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13 luglio 2013 6 13 /07 /luglio /2013 12:11

The Old Man e l'orto di Tarling Street(Maurizio Crispi) Percorrendo Tarling Street nella East London (nella circoscrizione Tower Hamlet) si nota uno slargo ventoso ai piedi di un condominio che si erge torreggiante rispetto alle case circostanti (che sono al massimo dell'altezza standard di quattro piani.
Questo edificio io e Maureen lo chiamiamo scherzosamente il "grattacielo" di Tarling Street e, nelle mie prime peregrinazioni in questa parte di Londra, l'ho di frequente utilizzato come punto di riferimento visuale, per capire che, pur percorrendo strade ancora ignote, camminavo nella giusta direzione.

L'altro giorno, proprio sulla strada per andare dal nostro GP (General Practionner), abbiamo notato che, all'interno di una recinzione metallica c'erano degli animali da cortile, e da lì un uomo anziano (che chiamerò The Old Man) proprio in quel momento ne stava uscendo, accostando il cancello alle sue spalle.
Notando che ci eravamo fermati a dare un occhiata tra le sbarre della recinzione, è tornato indietro e, molto cortesemente, ci ha invitato ad entrare per fare un giro esplorativo, ma prima ha voluto mostrarci un'altra cosa.
Ci ha condotto, un poco oltre, sino all'ingresso dello spazio condominiale e ci ha fatto entrare all'interno e, quasi subito, una famigliola asiatica si è affiancata a noi.
Ci ha fatto visitare quello spazio che, come ci ha detto, dopo la fine dei lavori di costruzione, era rimasto brullo e incolto, e ancora ingombro dei materiali del cantiere edile, ottenuto i necessari permessi ha trasformato in un'edificante e grazioso giardino, con tante aiuole, fittamente abitate da una quantità incredibile di piante decorative, da fiore, da essenze e perfino dotato d'uno spazio per le erbe selvatiche.
Una festa per gli occhi, un tripudio di colori e di profumi, nel vento poichè l'edificio molto alto crea una turbolenza d'aria e quindi un micro-clima specifico, un po' differente da quello che si riscontra nel resto della via.
In un'aiuola c'era anche tutta una varietà di pietre proveniente da varie parti del mondo e The Old Man si è soffermato a spiegarci l'origine di un pezzo di calcare che ha più volte rigirato tra le mani con attenzione e riverenza, raccontandoci che veniva da un antico sito archeologico.
Io gli ho detto che, in seguito, gli avrei portato volentieri delle pietre dalla Sicilia.
L'anziano, a quanto pare, si dedica a tempo pieno a curare questo bel giardino ventoso, nel cuore della Londra metropolitana.
Accenna al fatto che prima, nella sua vita lavorativa, viveva nello Yorkshire che, a parte l'industriale Sheffield, è alquanto bucolico e che, solo con il pensionamento si è trasferito qui: Maureen, dopo, mi ha confidato che parlava con un accento e con inflessione da persona colta sopra la media.
Una scelta un po' strana, abbandonare l'atmosfera bucolica imperante in gran parte dello Yorkshire, dove anni fa ho avuto modo di girare in lungo e in largo con la mia vecchia R4 rossa, per infilarsi in un contesto metropolitano: eppure sembra che The Old Man sia riuscito a creare perfettamente un pezzetto di Yorkshire bucolico nel cuore della Londra metropolitana.
Ci mostra con orgoglio due piccole aiuole fiorite, decorate ciascuna con un bel disegno colorato e ci dice, con particolare orgoglio, che sono curate da un gruppo di ragazzini disabili psichici.
Dopo la visita al bel giardino fiorito, ci conduce nuovamente all'ingresso del pollaio: dove entriamo, superando il dislivello rispetto al piano stradali, con l'ausilio di traballanti gradini improvvisati.
Il terreno è morbido sotto i piedi, a causa di uno spesso strato di trucioli di legno.

Ci sono oche, galline e perfino conigli nei loro stabulari.
Tutto ciò - la vita che rappresenta - mette allegria e buonumore.

Alcune varietà di galline appartengono a specie insolite e rare: ce ne indica una in particolare (di cui ci dice anche il nome) ed è la gallina più piccola al mondo.
Poi, ci fa vedere un'altra gallina appartenente ad un'altra razza. Questa fa le uova, ma non le cova e, quindi per farle schiudere, le mette vicino ad un esemplare appartenente ad un diverso breed, disponibile a fare la chioccia.
Ci chiede se per caso vogliamo  acquistare delle uova fresche di giornata.
Poi, ci conduce oltre una staccionata, fatta a bella posta in modo che gli animali da cortile non possano passare dall'altra parte, e qui ci sono degli orticelli.
Piccolissimi appezzamenti delle dimensioni di un lenzuolo per neonato, ciascuno curato da un condomino dello stabile.

E c'è davvero di tutto, piselli, lattughe, cavoli, alberi da frutto in dimensioni bonsai (riconosco anche un fico), fragoloni.
Coglie due di questi giunti al punto giusto di maturazione e ce lì offre da assaggiare.
Sono rimasto davvero stupefatto da questa visita.
Un orto e un pollaio, un cortile di animali di domestici, nato dall'inizativa di un singolo individuo e a beneficio dell'intera comunità.
The Old Man e l'orto di Tarling StreetUn'iniziativa che fa comunità, perché fa crescere e rinsalda i legami sociali.
A quanto pare, come ci dice The Old Man ci sono anche delle scolaresche delle scuole immediatamente contigue del quartiere che vengono qui in visita per imparare a conoscere e a rispettare la natura.
Micro-inizativa, peraltro in linea con altre più organiche e strutturate esistenti nella realtà metropolitana di Londra, dove esistono degli ampi appezzamenti di terreno che sono stati destinati ad ospitare delle vere e proprie farm, con tutti gli animali domestici, quindi anche le mucche i cavalli, le pecore e capre: le cosiddette City Farm, dove i bambini possono osservare i vari momenti della loro vita e dove possono vedere come si fa il formaggio, ad esempio, oppure osservare i cicli naturali e riproduttivi dei diversi animali.
Quelle delle farm in città è una sana iniziativa, nel quadro dell'attenzione ai bisogni dell'infanzia, portata avanti per dare modo ai bimbi di avere una conoscenza di prima mano della natura e dei suoi processi, laddove per difficoltà di ogni genere, con estrema facilità potrebbero essere privati di questa esperienza, se dei suoi surrogati attraverso i video e i libri di testo scolastici.
Ancora una volta, come si può riscontrare qui in UK, iniziative all'insegna del progetto sostenuto dal motto "Every Child matters".

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9 luglio 2013 2 09 /07 /luglio /2013 19:34

Caccia F-35. Notizie dell'ultim'ora: 18 senatori PD sosterranno la petizione portata da Avaaz, ma c'è ancora da fare(Pascal, Oli, Luca, Alex, Bissan, Lisa e tutto il team di Avaaz) Ultim'ora: alcuni senatori del PD hanno appena anunciato che appoggeranno la richiesta di bloccare l'acquisto degli F-35, unendosi a M5S, SEL e PSI! Ma non abbiamo ancora finito. 

18 senatori del PD sostengono la proposta, ma ne servono altri 35 per ottenere la maggioranza nel PD e vincere il voto di domani mattina!
Proprio in queste ore il gruppo del PD deciderà la sua posizione. Se agiamo ora, le nostre voci potrebbero essere fondamentali nel mostrare ai senatori indecisi che i cittadini italiani sono in modo praticamente unanime contro l'accordo. 


Mandiamo tutti un messaggio urgente ai senatori del PD e chiamiamoli per impedire definitivamente questo enorme spreco di denaro pubblico! Clicca sotto per mandare un messaggio urgente e poi dillo a tutti quelli che conosci: 

Clicca qui per inviare un messaggio urgente

In 48 ore, oltre 250.000 di noi sono entrati in azione contro l'accordo e domani prima del voto, consegneremo la petizione a Felice Casson, primo firmatario della mozione PD, che ha anche annunciato che la menzionerà durante il suo intervento.
La nostra campagna sta esplodendo: facciamo salire ancora la pressione oggi e vinciamo il voto di domani! 


Con speranza e determinazione.




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Ricevi quest'e-mail perchè hai firmato "24 ore rimaste: Il più folle spreco di denaro pubblico di sempre" il 2013-07-07 usando l'indirizzo emailmaurcrispi@gmail.com.
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8 luglio 2013 1 08 /07 /luglio /2013 20:47

Caccia F-35, raggiunto l'obiettivo delle 100.000 firma raccolte, ma occorre fare salire la pressione con ulteriori firmeIn 24 ore oltre 100.000  hanno già firmato la petizione proposta dalla comunità di Avaaz per fermare l'acquisto degli inutili Caccia F35 e diversi parlamentari hanno risposto. Ora occorre fare salire la pressione come non mai, prima del voto di mercoledì.
Tra meno di 36 ore il Parlamento rischia di dare il via libera a uno dei più folli sprechi di denaro pubblico di sempre: 13 miliardi di euro per dei caccia americani che non ci servono a niente. Si può fermare questo spreco, continuando a firmare la petizione online proposta dalla Comunità Avaaz.

(Pascal, Oli, Luca, Jeremy, Alex e tutto il team di Avaaz) E’ assurdo! Con 13 miliardi di euro, potremmo creare posti di lavoro per 150.000 giovani disoccupati! E questi aerei F-35 hanno così tanti problemi che moltissimi altri paesi stanno annullando la decisione di comprarli. M5S, SEL e molti parlamentari del PD vogliono fermare l’accordo, e con abbastanza pressione sui leader giusti possiamo fare in modo che la maggioranza dei parlamentari voti per fermare questa spesa assurda! 

Il voto finale del Senato è tra meno di 36 ore: firma ora questa petizione urgente a parlamentari e politici chiave come Renzi ed Epifani e condividila con tutti. Se arriveremo a 100.000 firme Avaaz porterà le nostre voci dentro al Senato tramite parlamentari chiave proprio prima del voto: 

Molti politici italiani hanno detto di essere contrari allo spreco di denaro pubblico per questi bombardieri, inclusi Renzi, Bersani, D’Alema, Monti e perfino Berlusconi! E gli esperti militari ci dicono che questi aerei hanno enormi problemi tecnici e non sarebbero di alcun beneficio al nostro esercito. La Difesa è talmente in difficoltà che ora sta provando a sostenere che il parlamento non può decidere come spendere questi 13 miliardi di denaro pubblico! 

Sotto una simile pressione pubblica, alcuni governi tra cui quelli di Canada, Danimarca e Turchia stanno ritrattando gli investimenti negli F-35 e anche in italia il Ministro della Difesa sta cominciando ad accusare: per la prima volta la scorsa settimana ha ammesso che il governo potrebbe considerare un taglio del numero di F-35 che l’Italia comprerà. Se faremo salire ancora la pressione in queste ore potremo mettere fine a questo enorme spreco di denaro pubblico una volta per tutte. 

Mancano meno di 36 ore al voto in Senato. Alcuni giorni fa la Camera ha votato una decisione ambigua per evitare l’indignazione pubblica, limitando il governo solo in “ulteriori” spese. I politici continuano a votare come se non fossimo in grado di comprendere i loro giochetti: mostriamo loro che un tale inganno al Senato danneggerebbe la loro reputazione e convinciamo abbastanza parlamentari del PD che è il momento di onorare la loro parola. Firma ora la petizione e condividila con tutti: 

Segui il link per firmare la petizione online

La comunità di Avaaz ha lottato e contribuito a vincere contro molti sprechi della politica in Italia: abbiamo combattuto contro gli scandali della regione Lazio, facendo tagliare le spese incontrollate dei partiti e persino evitato che fossero date gratuitamente a Berlusconi delle frequenze TV. Facciamolo di nuovo ora per fermare quella che potrebbe essere il più assurdo spreco di denaro pubblico nella storia d’Italia. 

Con speranza e determinazione, il team di Avaaz


Per ulteriori informazioni e per approfondimenti segui i link

 

Cosa sono gli F-35 e perché costano tanto

 

Difesa: capigruppo Senato, 10 luglio 2013, mozione su F-35 (Libero)

 

Governo spaccato sull'acquisto dei Caccia (Huffington Post)

 

F35, una montagna di ipocrisia (L'Espresso)

 

 

F-35, scontro Consiglio Difesa-Parlamento (Il Messaggero)
 

 

F-35, gli altri stati si ritirano: l'ultima rinuncia è del Canada (La Stampa)
 

 

F-35, 13 miliardi a scatola chiusa (L'Espresso)

 

 

Vedi anche su questo blog: Partecipa alla raccolta di firme per fermare l'acquisto dissennato dei Caccia F35

 

 

 

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7 luglio 2013 7 07 /07 /luglio /2013 17:58

Partecipa alla raccolta di firme per fermare l'acquisto dissennato dei Caccia F35Tra 3 giorni il Parlamento rischia di dare il via libera a un enorme spreco di denaro pubblico: 13 miliardi di euro per dei Caccia F-35 americani che non ci servono a niente e che, per giunta, nella loro qualità di armi da guerra, sono in contrasto con il dettato della Costituzione.
Ma se si agisce tempestivamente, si possono fermare in tempo questi folli giochi di guerra!

Con 13 miliardi di euro, potremmo creare posti di lavoro per 150.000 giovani disoccupati! E questi aerei F-35 hanno così tanti problemi che moltissimi altri paesi stanno annullando la decisione di comprarli.
M5S, SEL e molti parlamentari del PD vogliono fermare l’accordo, e, avendo la possibilità di esercitare abbastanza pressione sui leader giusti, si potrebbe fare in che la maggioranza dei parlamentari voti per fermare questa spesa assurda!

Il voto finale del Senato è tra 3 giorni: firmando ora questa petizione, proposta da Avaaz, urgente indirizzata a parlamentari e politici chiave come Renzi ed Epifani e condivendola con quanti più contatti sia possibile, è ancora possibile arrivare a qualcosa.
Se si arriva a 100.000 firme Avaaz porterà le voci dei cittadini italiani contrari dentro al Senato tramite parlamentari chiave, proprio prima del voto.


Questo il testo della petizione:

 

A Renzi, Epifani e a tutti i parlamentari italiani:
In quanto cittadini italiani vi chiediamo di fermare subito l’acquisto dei caccia F-35. Questa enorme spesa è inaccettabile considerate le risorse necessarie ad affrontare la crisi sociale e di occupazione del nostro paese. Questi aerei hanno inoltre problemi tali da aver spinto paesi come Canada, Danimarca e Turchia a riconsiderare i riespettivi acquisti. Vi chiediamo di fare lo stesso e di usare quel denaro per contribuire a far uscire l'Italia dalla crisi.
Per firmare online la petizione

 

 

 

Per firmare online, segui il link 

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19 giugno 2013 3 19 /06 /giugno /2013 18:48

Gioco d'azzardo e pubblicità mendace: (Maurizio Crispi) Proprio in questi giorni, si vede per le strade di Palermo un'affiche di grandi proporzioni che promuove il gioco d'azzardo con le slot machine.
Oltre alle varie diciture che dicono dove si può giocare e a quale gioco in particolare, acompagnate dallo slogan "La fortuna è a un tiro di slot. Vieni a giocare", vi si vede l'immagine di un contesto che si presume di gioco, in cui una giovane donna è ritratta in un atteggiamento di esultanza, del tipo "E vaiiiiii!, con tutta la mimica e la gestualità del caso: le braccia lievemente levate in alto e con i pugni stretti, la bocca, contornata da labbra di un rosso acceso per via del rossetto, spalancata, si dà mostrare una generosa porzione di dentatura (sbiancata, ovviamente).

La donna esulta perchè ha beccato la famosa "cascata di monetine",che nel campo delle slot machine rappresenta la preda più ambita: anche se sappiamo bene che non è così, perchè sono molto di più le perdite che non le vincite.
Inoltre, la postura della donna rimanda, in una certa misura, alla gestualità dei tifosi calcistici, in modo tale da far sì che l'esultanza ostentata possa con facilità agganciarsi alle esperienze personali di molti potenziali fruitori, già seguaci del Calcio, dei suoi riti e manierismi: si creano così ulteriori affinità esperienziali e si lancia il messaggio che si parla lo stesso linguaggio che si parla in altri contesti, che si sperimenta la stessa euforia del goal della propria squadra del cuore, che si può vincere!
Il poster vorrebbe essere di stimolo ad avventurarsi in una situazione di gioco d'azzardo con il messaggio subliminare: "Siamo giovani e belli, vieni a giocare anche tu. Potrai vincere, ma potrai anche condividere le tue vincite con una bella donna così. Vedi: anche le donne giocano ...e vincono!"
Potrebbero essere questi gli intenti del pubblicitario che ha dato vita a questo cartello, ma a me (che non faccio testo, perchè osservo con occhio critico) questa combinazione produce soltanto fastidio e repulsione.
La foto della donna così ritratta produce un effetto quasi osceno e pornografico: ma forse era proprio questo l'intento del pubblicitario, spingere al gioco d'azzardo, sollecitando altri piani comunicativi ed altre voglie.
Tra l'altro, l'affiche pubblicitaria, by-passa scioltamente la prescrizione di aggiungere a qualsiasi messaggio pubblicitario concernete le diverse forme di Gambling che il Gioco d'Azzardo può generare forme di dipendenza patologica o, se non si arriva alla dipendenza patologica, può semplicemente divenire "problematico"

E' davvero sorprendente come, con il patrocinio dei diversi Governi che si sono susseguiti il Gioco d'Azzardo in Italia, sia diventato un business che viene solo facilitato praticamente senza più nessuna regola, ma quasi mai seriamente ostacolato: in sostanza, il Governo - meglio lo Stato - fa affari con i biscazzieri, perchè le entrate nelle casse dello Stato sono cospicue e sono divenute irrinunciabili.

Per un approfondimento su questi temi si veda il volume di Antonella Beccaria ed Emiliano Liuzzi, Giochi non proibiti. Viaggio nell'industria del gioco d'azzardo. Chi ci guadagna e perché, Imprimatur Editore (Collana Saggi), 2012.

Tutto è cominciato con il terremoto in Abruzzo e con la necessità di reperire fondi per la "ricostruzione"... ma il libro che ho citato spiega tutto lucidità e in modo documentatissimo, offrendo un panorama davvero sconfortante, se si guarda allaspesa media pro capite devoluta nei giochi d'azzardo e pronostici.
Il gioco d'azzardo è di fatto una delle cause della perdita secca nel potere di spesa degli Italiani.
Ancora più sconfortante il fatto che la maggior parte delle sale da gioco sono controllate dal malaffare che in questo modo si crea una facciata di rispettabilità.

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18 giugno 2013 2 18 /06 /giugno /2013 14:23

Quei morti in spiaggia e il trionfo dell'indifferenzaMorto in spiaggia e, nell'indifferenza totale, i bagnanti continuano nei loro giochi, lazzi e sollazzi.
Sono due notizie di poco meno di 24 ore fa, che tuttavia ripetono un copione già registrato in passato in analoghe circostanze. Due morti in spiaggia, ma i cadaveri non possono rimossi tempestivamenti in attesa di disposizioni da parte del magistrato di turno e rimangono a cuocere sotto il sole, mentre sull'arenile i numerosi bagnati presenti continuano come se nulla fosse la loro giornata di svago e di vacanza
Trionfa l'indifferenza, dunque: un atteggiamento che, tuttavia, non riguarda soltanto i bagnanti (e i cittadini in genere), ma anche le autorità preposte che in situazioni di "emergenza" non sono in grado di superare alcune "lentezze" burocratiche.
La presenza della morte tra noi è meglio negarla, scotomizzarla, sminuirla.
E quindi, con estrema facilità, il morto di turno, specie se "sconosciuto" e abbandonato a se stesso, diventa una mera "cosa", un "pezzo", al pari di un qualsiasi relitto buttato a riva dal mare: e la reificaficazione, la mnegazione dell'appartenenza e dell'identità, su cui opera l'indifferenza richiamano in maiera preoccupante analoghi meccanismi scientemente applicati in un passato non lontano che vorremmo dimenticare.
L'indifferenza può uccidere, tanto quanto (e forse di più) di atteggiamenti e comportamenti apparentemente più violenti.
Non c'è più la capacità di assumere un atteggiamento compunto, di empatia e di "pietas" di fronte alla morte.
E, invece, non dovremmo mai dimenticare che la morte - la morte di chiunque - ci riguarda da vicino, perchè la campana che suona a morto la prossima volta potrà suonare per noi.

(Agi.it) E' morta a causa di un malore la turista russa soccorsa sulla spiaggia di Ponente, a Formia, oggi pomeriggio. Valentina Rausman, 78enne originaria di Mosca, si trovava in compagnia di una comitiva di turisti che alloggiava in un hotel della zona. La donna, appena entrata in acqua, ha accusato un malore ed é stata soccorsa immediatamente da tre bagnanti presenti sulla spiaggia oltre che dai compagni di viaggio. Inutile ogni tentativo di rianimarla anche da parte dei sanitari del 118 intervenuti sul posto che, dopo numerosi tentativi, hanno dovuto constatare il decesso e coprire il cadavere lasciandolo sull'arenile in attesa delle disposizioni del magistrato di turno e del conseguente arrivo dei servizi funebri. Pochi, infiniti minuti, per chi accompagnava la povera donna che ha dovuto vegliare il cadavere coperto con un telo mentre i bagnanti presenti sulla spiaggia continuavano il loro pomeriggio di vacanza.


(Repubblica.it) Sul bagnasciuga, vicino a un ombrellone, capitaneria di porto e carabinieri hanno atteso per ore l'arrivo del medico legale davanti al corpo di Abdur Abderhaman, giovane di nazionalità marocchina morto per annegamento a soli 19 anni. Anche qui, poco distante un gruppo di ragazzi continuava a giocare a calcio, come se nulla fosse accaduto, mentre altri hanno proseguito la giornata prendendo tranquillamente il sole. E' quanto accaduto oggi pomeriggio sulla spiaggia di Vibo Valentia. In pochi metri quadrati, sotto il sole cocente, il dramma di una giovane vita finita per un malore e l'indifferenza di tante altre persone, durata fin quando qualcuno non ha fatto notare che forse era il caso di fermare quella "normalità".

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18 aprile 2013 4 18 /04 /aprile /2013 15:22

Un grave caso di bullismo a Palermo e l'incerta presa di posizione dell'Istituto scolatico interessatoMio figlio mi ha parlato d'un increscioso episodio di violenza (senz'altro rubricabile in senso lato dentro la categoria del "bullismo") accaduto a Palermo, nel periodo delle vacanze pasquali (dunque a fine marzo), anche se i fatti hanno avuto risonanza nella cronaca cittadina solo alcuni giorni dopo (a metà circa di aprile).
Una squallida storia in cui un ragazzo dell'istituto Don Bosco è stato selvaggiamente picchiata da tre altri compagna di scuola (di cui però due di 21 anni, ripetenti).
Dall'articolo pubblicato nella pagine palermitane de La Repubblica (Don Bosco, studente pestato dai compagni, 13 aprile 2013, repubblica.it), la tragedia si sarebbe consumata in tre tempi.
Prima, la vittima dell'aggressione avrebbe insultato (o detto qualcosa di non gradito) ad un suo compagno di scuola.
Poi, in un secondo tempo, vi sarebbe stato una richiesta di chiarimenti e una prima aggressione da parte dell'"offeso", spalleggiato dai due ragazzi maggiorenni, pure alunni della scuola.
Questo primo scontro si sarebbe risolto per l'intervento di un passante.
Ma in un terza fase, la vittima dell'aggressione, ha incautamente seguito i tre aggressori (o forse è stato costretto a farlo) in un garage poco distante, fuori dalla vista, e qui è stato nuovamente aggredito e picchiato (forse con l'ausilio di tirapugni).
I tre dopo averlo picchiato con loro comodo e vigliaccamente, senza nessuna storia, vista la loro dominanza numerica, si sono allontanato rivolgendogli ulteriori minacce.
Il ragazzo, soccorso dal portiere dello stabile, è stato portato in ospedale e ricoverato per tutte le cure del caso, dal momento che era stato ferito gravemente.
E' stato operato all'occhio (per un probabile distacco della retina), gli è stata applicata una placca in corrispondenza dell'osso zigomatico (probabilmente frantumato dal tirapugni) e sono state suturate delle ferite lacero-contuse pure nella zona dell'occhio offeso.
E' probabile che il ragazzo picchiato a sangue non possa recuperare del tutto l'uso dell'occhio offeso, con una perdita quindi del visus.

MI sembra che l'episodio sia assolutamente increscioso, anche perché a quanto sembra, mentre i due maggiorenni hanno abbandonato la scuola, il terzo ragazzo (ancora minorenne) non è stato espulso dalla scuola, poiché - a dire del direttore dell'Istituto, don Carmelo Umana: «Stiamo seguendo un percorso con il nostro studente e la sua famiglia, abbiamo preferito evitare un'espulsione e intraprendere una strada che potrebbe anche approdare al volontariato»
Certo è che i due maggiorenni rischiano delle conseguenze penali gravi, in considerazione della natura dell'aggressione e delle lesioni che hanno inflitto alla loro vittima designata.
Ma ciò che più colpisce è il fatto che alcuni alunni dell'Istituto si siano schierati palesemente a favore degli aggressori, manifestando un'aperta simpatia verso di loro, quasi che la parte lesa quella violenza "se la fosse meritata".
E questo è davvero un paradosso e un rovesciamento dei termini, ma la dice lunga su quanto siano efficaci gli apparati educativi delle nostre scuole (anche di istituti prestigiosi come il Don Bosco) a fronte della azione continuata di diseducazione e di istigazione alla violenza verbale e non di certe trasmissioni televisive che, a mio avviso, andrebbero censurate: trasmissioni come quella ideata da una nota conduttrice TV, in cui lo scontro transgenerazionale o tra pari viene costantemente incoraggiato come una forma di sana "assertività".
Un grave caso di bullismo a Palermo e l'incerta presa di posizione dell'Istituto scolatico interessatoE allora in questo rovesciamento paradossale delle cose, il ragazzo che è stato picchiato, siccome aveva nomea tra i suoi compagni di scuola, di essere "antipatico", di essere un "rompicoglioni", finisce con l'essere catalogato come un perdente, uno che quello che ha preso - in termini di botte e di lesioni - se lo è andato a cercare
Ritengo che l'unica via da seguire, in questi casi, debba essere da parte delle autorità preposte, e in primis della dirigenza scolastica, di mettere le cose nella giusta prospettiva, anziché perseguire la via caritatevole e salvifica del perdono e della remissione dei peccati. Le prese di posizione nette, inoltre, sono al servizio della "civiltà".

La civiltà nelle relazioni interpersonali attiva dei circuiti virtuosi e genera ulteriore civiltà nel senso del rispetto reciproco e dell'uso costruttivo di strumenti dialettici nel confronto con il nostro prossimo (non tanto nel senso melenso delle "buone maniere", anche se l'educazione alla loro pratica ci sta anche nel quadro complessivo), mentre l'inciviltà genere un livello via via crescente di inciviltà se non si trovano dei correttivi e degli antidoti.

A volte è necessario che delle punizioni, se è il caso, vengano dispensate, senza esitazioni e senza alcuna forma di malinteso buonismo o di pericolosi psicologismi.
Altrimenti la scuola ha fallito il suo compito educativo (e formativo) e si potrà giungere alla conclusione che ormai la "vera" educazione è quella che viene impartita dalle trasmissioni televisive, dalle reality, dalle sitcom che valorizzano la prevaricazione e l'aggressione come strumento per primeggiare.
Ai fini della comprensione dell'atteggiamento sostanzialmente tiepido della dirigenza scolastica, sarebbe anche interessante capire quale sia lo status sociale delle rispettive parti implicate.
Non sarei sorpreso di dover constatare che la vittima, cioè lo studente picchiato selvaggiamente, abbia alle spalle una famiglia che, in termini di censo o di influenza, pesa meno di quelle dei suoi aggressori.

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10 aprile 2013 3 10 /04 /aprile /2013 06:15

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. A Palermo, un convegno-seminario sulle disabilità viene organizzata in un luogo (Maurizio Crispi) Si è svolto a Palazzo Steri a Palermo, il 7 aprile 2013, il convegno-seminario sui temi della disabilità, dal titolo "Diverso da chi? Riflessioni ed esperienze dal mondo della disabilità", organizzato dal Goethe Institut di Palermo e dall'Università degli Studi di Palermo.
Il convegno si era annunciato (come era evidente, analizzandone il programma) come un luogo di discussione di temi importanti con l'apporto di molti ed originali contributi, come poi è stato.
Erano stati invitati i rappresentanti di alcuni associazioni di diversamente abili e di organizzazioni del Volontariato per mettere a confronto le rispettive esperienze. 
L'interesse del programma è, poi, stato confermato dalla ricchezza effettiva degli interventi e dalla vivacità del dibattito.
A rendere più vivo e affollato l'incontro è stato il fatto che la partecipazione avrebbe garantito ai partecipanti, se studenti universitari di diverse facoltà dell'Ateneo palermitano, un credito formativo.
E, quindi, proprio a causa di ciò, l'aula era davvero gremita di pubblico.
Era chiaro che molti degli studenti fossero venuti solo per ottenere il credito formativo, ma anche questi sono modi con cui si fa crescere la cultura e la conoscenza sui temi della disabilità.

Già, la cultura sui temi della disabilità e delle diversità...!
E da 30 anni che a Palermo, grazie all'impegno e alla dedizione di alcuni rappresentanti di Associazioni delle Disabilità, si dibattono questi temi e si cerca di mantenere viva l'attenzione di chi ha il potere decisionale perchè promuova leggi e attui normative.
Ma che dico trent'anni? Saranno 40 o forse anche di più!
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. A Palermo, un convegno-seminario sulle disabilità viene organizzata in un luogo In quest'ambito, l'attenzione deve essere sempre elevata e la guardia va mantenuta costantemente alta, perché - specie di questi tempi di ristrettezze di budget - basta un colpo di spugna per cancellare alcune garanzie e sospendere l'applicazione di alcune normative. 
L'iniziativa è stata lodevole, ma su una cosa gli organizzatori hanno fallito, scivolando in verità su di una molto banale - e non solo metafisica - buccia di banana.
Hanno ceduto alla lusinga del luogo prestigioso, scegliendo come sede del convegno Palazzo dello Steri, risalente al XV secolo e sede del Rettorato dell'Ateneo Palermitano e, in particolare, hanno ottenuto come location la splendida Sala delle Capriate, anzichè valutare l'opportunità d'una sede - magari non altrettanto prestigiosa - ma funzionale all'obiettivo di rendere il luogo del convegno accessibile sia normalmente abili sia ai diversamente abili. Laddove, rivolgendosi al Comune di Palermo, avrebbero potuto disporre di luoghi "normalmente" accessibili ai disabili, spaziosi a sufficienza per accogliere un pubblico vasto ed attrezzati per le eisgenze di un convegno.
La Sala delle Capriate, ubicata al terzo piano dell'antico palazzo chiaramontano non è direttamente raggiungibile con i moderni ascensori e, per accedervi, bisogna usare le scale per passare dal secondo al terzo piano.
E' stato così che alcuni dei diversamente abili intervenuti hanno dovuto essere trasportati a forza di braccia su per una fuga di gradini stretti e dalle alzate di tutto rispetto.
Poi, dopo il danno, anche la beffa...
Infatti, il padrone di casa, in rappresentanza degli organizzatori, ha reso noto che poiché s'era verificata un'imprevista affluenza di pubblico, e non essendo la Sala delle Capriate idonea a sostenere un simile afflusso, bisognava pertanto confluire nella Sala delle Armi, ubicata al piano terra.
E, così, i disabili che, con tanta e fatica e sudore, erano stati trasportati a braccia hanno dovuto riprendere la via delle scale.
Poi, il convegno-seminario è andato benissimo e i contenuti esposti sono risultati di grande interesse.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. A Palermo, un convegno-seminario sulle disabilità viene organizzata in un luogo Ma è stato sufficiente un dettaglio di mala organizzazione a suscitare un interrogativo legittimo.
Un'iniziativa di questo tipo è stata intrapresa per motivi filantropici o piuttosto soltanto per esigenze di vetrina (cavalcando un argomento che suscita interesse sociale)?
E, in questa seconda ipotesi, se la motivazione più profonda era la "vetrina", non si potrebbe giustamente pensare che la scelta del Palazzo dello Steri come sede del seminario appropriata e prestigiosa fosse stata motivata dalle tali esigenze più che dell'attenzione alla funzionalità e al rispetto di quanti -  disabili o anziani - avrebbero dovuto confrontarsi con delle barriere architettoniche?
Lascio aperta la domanda ad eventuali risposte.
 

 

In ogni caso, una mossa falsa come questa solleva dei seri dubbi circa il fatto che proprio chi ha organizzato non sia stato capace di attenersi ad un'assodata e chiara "cultura sulle disabilità".

 

 

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. A Palermo, un convegno-seminario sulle disabilità viene organizzata in un luogo

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21 marzo 2013 4 21 /03 /marzo /2013 08:35

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturaleSi è svolto il 14 febbraio 2013 a Caltanissetta, presso il CEFPAS, un convegno di studi sulle disabilità, promosso dalla Federazione Italiana per il Superamento dell'Hanfdicap (FISH).

Salvatore Crispi, Responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con persone con disabilità nella Regione Siciliana - Onlus, fa il punto della situazione e riferisce in sintesi dell'andamento dei lavori.
 

 

(Salvatore Crispi) Nel Convegno svoltosi il 14 febbraio c.a., promosso dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) e dal Coordinamento H fra le Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana - Onlus, nell’ambito del Progetto “A difesa dei diritti - interventi di sostegno della capacità di tutela dei diritti delle Associazioni delle persone con disabilità” (L. 328/2000 - annualità 2011 - Lettera D) è emersa la necessità che per attuare concretamente, nello spirito e nella lettera, l’ampia, puntuale e precisa legislazione sull’area della disabilità e del sociale in genere, ci deve essere l’impegno da parte di tutti per una crescita culturale della società.

 

Non si comprende, infatti, perché le vigenti normative che, se attuate, potrebbero consentire di offrire alle persone e, in particolar modo, ai cittadini con disabilità e fragilità delle condizioni di vita migliori e con servizi di qualità non vengono applicate introducendo il sistema da esse voluto che avvierebbe un processo affinché le modalità sul territorio possano essere sempre più rispondenti alle esigenze delle persone.

 

La razionalizzazione degli interventi e delle risorse umane ed economiche è un principio base su cui si deve fondare il principio che le erogazione dei conseguenti servizi devono avere caratteristiche di efficacia ed efficienza, trasparenza, qualità ed economicità.

 

In questo quadro forse bisogna sottolineare che la mancata crescita culturale può essere a volte, o spesso, un alibi per non attuare a pieno le normative e per continuare a non avere quella visione organica e globale dei problemi per permettere ancora l’emanazione e l’attuazione di provvedimenti settoriali che favoriscono il permanere di incrostazioni che si sono formate nel tempo sul territorio e nei vari ambiti, ma che configgono con interessi collettivi e, soprattutto, entrano in competizione con la filosofia, la lettera e lo spirito, delle stesse normative.

 

In sostanza è indispensabile che dalla legislazione attuale nasca un programmazione coerente che consenta di avviare dei processi virtuosi che abbiano come capisaldi, come per esempio l’integrazione socio-sanitaria, o l’integrazione scolastica, ecc.

 

Esiste, tuttavia, una complessiva scarsa crescita culturale, sia nella terminologia sia nell’organizzazione della Pubblica , che preferisce una superficiale “contabilità” rispetto ad un efficace ed efficiente modalità di interventi che, anziché a reali risparmi, si porta dietro come conseguenza un notevole esborso di denaro ed una minore efficienza nei servizi da erogare alla cittadinanza che non rispecchiano le stesse normative. 

 

Il primo esempio riguarda proprio i docenti specializzati a sostegno dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.

  

Il TAR, infatti, ha emesso numerose sentenze con cui la Pubblica Amministrazione viene condannata al risarcimento di 1.000,00 (mille/00) per ogni mese in cui il docente specializzato è stato assente più, ovviamente, le spese di giudizio.

 

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturaleQueste cifre inducono alla riflessione, poiché le stesse somme che lo Stato deve erogare in maniera forzosa potevano essere impiegate a monte per offrire, per altro secondo le normative, docenti specializzati fin dall’inizio dell’anno scolastico e a parità di spesa, anzi, forse, con qualche risparmio senza, per altro, essere costretti a rimborsare o a resistere in un’azione giudiziaria che è sempre, comunque, un contro senso in una società civile, che deve sempre tutelare e rispettare i diritti. 

 

Altro esempio per cui ci si adagia sulla ridotta e/o mancata crescita culturale è la vicenda di Oscar Pistorius, poiché tutti gli organi di informazione parlano (o scrivono) di lui, indicandolo con un'ossessiva stereotipia linguistica come “campione paralimpico” in modo tale che questo termine viene confuso con la parola “paralitico” (termine anacronistico e desueto, nonchè improprio, che ci riporta indietro di decenni), se non addirittura designandolo tout court come "atleta paralitico".

 

Sarebbe, invece, più corretto “parlare” di Pistorius come campione dello sport che per la sua disabilità affronta le diverse specialità dell’atletica leggera in cui si cimenta nell’ambito delle manifestazioni dedicate agli sport paralimpici.

 

Su questo filone un giornale locale “Il Giornale di Sicilia” dando notizia di spazi che l’Amministrazione Comunale di Palermo vuole mettere a disposizione dei ragazzi con disabilità per praticare dello sport ha scritto di “sport paralitici”!.

 

Il substrato di crescita culturale, insomma, si deve creare in due direzioni: la prima riguarda, sicuramente, la possibilità di avere una visione organica e globale della collettività che si porta dietrol’attuazione e la piena comprensione dell’attuale legislazione per una coerente ed omogenea programmazione sul territorio dei servizi e dei sostegni da offrire ai cittadini, soprattutto a quelli con maggior fragilità.

 

La seconda riguarda una maggiore attenzione, ricerca e comprensione nella terminologia usata e negli accertamenti quotidiani che devono anch’essi crescere, adeguandosi ai tempi ed alle esperienze già vissute

 

Salvatore Crispi, 

Responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con persone con disabilità

 

 

 

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturale

 


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21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 11:07

Giornata su Disabilità e Diritti a Caltanissetta, il 14 febbraio 2013. Ecco una carrellata sugli interventi più significativi e il bilancio complessivo della giornata di lavoriIl 14 febbraio 2013, si è svolta a Caltanissetta, nell'aula Garsia del CEFPAS la "Giornata su Disabilità e Diritti", un'iniziativa prevista dal progetto "A difesa dei diritti - Interventi di sostegno delle Capacità di Tutela dei diritti delle Associazioni delle persone con disabilità - Legge 383/2000 - Annualità 2011 Lettera d)".

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ha trovato in Sicilia, con l'emanazione del Piano Triennale sulle Politiche per le Persone con Disabilità e con il PSR 2011-2013 uno spazio di applicazione ottimale. Il problema siciliano é che, comunque, le buone norme emanate in questo ambito non sono applicate. Alla luce di ciò c'è bisogno che si prenda coscienza che bisogna tutelare i diritti dell epersone con disabilità e, quindi, attivare tutti gli strumenti per dare una risposta efgficace ai bisogni delle persone.

La giornata si è articolata tra interventi di relatori e una tavola rotonda in una prima sessione di lavori.
Dopo una breve pausa pranzo i lavori sono proseguiti, ma il programma pomeridiano non ha potuto essere rispettato del tutto, a causa dell'assenza di alcuni degli interlocutori invitati, tra cui alcuni esponenti politici e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno dato forfait senza giustificazioni, malgrado l'invito inoltrato loro tempestivamente. Del pari ben poco rappresentati sono stati gli esponenti delle ASP.
Di seguito, un resoconto dettagliato della Giornata di lavoro e di confronto sia per quanto riguarda il contenuto delle singole relazionii sia per ciò che concerne un suo bilancio complessivo, scritto da Salvatore crispi, responsabile del Coordinamento H fra le Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella Regione Sicilia
- Onlus

 

(Salvatore Crispi) Il programma della mattinata del Convegno del 14/02/2013, che si è svolto al Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio sanitario (CEFPAS) è stata coordinato da Angela Maria Peruca, portavoce regionale della Sicilia del Forum del Terzo Settore.

 

Michele Ricotta, Direttore Generale del CEFPAS, nel porgere i suoi saluti e nell’augurare ai relatori ed ai partecipanti al Convegno proficui lavori, ha assicurato la continuazione dell’intensa collaborazione con gli Organismi del Terzo Settore, con l’organizzazione di eventuali corsi di formazione e di aggiornamento sulla disabilità, ma anche su ambiti specifici di essa.

 

Giornata su Disabilità e Diritti a Caltanissetta, il 14 febbraio 2013. Ecco una carrellata sugli interventi più significativi e il bilancio complessivo della giornata di lavoriSalvatore Crispi, Presidente del Coordinamento H fra le Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità – Onlus, ha illustrato il programma del Convegno ed i relatori della mattinata auspicando che dai lavori della giornata potessero scaturire degli stimoli affinché si prospetti al Governo Regionale d alle sue forze politiche la necessità dell’attuazione delle normative vigenti sull’area della disabilità in Sicilia per un sostanziale avvio di un processo per incrementare la qualità dei servizi sui territori per  migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità.

 

Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) e portavoce del Forum del Terzo Settore nazionale, dopo aver illustrato i contenuti della Convenzione Internazionale dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, che è stata recepita dall’Italia con un atto legislativo del Marzo 2009, ha sottolineato che, per una corretta applicazione dell’ottima legislazione già vigente sull’area della disabilità e del sociale in genere, è indispensabile una contestuale crescita culturale della società.

 

Rosario Fiolo, Vice-presidente della Fondazione Odigitria ha sottolineato le ottime normative, a partire dal Piano triennale per le persone con disabilità della Regione Siciliana e dal Piano Regionale Sanitario – Piano della Salute, devono essere attuate al più presto, nella lettera e nello spirito e, contestualmente, è necessaria quella crescita culturale che impedisca di fornire alibi per provvedimenti e/o interventi che non siano scaturiti da una programmazione organica e globale.

 

Francesca Moccia, Vice-segretaria Nazionale di Cittadinanzattiva ha illustrato l’attività dell’Organizzazione a favore dei cittadini, in particolar modo per le persone con disabilità, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dell’invalidità, dell’accertamento dell’handicap e dell’integrazione scolastica. 

 

Manuela Mantineo, Dirigente d’Italia Lavoro ha illustrato le attività dell’Ente del mondo del lavoro con particolare riguardo all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità; sotto questo aspetto si sta provvedendo ad attivare un Protocollo di intesa con la Regione Siciliana per sviluppare, ancora più intensamente, il processo di integrazione lavorativa che, in qualche modo, è applicato in quasi tutte le Province dell’Isola e, soprattutto, a Catania e nella sua Provincia.

 

Edoardo Barbarossa, esperto sull’area della disabilità, ha sottolineato come sia necessaria un’applicazione corretta della legislazione esistente ed ha riferito di un’audizione che con altre persone ha avuto con la II Commissione Legislativa Permanente dell’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso della quale ha suggerito di istituire all’interno del Bilancio della Regione Siciliana un Capitolo unico per convogliare tutte le somme disponibili a favore dell’area della disabilità e del sociale in genere.

 

Si è poi svolta la Tavola rotonda prevista con le Associazioni, durante la quale si  è dovuta registrare l’assenza degli Assessori della Regione Siciliana per la Salute e della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.

 

Complessivamente le Associazioni intervenute hanno unitariamente sottolineato come anche dal proprio versante sia indispensabile utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normative per realizzare sul territorio i servizi necessari elevando contestualmente la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari fornendo anche una corretta e continua informazione che favorisca una maggiore consapevolezza nelle persone con disabilità dei propri diritti, delle opportunità, dei servizi e dei punti di riferimento presenti nel territori.

 

Nel pomeriggio si è tenuto, come programmato, un dibattito molto intenso per avviare le procedure per l’elaborazione di un Manifesto unitario da sottoporre al Governo della Regione ed alle Amministrazioni Locali, alle Aziende Sanitarie Provinciali e agli altri Enti, Organismi ed Istituzioni sociali.  

 

 

 

Vedi anche: Giornata su Disabilità e Diritti a Caltanissetta, il 14 febbraio 2013: purtroppo assenti politici e organizzazioni sindacali

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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