni e gli svincoli
La velocità mi da la vertigine: mi sembra di essere in un tunnel poiché tutti i dettagli del paesaggio attorno a me sfilano così rapidamente da trasformarsi in una poltiglia di colori e di forme indistinte o in una nebbia confusa
Penso di poter perder il controllo, ma temo anche che la vettura possa ribaltarsi
Stacco allora il piede dall’acceleratore e la velocità dell’auto aumenta ancor di più, oltre il concepibile

Provo un senso di panico, piantato lì, al centro dello stomaco, e forse mi si torcono anche le budella

Penso di esser prossimo alla mia fine
É così che finirá?

Dissolvenza

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8 dicembre 2024 7 08 /12 /dicembre /2024 05:00
Gabriel e Frida, dicembre 2017 (foto mia)

Gabriel e Frida, dicembre 2017 (foto mia)

Nella foto d’annata si vedono

una Frida ormai vecchietta
e Gabriel piccolino

che sembra volersi 

distendere su di lei

o cavalcarla come fosse un cavalluccio

Frida era ultrapaziente e mite
Da Gabriel si faceva fare di tutto
Talvolta, mi sembravano
quasi simbiotici


Frida, tra i cani che sono stati con me,

è stata longeva:
mi ha accompagnato per 16 anni
Me la sono portata appresso
in molti viaggi in auto
in giro per l’Italia
Poi, nel suo ultimo anno di vita,
s’è riempita di acciacchi
Se n’è volata via
e quella luce si è spenta 
nei suoi occhi buoni


Cane mitissimo e paziente
era Frida
Mi facevano ridere
quelli che mi chiedevano:
“Ma morde?”


 

Frida cane fedele (foto di Maurizio Crispi)

Tenerissima era Frida,
e le mancavano solo le parole
quando mi seguiva con lo sguardo
con quei suoi occhi umidi e scuri
Poi, se sparivo alla sua vista, 
si alzava e veniva a vedere
cosa facessi
All’ultimo non si muoveva
quasi più dal suo giaciglio
ed ero io che dovevo andare a vedere
cosa facesse


Ha tratto il suo ultimo respiro
mentre viaggiavamo in auto
alla volta della campagna
Ed è lì che l’ho inumata


Qui, con Gabriel, siamo a Cesaró 
il 7 dicembre 2017,
in occasione di una gara podistica

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4 dicembre 2024 3 04 /12 /dicembre /2024 02:16

Un piccolo sogno “di viaggio” di un anno fa

Maurizio Crispi (4 dicembre 2023)

Bici incatenata (foto di Maurizio Crispi)

Pedalo e pedalo


Ho deciso di trascorrere 
alcuni giorni 
del Natale
in una località montana
andandoci con la bici,
la mia bella bici da corsa
che, per l’occasione,
ho tirato fuori dal box
e ho rimesso a posto

 

Pedalo e pedalo
La strada si inerpica in mezzo ai monti
Al bordo c’è uno spolvero di neve fresca
L’aria è frizzante


Pedalo e pedalo
Mi sento ancora in forma
malgrado tutto
Ogni tanto tento un’acrobazia
per scansare gli ostacoli 
che mi si parano innanzi


Pedalo e pedalo

Arrivo a destinazione
Il luogo è un grande resort montano
affollato di vacanzieri
Fendo la folla vociante
e mi dirigo verso la sala da pranzo,
chiedendomi se non ci siano
degli amici podisti
dei quali so per certo
che avrebbero dovuto alloggiare qui


Le mie ricerche sono infruttuose
Solo in uno mi imbatto
già in tenuta da corsa
che trotterella gagliardo
giù per le scale
Mi annuncia che andrà di corsa
in una lontana località del Sud
per disputare una 120 ore podistica
(Sono Tutti Pazzi Questi Podisti)
Mi chiede se per caso io non voglia
accompagnarlo in bici 
e assisterlo sia durante il viaggio
sia in corso di gara


Io dico Ok
e con effetto immediato partiamo
all’avventura


Addio riposo!
Bye bye!


(dissolvenza)

Palermo, 4 dicembre 2023

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3 dicembre 2024 2 03 /12 /dicembre /2024 05:21

Una nota di sogno del 3 dicembre 2024

Maurizio Crispi

Foto di Francesco Crispi

Sono in un gruppo 
scolastico o terapeutico, 
non so
Si discute di un autore
del quale assieme
in seguito si dovrà leggere un libro
per discuterlo sempre assieme
Faccio vedere ai partecipanti 
delle schede
desunte dal web
che mostrano chi fosse quest’autore
e quali siano state le sue opere
I partecipanti del gruppo 
non ne sanno nulla
e sono molto interessati,
ascoltano intenti 
e la discussione è animata
Arriva nel bel mezzo
la telefonata di un controllore
che ci chiede cosa stiamo facendo
Sono io a rispondere
e, dunque, mi soffermo a spiegare
la rava e la fava di tutto
pur sentendomi infastidito,
poiché la telefonata intrusiva
sta levando slancio al lavoro del gruppo
Ma il Grande Fratello
esige rispetto e priorità assoluta
Non si può derogare
Non ci è concesso
Non si scherza con il grande fratello

Poi, dopo, bisogna svolgere
un’attività esterna 
uscendo nel territorio
e portando dei dischi in vinile a 45 giri
da fare ascoltare in giro
(azione educativa?
Terapeutica? Ludica?
Non so…)

Non ho mai fatto una cosa simile
Il mio diretto superiore mi rifornisce
d’una custodia di plastica nera
nuova di zecca
il cui interno è fornito di scomparti
per alloggiare i vinili
senza che si rovinino

 

Sono perplesso
Sono riluttante

 

(dissolvenza)

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2 dicembre 2024 1 02 /12 /dicembre /2024 04:59

Malinconia struggente, tristezza, solitudine Eppure, lontano, un angolo di cielo si sta rischiarando Bisogna attendere
Forse, ritornerà il sereno.
Me lo auguro!
Non mi piace star fermo con questo gelo che mi penetra nelle ossa e mi fa sentire fragile come un cristallo, pronto ad incrinarsi al minimo sussulto

Maurizio Crispi (2 dicembre 2009)

Una traccia pubblicata su Facebook il 2 dicembre 2009, saltata fuori come “ricordo” con l’algoritmo

Maurizio Crispi

Ricordo di Halloween (foto di Maurizio Crispi)

Sono un ricordo di Halloween 

Nessuno mi vuole piú

Mi hanno lasciato solo, al freddo, esposto alla pioggia 

Prima, la mia vita era stata una bella festa, vedevo tanti bimbi ciarlieri attorno a me

Non immaginavo che, senza alcun preavviso sarei stato considerato una vita di scarto e gettato via con tanta indifferenza
I miei occhi vuoti non vedono più niente nuovo
Ma ho scoperto il modo di trarre consolazione da questa nuova esistenza che mi rimane - anche se non so per quanto tempo ancora
Guardo il cielo, così alto ed immenso sopra sopra di me, e le nuvole che, a volte, viaggiano come fiocchi cotonosi simili a pecorelle e che, altre volte, si addensano minacciose, incutendomi timore
Guardo il sole nel suo ciclo giornaliero e qualche volta la sua radiosità mi fa male, perchè sono una creatura della penombra.
Guardo la luna benevola e le stelle di cui è tempestata la volta celeste, di notte
E tutto questo mi tiene compagnia
Ora sei arrivato con quella macchinetta fotografica e mi hai salvato: anche se il mio corpo di carta si dissolverà presto, la mia immagine sopravviverà per molto tempo ancora
Grazie, amico sconosciuto, per avermi preso con te!

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1 dicembre 2024 7 01 /12 /dicembre /2024 04:08

È giorno di scirocco

Tira vento
Alberi si sono schiantati
Ora ne segheranno via un bel po’
per mettere la città in sicurezza

Sorge il sole
incendiando di rosso
nuvole flottanti
come navi aliene in attesa

Un gabbiano plana alto
sospinto dal vento
e quando un raggio di luce
lo intercetta
si trasforma in una scheggia d’oro fuso
che fende il cielo

Una foglia cade
danzando
davanti ai miei occhi
nel silenzio

Maurizio Crispi (1 dicembre 2023)

Edificio imbrigliato in un giorno di scirocco (foto di Maurizio Crispi)

Edificio imbrigliato in un giorno di scirocco (foto di Maurizio Crispi)

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29 novembre 2024 5 29 /11 /novembre /2024 13:28
La magnolia moritura (foto di Maurizio Crispi)

Un parcheggio
Una vasta distesa
Per uscire soltanto un piccolo viale stretto tra due file di alberi giganteschi e fronzuti
Quando mi muovo con la mia auto e mi dirigo all’uscita, quando cioè sto per imboccare il vialetto, vedo che sono arrivati i tagliatoti di alberi armati di motoseghe e che, senza indugio, si sono messi all’opera, con rumori stridenti
Già il vialetto è ingombro di grossi pezzi di tronco e ramaglie e sono costretto ad improvvisare una faticosa gimkana per quanto il passaggio si è fatto stretto e tortuoso
Sono adirato e fuori di me per lo scempio che stanno facendo ai poveri alberi
Quando sto per arrivare all’uscita ecco che arriva un’enorme ruspa semovente chiamata per completare lo sradicamento dei ceppi (quindi non si tratta solo di capitozzatura selvaggia, ma di uccisione!)
Io voglio uscire, la ruspa vuole entrare
Siamo muso contro muso a fronteggiarci
Io non intendo recedere
Stiamo fermi per un po’ quasi a misurarci
Poi, alla fine, la ruspa prende a rinculare ed io appresso a lei, con un senso di trionfo
Poi, poco dopo, vorrei andare a parcheggiare l’auto in un cortile interno al quale si accede percorrendo uno stretto budello, poco più che un camminamento fiancheggiato da alte mura
Arriva una tizia con il suo cane a passeggio e sono costretto ad indietreggiare per farle spazio, ma anche per evitare che il mio, già allertato alla vista del botolo, possa agitarsi e farmi in auto un’assordante inferno di sonori abbaii e ringhi sordi
Poi vedo un grosso SUV e, seduto al volante, un mio collega di molto più giovane, il quale si sporge dal finestrino aperto per chiedermi una foto, cosa che io faccio volentieri
Ancora, ancora!, mi dice con giocosità infantile
Ed io scatto e scatto a ripetizione, variando l’inquadratura e zoomando
Ogni tanto controllo nel display e vedo che i risultati sono buoni
Mi rendo conto di avere catturato nelle immagini anche una bambina di pochi anni - di cui non mi ero affatto accorto -  pure lei con la piccola testa arruffata aggettante fuori dal finestrino
Mi accorgo che le foto in cui compare la bimba, assieme al papà, sono ancora più belle
Penso che gliele farò avere e che ne sarà contento

Dissolvenza

C’era una volta una poderosa magnolia,
oggi rasa al suolo da uomini stolti
La sentenza è stata pronunciata
L’albero è stato smembrato
senza pietà alcuna
Mi sono rattristato profondamente
e ci sono stato male
tutto il giorno
Ancora devo metabolizzare
il tormento che questa violenza
mi ha dato

È cosa buona e giusta
il taglio di alberi
che danno ombra e vita
e che sono baluardo
al sovrariscaldamento della città?

Questi tagli si consumano
nell’indifferenza generale
Non ci sono difensori civici
che alzino la mano
per rallentare queste frenesie distruttive


Maurizio Crispi (30 novembre 2024)

Magnolia moritura (foto di Maurizio Crispi)

Magnolia moritura (foto di Maurizio Crispi)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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