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31 marzo 2017 5 31 /03 /marzo /2017 14:51
O Bombolaro e l'arte di arrangiarsi e di sopravvivere

(Maurizio Crispi) Ieri, essendo finita la bombola del gas, ho chiamato per avere la pronta consegna di una nuova bombola del gas direttamente a domicilio...
Ogni volta che mi ritrovo in questo frangente non posso non pensare alla canzone del palermitano gruppo "Le Cozze" (attivo particolarmente negli anni Settanta), un vero e proprio inno dedicato alla figura del "bombolaro", spesso un giovane senza grande futuro lavorativo che un tempo girava su di un vespino appositamente attrezzato con rastrelliera di ferro per il trasporto delle bombole (anche se oggi il vespino d'antan non si vede più e il servizio viene espletato su mezzi più moderni e di più ampie possibilità), e disponibile H24 (pensiamo ad esempio alla necessità improrogabile di cucinare un piatto di "midnight spaghetti").
Ma la canzone è anche un peana sull'arte di arrangiarsi e sulla mancanza di futuro delle più giovani generazioni. Per questo, per quanto datata, è sempre attuale e assolutamente godibile. Un piccolo capolavoro della sicilianità.

Un classico sull'arte di arrangiarsi e sulla mancanza di prospettivo, con l'aggiunta del fatalismo e dell'inettitudine tipicamente sicule

Si futterono u vespino cu bombole e supporto
mi c'ero affezionato puru s'era della ditta
sugnu tuttu surato,vagnatu, stanco morto
ma fici puru a peri, un pozzo stari addritta

Folla o collocamento mi ruole puru a testa
sugnu disoccupato, vulissi travagghiare
ma cà ri bombolari, u sai, un c'è richiesta
ma solo u bombolaro u sottoscritto sape fare

chi sa fari chi sa fari sape fare sape fare
Bombolaro, o, o bombola, bombola

Staiu cercanno travagghio, da quattro misi
caro lei sinni po gghire, semo in crisi
me mugghieri talia rintra u portafogghio
arristammo senza un goccio r'ogghiu

u salumiere don Ciccio, stu deficienti
a cririenza a tia un ti rugnu nienti
a stu puntu me mugghieri pigghia e sfasa
quann'è chi porti i sordi a casa

Un ci a fazzu cchiu, Un ci a fazzu cchiu, Un ci a fazzu cchiu, schifio

A i quattru meno un quarto u patruni ra casa
accumincia a vuciare ma in maniera vastasa
è perlomeno un anno che non mi ha pagato
ci sto mettendo tutte cose in mano all'avvocato

tri miliuni e quattrocento mila lire
unni schifiu i vaiu a piscari
facissi cariri stu muru a corpi 'i testa
a ttia sti picciuli cu ti impresta

Bombolaro (rit)

 

Me frati Giovanni, ddu nullafacente
si'nnio a travagghiari 'nu continente
mi scrisse 'na lettera "Caro Edoardo,
'cca c'é travagghio, un fare u rifardo

'cca c'é anticchiedda friddo, ma manciamo perlomeno
vatinne a stazione, pigghiati u primo treno"
Ci rico a me mugghieri: "tutto risolto"
e vasa u picciriddo chiddo cull'occhio torto

Un cia fazzo cchiu (rit)

Arrivo a stazione, acchiano supra u trenu
sugnu nirbusu, è megghio ca mi freno
finalmente trovo u me scompartimento
é chino como un uovo, e cchi c'è un reggimento ?

assittato c'è un parrino, accanto un chierichetto
mi tocco verso il basso, parlando con rispetto
una vecchia pacchiuna si leva i scarpe
mi mette i peri supra e finalmente u treno parte

Bombolaro (rit)

Stazione i Ficarazzi - mi staio rumpenno i cazzi
Poi c'è Ficarazzelli - lanzavo tre panelli
arrivati all'Aspra - c'è un cristiano chi s'arraspa
arrivamo a Bagheria - m'acchiana a malincunia
arrivamo a SantaFlavia - una cristiana pigghia e sgrava
arrivati a Casteldaccia - unu mi passa supra a faccia
Altavilla Milicia - qui rima non ce n'é
arrivati a Trabia c'è una forte caloria
a Termini Imerese - una fermata a tre riprese
Agglomerato Industriale - ci travagghia u zu Pasquale
Campofelice di Roccella - lanzavi l'ultima panella
a Lascari e allascati, e allascati e allascati
Arrivamo a Cefalù - scinnu e un ci penso cchiu.

Schifio

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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