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19 maggio 2015 2 19 /05 /maggio /2015 05:55
Partouze porno-chic nelle segrete stanze
Partouze porno-chic nelle segrete stanze
Partouze porno-chic nelle segrete stanze

In una grande casa, semi-abbandonata si svolge una festa molto speciale.
Non so come io sia arrivato lì, né chi mi abbia invitato.
Gli ambienti vetusti e decorati di arazzi e tende di raso polverose, illuminate fiocamente da candele accesese a centinaia, sono pieni di grappoli di gente.
In una stanza centrale è in corso un party con un buffet ricco e variegatodisposto su di iun lungo tavolo e tutti mangiano di buona lena, con avidità quasi che il cibo offerto con liberalità, dovesse essere il loro ultimo pasto, divorando panini imbottiti, bruschette condite in modi svariati e trangugiando calici di vino.
Molte le donne discinte,vestite in abiti fancy e porno chic,o in intimo aggressivo che mette in mostra più che nascondere.
Si percepisce nell’aria una corrente elettrica sottile, una crescente eccitazione.
In un altro ambiente, al suono della musica - scatenati ritmi esotico-rock -, mentre occasionalmente vengono avviati effetti fumogeni, su di una pedana sopraelevata molti danzano,improvvisando gruppi sensuali in cui si sprecano movimenti guizzanti che simulano l’accoppiamento e dove si formano sandwich umani che mettono in scena ritualmente copule a tre e a quattro.
Sul palco che sovrasta la pedana e fornito di quattro pali, con un grande specchio alle spalle per accrescere il senso di profondità donne più ardite improvvisano forme di pole- e lap-dance, attorniate da ballerini semi-nudi: e ben presto si formano dei gruppetti al centro dei quali la donna-trascinatrice, in ginocchio al centro dispensa pompini generosi ingoiando lo sperma, mentre in altri casi la sborra di eiaculazioni fuori tempo per via dell’eccesso di eccitazione rende scivoloso il pavimento.
Si fomano presto raggruppamenti di coppie che scivolano via in stanze private, in cui questi trasgressori edulcorati celebrano i loro riti trasgressivi, lontano da occhi indiscreti.
Alti che amano l’esibizionismo spinto continuano a muoversi e a copulare oralmente sul palco e sulla pedana, dove - quando l'atmosfera si è scaldata al punto giusto - a forza di braccia viene portato un grande - anzi, enorme - sommier dove i gruppi che si sono formati (due donne e tre uomini in tutto) si spostano per continuare la loro copula sotto gli occhi di tutti, a volte parzialmente oscurati in maniera suggestiva dall’effetto nebbia.
Ed è un intreccio di posizioni e di scambi, di cambi di posizioni, di pompini multipli, di ripetizioni, di ricariche facilitate da vigorosi pompini rinvigorenti e di nuove sborrate che sono accompagnate da applausi e da grida di giubilo, emesse dalle lady subito dopo i gemiti dell’orgasmo.
Io salgo e scendo le scale, entro nei locali semibui: dovunque coppie che copulano:nel buio mi distendo attorno ad una coppia, strizzo un seno, ma la donna mi dice: “Io non gioco con i single”.
Proseguendo nel mio giro dantesco, entro in un locale isolato da un altro- semibuio - per mezzo di una lunga grata metallica a maglie larghe: sento dei gemiti e, strizzando gli occhi, mi accorgo che all’interno ci sono delle coppie che copulano.

Mi avvicino alla grata, quando mi accorgo che una donna di cui intravedo il biancore delle carni e l’opulenza del seno, viene sospinta dal suo partner verso di me: mi afferra il cazzo con dita febbrili e comincia a succhiarlo. Ed io vengo urlando dal piacere.
Poi, continua a succhiarlo fino a farlo tornare duro e farmi venire di nuovo, con un raddoppio di urla di piacere, quasi sino alla svenimento.
Con il cazzo ancora gocciolante - e a questo punto non c’è più bisogno di chiudermi la patta -continuo ad aggirarmi per le stanze segrete.
Alcune sono chiuse a chiave, ma dall'interno si sentono arrivare gemiti protratti e risate.
Altre sono aperte, immerse nella semi-oscurità e si possono intravedere figure copulanti.
Presto il cazzo mi si fa duro di nuovo e procedo con il suo ingombro pulsante teso in alto come se fossi un vessillifero con il suo stendardo.
Mi sento insoddisfatto,e avverto l’urgenza di un vero accoppiamento.
C‘è nella mia mente uno stato quasi febbrile che si manifesta come un diffuso formicolio elettrico sottopelle.
E ritorno così nella grande sala al cui centro - sino a poco prima - era andato in scena l’accoppiamento multiplo, spettacolare ed eccitante.
Ci sono alcune figure ai margini del grande sommier che ancora non è stato rimosso.
Alcuni si baciano; in altri casi, una donna si è inginocchiata e succhia quietamente il cazzo del suo partner e di colui che gli sta accanto.
Mi si accostano, provenienti da un altro ambiente - ma è come se fossero sorte dal nulla o dalla nebbia che ancora serpeggia nella grande stanza rendendola fumosa - due donne formose, in intimo nero porno-chic e guepiére e una delle due, dal grande seno e con la fica totalmente depilata che vedo occhieggiare come un fiore dalla spaccatura di slip grandi quanto un francobollo, prendendomi il cazzo nella sua mano, mi sussurra nell’orecchio che lei e la sua amica desiderano accoppiarsi con uno stallone sul grande sommier al centro del palco e, così dicendo,comincia a muoversi in quella direzione e a strattonarmi il cazzo per condurmi con sé.
Non mi faccio pregare e, facendomi a ridosso delle due, pur essendo ancora tenuto per il cazzo come un cane al guinzaglio, comincio a palpeggiare entrambe, pregustando i momenti che verranno.
Dissolvenza…

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27 dicembre 2012 4 27 /12 /dicembre /2012 06:37
Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 9°). I Privé e gli svaghi notturni: anche qui, il paese di Bengodi del sesso libertino

Continua il reportage su Cap d'Agde che qui giunge al suo nono ed ultimo capitolo, ma ai nove capitoli principali faranno seguito delle testimonianze e delle appendici.
 

A sera, in genere, ci si riveste un po’. Sono ben pochi quelli che continuano a rimanere ostentatamente ignudi: forse sono quelli che fanno parte della schiera di nudisti/naturisti “puri” e “integralisti”[1].

I nudisti “porcelloni” (e scambisti), invece, amano frequentare locali, ristoranti e drinkerie che qui sono numerosissimi per far culminare la serata in uno dei tanti Privé, di cui due o tre sono particolarmente rinomati, come ad esempio il “Glamour” oppure la “Ville Romaine” o ancora Le Tantra (questi quelli più noti al tempo dei miei sopraluoghi, ma nel frattempo le cose saranno cambiate ed altri se ne saranno aggiunti, come Le Jules).

Ci sono sale per massaggi promiscue, saune e perfino un cinema a luci rosse: in tutti questi locali l’ingresso per il single (maschio, s’intende) costa in genere il doppio di quanto è richiesto ad una coppia.
In altri locali, invece, l’ingresso ai single (maschi) è totalmente precluso, mentre per le single, invece, no, in quanto le donne da sole rappresentano, ai fini delle situazioni promiscue, un valore aggiunto.

Sono previste serate speciali in cui ci si veste, almeno inizialmente, in modi buffi e provocatori. Va molto di moda, ad esempio, per alcuni locali lo stile “peplum” fatto di costumi che ricordano quelli degli antichi romani, ma rivisitati in stile fetish, visto che sono tutti capi in pelle rigorosamente nera.

Qualcuno, in questi, casi, usa indossare – per farla più completa – anche dei copricapo che ricordano elmi antichi con tanto di cresta colorata.

Nelle frotte di gente che sciama dai residence o dall’area del camping c’è molta eccitazione: una parte di questa vibrante energia elettrica che si percepisce nell’aria deriva dal piacere dell’esibizione.
Nella maggior parte dei privé, l’ingresso della coppia già costituita ha dei costi molto contenuti, mentre i single (uomini) devono pagare più del doppio. Donne single, invece, che per questa tipologia di locale rappresentano un vero e proprio valore aggiunto, hanno il privilegio dell’ingresso gratuito.

Vale in altri termini quanto già detto a proposito di altre tipologie di locali.

Oltre ai privé in senso stretto, ci sono numerosi esercizi pubblici “open”, in alcuni dei quali le stesse avventrici possono esibirsi in variazioni della lap dance accompagnati da sequenze di striptease più o meno integrale. Per esempio ci sono delle drinkerie, attrezzate appositamente, come ad esempio il Melrose Bar: e qui le performer dilettanti sono le stesse frequentatrici dei locali ad esibirsi vogliosamente, con una progressiva liberazione degli abiti e, in alcuni casi, con la messa in scena di situazioni lesbo, ma stando sempre al palo.

Ma, il più delle volte, in questi spazi open si può accedere solo se in coppia e soltanto se la controparte femminile è abbigliata in modo glamour (in cui lo stile glamour deve essere debordante in un esplicito stile “à la cocotte” con intimo, giarrettiere e calze autoreggenti in bella vista, oppure negligé di pizzo di varia fattura scollacciati o trasparenti), con scelte trasgressive che lasciano vedere più che coprire e disponibili a dar vita a teatrini esibizionistici per la gioia di tutti i presenti.

Non mi soffermerò a parlare dei privé, poiché i prive di Cap d’Agde per quanto più sontuosi e sicuramente con una numerosissima clientela senza cadute (magari con la presenza anche di 200 coppie per serata, nmeri improbabili e difficlmente raggiungibili da qualsiasi Privé italiano), e ogni giorno della settimana, presentano delle caratteristiche assolutamente sovrapponibili, anche per ciò che riguarda l’articolazione degli spazi interni a quelle dei Privé di ogni altra parte del mondo che, d’altra parte, sono nati proprio come fotocopie dei Privé francesi, sotto ogni punto di vista precursori della linea di tendenza.
Esistono degli spazi comuni per la danza e con ampi e comodi divani attorno, poi vi sono spazi in cui possono entrare solo le coppie e dove i singoli non sono ammessi, anche se possono guardare ciò che accade attraverso feritoie o occasionalmente interagire con la coppia e le coppie, attraverso grate metalliche a maglie larghe; vi sono spazi con stanze private dove sono ammesse non meno di tre persone per volta (insomma da tre in su), con la possibilità che il gruppo una volta costituitosi possa chiudersi all’interno. E in genere in questi spazi consacrati allo scambio di coppia, raramente vi sono ammessi i single.
Esistono, infine, degli ambienti open, spesso arredati con grandi sommier a tre o a quattro piazza (delle vere  e proprie piazze d’armi) consacrati ai partouze e agli happening.

Talvolta, se la situazione nello spazio dedicato alle danze e al “riscaldamento” (cioè alla progressiva eccitazione sessuale che possa portare i partecipanti al clima mentale dell’orgia) sul grande palco delle danze viene portato uno di questi grandi sommier in modo che il partouze possa diventare esso stesso spettacolo, tra rutilanti luci caleidoscopiche e generatori di nebbia.
Per alcuni aspetti si potrebbe dire, anche se il discorso è troppo lungo da approfondire in questa sede, i Privé sono dei dispositivi fisici atti ad ingenerare nei partecipanti il clima mentale dell'Orgia e del sesso trasgressivo.

Da questo punto di vista tutto il mondo è paese, anche se in Francia – e a Cap d’Agde – ovviamente è possibile trovare diverse tipologie di Privé che diano risposte ad esigenze diverse, come ad esempio i Privé incentrati su tematiche Sadomaso, Fetish, Bondage, ai quali sono correlati scelte di stile e di arredamento profondamente diverse.

La vera originalità di Cap d’Agde sta, invece, come ho certato di mostrare nei capitoli precedenti, nella sua spiaggia naturalista libertina che, di fatto, non ha rivali al mondo per la complessità e variegatura delle perfomance spontanee che vi hanno  luogo.

Nei successivi capitoli che seguono illustrerò quanto ho raccontato con il supporto di testimonianze raccolte direttamente e attraverso internet e con alcuni appendici tematiche.


Note

[2] Per un approfondimento su i locali notturni e i privé di Cap d'Agde si veda la  testimonianza (tratta dal web) riportata nell’Appendice 4, ma anche uno specifico capitolo sulle testimonianze dal titolo Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: natura dell'orgia e nostalgia di Cap d'Agde in tre racconti su ciò che accade nei locali scambisti

 

Due momenti di lap dance, improvvisati da parte di vacanziere di Cap d'Agde nel Melrose Bar, non un vero e proprio Privé ma un luogo dove praticate forme di esibizionismo spinto, prima di passare ad altro in locali di tipo diverso, con accesso più "riservato".
Due momenti di lap dance, improvvisati da parte di vacanziere di Cap d'Agde nel Melrose Bar, non un vero e proprio Privé ma un luogo dove praticate forme di esibizionismo spinto, prima di passare ad altro in locali di tipo diverso, con accesso più "riservato".

Due momenti di lap dance, improvvisati da parte di vacanziere di Cap d'Agde nel Melrose Bar, non un vero e proprio Privé ma un luogo dove praticate forme di esibizionismo spinto, prima di passare ad altro in locali di tipo diverso, con accesso più "riservato".

Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.
Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.
Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.
Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.
Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.

Una carrellata d'immagini dal film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, ispirato liberamente alla novella di Arthur Schnitzel, Doppio Sogno, con un'ambientazione nella New York contemporanea. Un film enigmatico e che rimane ambiguo e con un finale aperto: ma che nello stesso tempo ha dato vigore all'immaginario estetizzante sui Privé e sulla dimensione del partouze.

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23 dicembre 2012 7 23 /12 /dicembre /2012 20:36
Cap d'Agde, Oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: Cap d'Agde é un posto davvero straordinario
Cap d'Agde, Oasi di libertinaggio naturista: sulle tracce di Houellebecq. Le testimonianze: Cap d'Agde é un posto davvero straordinario

Quella che segue è un'entusiastica testimonianza raccolta nel web.

Cap d'Agde è un posto davvero straordinario.

E' un sito naturista, fornito di residence, albergo di lusso, camping, piscine, locali, privé. Un posto dove si sta tutti nudi, non solo in spiaggia, ma per fare qualsiasi cosa, perfino per andare al supermercato o in boutique o al ristorante.

Il resort è dotato d'una spiaggia enorme, lunga quasi quattro chilometri (quella del sito naturista), alle sue spalle una zona di selvaggia macchia mediterranea (che è divenuta nel tempo, almeno in parte, oasi protetta). C'è spazio per tutti, dunque: una parte del litorale è per le famiglie, poi spostandosi più in là, si arriva ad una zona dove si raccolgono i nudisti - sia single sia in coppie - che intendono il nudismo anche come occasione per fare sesso liberamente, all'aperto, sotto gli occhi di tutti. Se uno osserva attentamente il brulicare di corpi del tutto ignudi sotto il sole, si accorgerà che sono in corso mille eventi diversi: donne che succhiano l'uccello del proprio compagno, gay che si scopano (anche se i gay, in linea di massima, preferiscono ritirarsi, nell’entroterra, tra le dune), toccamenti intimi di vario genere.

Chi sta attorno può starsene tranquillamente a guardare, godendosi la scena, oppure può unirsi al quadretto: tutto avviene con molta discrezione e gentilezza. Se non c'è la disponibilità ad accogliere ospiti nell'interazione in corso, i due partner lo fanno capire con fermezza sempre condita da affabilità di modi.

Molti, eccitati, danno libero al corso al proprio voyeurismo e semplicemente si masturbano. In questo senso, Cap d'Agde è anche il paradiso dei voyeur, nel senso che il guardare è ammesso, lo si può fare esplicitamente, anche collocandosi a brevissima distanza e assieme al guardare è ammessa la masturbazione esplicita (senza sentirsi confinati al di là di un virtuale buco della serratura).

Il godimento è nel guardare e nel mostrarsi senza veli e senza edulcorazioni.

Andando più avanti nel corso della giornata, quando l'atmosfera s'è surriscaldata, sempre in questa stessa zona di spiaggia si possono vedere scene più spinte tipo gangbang o bukkake(1): si formano capannelli di decine di maschi e donne (queste ultime desiderose di vedere ciò che accade) e al centro del gruppo, il più delle volte, una donna inginocchiata sulla sabbia che succhia tutti i cazzi che a turno le si avvicinano alla bocca, lasciandosi ricoprire il volto dallo sperma di tutte le eiaculazioni; oppure, altra situazione, una donna singola al centro del capannello, stando in piedi, afferra tutti i membri che si ritrova a portata di mano e li masturba sino a farli venire. E, mentre afferra i cazzi, si lascia toccare, in alcuni casi anche sditalinare., ma accanto a lei c’è sempre un compagno, vigile e accorta che, in certo qual modo, regolamenta il traffico delle mani vogliose di toccarla, decidendo chi può farlo e chi no. Anche in questo caso, tutto avviene all'insegna della civiltà e della cortesia.

Dopo un giorno così infuocato, per concludere in bellezza si può andare, in tarda serata, in un Privé e qui la scelta non manca. Alcuni dei privé di Cap d'Agde sono celebri in tutto il mondo (come il Glamour oppure La Ville Romaine, ma ne sorgono continuamente di nuovi).

Insomma, a Cap d'Agde, guardando ai suoi usi e costumi secondo l’ottica del libertino, ci si può veramente divertire: bisogna lasciare che le situazioni capitino con fluidità.

In ogni caso, l'eccitazione che si sperimenta è grande: c'è nell'aria come una corrente elettrica ad alto voltaggio, e spesso si sente che il proprio corpo è percorso da una scarica di grande energia.

Il cazzo se ne sta sempre turgido e semieretto.

Le donne si ritrovano la figa bagnata solo per essere in mezzo a questi quadri di sesso collettivo.

Ci sono donne per tutti i gusti: e alcune sono davvero straordinarie.

__________________________________________________

Note
(1) Il Bukkake (assieme al più estremo "Gokkun") è una pratica in cui una serie di uomini eiaculano a turno oppure tutti insieme, quasi contemporaneamente su una donna o un uomo che si è collocato in ginocchio al centro di un gruppo assiepato. Già l’argomento è stato trattato in una nota ad uno dei capitoli precedenti. .

 

Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde
Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde
Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde
Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde
Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde

Alcuni momenti della vita balneare a Cap d'Agde

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22 dicembre 2012 6 22 /12 /dicembre /2012 08:51

(Preambolo) Una delle cose che più colpisce a Cap d'Agde, sia che si vada ad esplorare la parte di spiaggia riservata ai naturisti libertini sia che, spinti dalla curiosità, ci rechi in alcuni luoghi d'incontro in piena attività durante le ore del giorno, è l'estrema facilità con cui si realizzano situazioni di promiscuità sessuale esibita di fronte a spettatori che, con estrema fluidità, possono anche diventare - abbandonando il ruolo contemplativo - performer in accoppiamenti threesome o anche orgiastici. Sì, è vero che sono a Cap d'Agde anche dei contemplativi puri, a cui fanno da penddant i puri esibizionisti: ma nel complesso, il guardare è il più delle volte l'anticamera del fare.
Questa fluidità di ruoli, naturalmente, è facilitata dal fatto che tutti, senza eccezione, interagiscono in una condizione di nudità totale: senza tanti preamboli, dunque, non appena si attiva una relazione minimale tra persone del tutto sconosciute le une alle altre e che si incontrano casualmente (ma con il minimo comune denominatore del contesto e della nudità, si accede quasi immediatamente alla dimensione dell'orgia (non altro che un ritorno esplicito e senza remore a quelle forme di sessualità licenziose e e multiple tanto praticate nell'antica Roma, di cui poco si parla, poichè su quelle realtà orgiastiche è stato imposto anche dagli storici del costume il velo dell'oblio oltre che della maggior parte dei culti, di ascendenza cristiana, che si sono diffusi in occidente, dopo la fine dell'Impero romano)
Detto in breve, lo spirito dell’orgia è quello in cui tutti fanno sesso con tutti, o comunque quello in cui si creano situazioni sessuali fluide e continuamente cangianti in cui tutti gli astanti, in modalità diverse e con tempi diversi, fanno sesso, in una dinamica in cui i limiti ordinari della privatezza (quelli che regolano la vita quotidiana non trasgressiva) sono abbattuti.
La nudità collettiva, come si diceva, è un grandissimo catalizzatore e facilitatore.
Voglio escludere da questo discorso i privé, ben consolidati ormai anche nella principali italiane, che esitono pure a Cap d'Agde.
In questo tipo di locali, dove si entra tutti vestiti (per alcuni di essi esiste un dress code ben specifico, tipo SM oppure "Roman") e in cui la nudità non è richiesta sin da subito, la cifra dominante sono lunghissimi e noiosi preamboli “sociali”, prima di arrivare alla denudazione dei corpi e all’avvio della sessualità senza voce e senza corteggiamenti. In questo tipo di contesto molti, tra l'altro, non riescono a staccarsi dai condizionamenti sociali e, quindi, continuano a valere delle forme di riservatezza fuori luogo che rovinano la festa in cui si creano come in molti contesti sociali quotidiani fenomeni contrapposti di inclusione/esclusione..
I privé di Cap d'Agde non sfuggono a questa regola generale, tant'è che sono gli unici posti in cui - per entrare e per stare - ci si debba vestire (per quanto in modi bizzarri nel caso dei dress code prescritti) mentre alle donne è diffusa la seminudità con vesti stile cocotte che velano appena la nudità sottostante o con lingerie spinta, per poi magari liberarsi degli abiti per quanto succinti successivamente. Ma già il fatto stesso della vestizione iniziale, crea una sorta di battuta d'arresto e di sospensione forzata, rispetto a ad una rapida evoluzione verso quelle forme di instant sex facilitate dalla totale nudità.
I veri cultori dell'orgia sono quelli che sanno arrivare subito al dunque e che non mostrano di avere preclusioni.
Per potere partecipare all’orgia bisogna sapersi abbandonare e rifuggire dai condizionamenti che ci sono stati impartiti dall’educazione.
Trovarsi immersi in un’orgia è come avere la possibilità di partecipare ad un lauto banchetto, con tavoli imbanditi con ricche e variate pietanze: tutti ci si affollano attorno per prendere la propria parte. Di cibo ce n’è per tutti, ma per potere cogliere i frutti migliori, occorre non semplicemente aspettare, ma farsi sotto, con decisione ed intraprendenza (ma sempre con i dovuti modi: ricordiamo qui che esiste un codice specifico di norme da rispettare nella pratica dello scambismo e della sessualità libertina promiscua). Bisogna bilanciare il proprio comportamento tra l'essere intraprendenti, da un lato, e il saper aspettare, quando c’è da aspettare, dall'altro. E nel mentre godersi lo spettacolo e tenersi concentrati sul cazzo (guardando alla cosa dal punto di vista maschile), in modo da essere sempre pronti a cogliere i frutti, quando si aprono improvvisamente dei varchi: non disdegnando di indulgere nel frattempo a baci, toccamenti delle parti intime del corpo della potenziale partner femminile e carezze indirizzate ai seni e ai capezzoli: tutte attività che, d'altra parte, servono a saggiare la disponibilità della donna che si offre. Non bisogna aver fretta, senza cercare mai di avviare un approccio personalizzato prima che la dimensione orgiastica si sia avviata: un tentativo di approccio personale, in genere, se è fuori tempo, può essere causa di permanente esclusione dal gioco. Infatti, la dimensione dell'orgia richiede in primo luogo assenza di personalizzazione, assenza di parole e totale anonimato: bisogna essere niente più che un corpo erotico nella folla.
Anche per questo i partecipanti all’orgia raramente parlano tra loro e comunicano. Solo il partner legittimo (l’uomo) a volte parla per esprimere il suo consenso o per invitare qualcuno particolaremente gradito alla sua controparte femminile.
Quando non si è molto esperti dell’orgia, per un uomo ricevere un pompino può essere cosa graditissima, ma il pompino se non si è adusi a un’atmosfera in cui le sensazioni erotiche - eminenemtemnte fisiche - siano spinte all’ennesima potenza, può portare ad una troppo veloce eiaculazione (soprattutto nel caso dei neofiti dell'orgia). Quindi, da ciò emerge chiaramente che il pompino va accettato quando l’urgenza della scarica si sia già dissipata prima, privilegiando all’inizio una semplice sessualità penetrativa.
Ecco come funziona, dunque: bisogna sapercisi tuffare nell’orgia, applicando le qualità della pazienza e della tempestività. E c’è anche da dire che qualsiasi donna, in questo contesto fescenninico, si offra liberamente, nella sua nudità, aperta alle carezze e con la fica spalancata, è un frutto da cogliere.
Le categorie della normalità e le regole della vita quotidiana qui non hanno molto più senso.

(Testimonianza) Ci sono dei posti a Cap d’Agde - e dei momenti - dove (e quando) tutto è disegnato per fare sesso, solo sesso allo stato puro (mettendo da parte qualsiasi velleità di relazione), con la massima facilitazione - a differenza di quanto accade nei privé - anche di quelli più spinti - dovuta al fatto che si parte da una condizione di base di totale nudità, di totale esposizione del corpo di ciascuno senza veli e di esibizione del desiderio con l’offerta senza finti pudori di erezioni maschili generose e al loro massimo livello, di offerte di cazzi pronti ad essere accolti da bocche e fiche. Nessuno si stupisce di ciò: Cap d'Agde è un luogo fuori dal comune e fuori dall'usuale cornice di regole. L'unica, fondamentale, regola vigente è quella dell'assenza di ogni tipo di violenza e di prevaricazione.
In alcuni luoghi, poi, è tutto amplificato all’ennesima potenza, come ad esempio nelle saune, aperte alle coppie e ai single (agli hommes seul, come dicono in Francia).
Qui vi è una continua sequenza, ininterrotta di accoppiamenti di coppia e multipli, di cui si può essere spettatori o partecipanti, a seconda di come gira il vento.
Lo spettatore di un momento prima, con il proprio cazzo debitamente eretto, diventa partecipante attivo in una scena successiva o concomitante: condizione principe di questa mobilità da un ruolo all'altro è che si entri nell’ordine di idee di far proprio un codice di comportamento che stravolge completamente quele che in un contesto normale si dovrebbero considerare le “buone maniere” in tema di approccio sessuale.
Qui, tuttavia, la gentilezza e la cortesia sono sempre alla base di tutto, anche dei comportamenti sessuali più spinti. La buona maniera qui potrebbe essere quella di accostarsi ad una donna, già intenta ad un approccio sessuale con il proprio partner e sfiorarle il capezzolo, o il culo o la fica esibita. Se c'è accettazione si può proseguire oltre passando ad uno step successivo,, come ad esempio infilarle la testa tra le gambe e cominciare a leccarle la fica, oppure cominciare a carezzarla sempre più intesamente sui genitali e dentro, o ancora accostare garbatamente il proprio cazzo alla sua bocca per farselo succhiare.
Un’avvenente francese, nell’hammam, seduta sulle ginocchia del compagno, prendeva i cazzi degli astanti o li succhiava o li masturbava a seconda della sua voglia del momento, lasciando che intanto le stimolassero i seni e i capezzoli, ma pregandoli al tempo stesso di non toccarle la fica con le mani sporche di sperma, di cui presto il suo petto e le sue tette erano state ricoperte.
Ad ogni sborrata che aspergeva la sua pelle abbronzata, ringraziava lo sborratore di turno oppure gli diceva “Trés agreàble!”.
Anch’io ho avuto il piacere di ricoprirla di sborra.

(Testimonianza) L’Hammam Kamasutra a Cap d’Agde è un luogo davvero speciale.
E’ abbinato ad una grande piscina fornita di bar. I single sono accolti e possono optare per l’ingresso nel solo hammam (€50 con due consumazioni al bar) o per piscina+hammam (con tre consumazioni). Io mi sento di consigliare l’ingresso che consente anche di utilizzare la piscina, poichè è necessaria ogni tanto un pausa al sole, per riprendersi dalla luce soffusa, se non addirittura semioscurità che vige nell’hammam.
L’ingresso è giornaliero. L’Hammam è in funzione da mezzogiorno alle 21.00.
Nell’Hammam può succedere di tutto.
E sono tante le cose che succedono che poi dei suingoli episodi finisci con lo scordarti, tanto si sovrappongono gli uni con gli altri, in un caleidoscopie di pompini, seghe ricevute, scopate in terzetti o quartetti.
I single sono a tutti gli effetti dei jolly per le coppie e possono comportarsi da liberi battitori, infilandosi in tutte quelle situazioni in cui sono bene accolti. Ed essere accettati, o addirittura invitati, é un’evenieneza facile e frequente.
In tutto il complesso, piscina e hammam, la nudita è obbligatoria: ed la nudita a svolgere un effetto catalizzante, tanto più considerando che la maggior parte delle coppie frequentano il luogo per poter fare sesso esibizionista, raccattando (la maggior parte delle coppie) singoli (uno o più alla volta) per i propri giochi.
Il singolo (homme seul, nella dizione francese) può scegliere le situazioni sula base del suo gusto estetico (e i più esigenti fanno così) o semplicemente attratto dalla disponibilità della coppia ad interagire, a prescindere da considerazioni estetiche. A conti fatti, una bocca, una fica o un culo sono sempre identici dal punto di vista del sesso senza coinvolgimento.
Del resto, la maggior parte delle coppie frequentano il Kamasutra propria per la possibilità di unirsi a singoli.
Mani e bocche avide ti afferrano il cazzo, partner scambisti ti invitano a scopare con la propria donna, riservandosi i colpi finali dopo che il single con il suo cazzo l’abbia portata al punto giusto di lievitazione dello stato di eccitazione.
Si finisce e ci si ringrazia reciprocamente; dopodichè ognuno prosegue per la sua strada, per poi rincontrarsi più tardi in una situazione analoga oppure il giorno seguente.
I single possono arrivare a cumulare in questo modo, in un tourbillon di attività sessuale anche sei-sette sborrate al giorno, o soltanto degli orgasmi sine materia, quando di sperma non ce n’è materialmente più, perchè con un simile trattamento d’urto le palle si sono letteralmente svuotate.
Per socializzare, ci sono la jacuzzi (molto ampia, dotata di sedile e capace di ospitare nei momenti clou anche più di dieci persone) e l’hammam vero e proprio, con la sua atmosfera nebbiosa e avvolgente, dove - complice la semioscurità e la promiscuità dei corpi - gli approcci possono farsi più espliciti- Ogni sezione dell’Hammam è caratterizzata da un’ovattata atmosfera sonora ambient, condita di gemiti e grida di piacere da parte degli scopatori in azione.
In genere, a meno che non si sia esplicitamente richiesto dalla coppia, l’approccio del single è un delicato toccamento di un capezzolo o lo stringimento di una mammella.
Se non si verifica un fermo e delicato rifiuto, si è autorizzati a continuare nella propria auto-promozione, passando al succhiamento dei capezzoli oppure ad un delicato massaggio della fica o allo sditalinamento.
Bisogna tener conto del fatto che nella Jacuzzi ci possono essere soli approcci, poichè lì, per motivi igienici, il sesso è esplicitamente vietato, ad eccezione dei preamboli.
Dopo, per agire pienamente la sessualità condivisa vi sono ampie panchine rivestite di morbidi cuscini, una saletta con un grande letto per i partouze, ma anche una saletta riservata con porta chiudibile per coloro che vogliono uno spazio più intimo senza intromissioni da parte di altri.
Ogni tanto, si riemerge dall’hammam e ci distende a bordo piscina, per il necessario recupero.
E’ un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti, con un cost per i single tutto sommato accettabile (in confronto alle cifre esose che essi devono esborsare per accedere a luoghi analoghi in Italia) e per la l’elevato indice di igiene e pulizia, comprese le docce da utilizzare nei passaggi dalla Jacuzzi alla sauna (o viceversa) oppure per riprendersi e lavarsi dagli umori liberatasi durante il sesso e gli armadietti con lucchetto dove riporre vestiti ed effetti personali.
Dopo un simile approccio, l’esperienza della sessualità in un contesto “normale” non sarà più la stessa: apparirà scialba e priva di nerbo.
Con il pensiero (e con la mente desiderante) si ritorna sovente ai giorni trascorsi nell’hammam Kamasutra.

Un'altra testimonianza sull'Hammam Kamasutra, questa resa in Inglese...

The Kamasutra it's a really fantastic and astonishing place, where to have libertine sex with couples…

During my recent staying in Cap d’Agde I have attended it almost dayly… with great satisfaction…
Really everything (sexually) may happen inside the Kamasutra premises…
You can be either actor or just a watcher or both… It happens to be involved in great sexual happenings and great fucks, really unforgettable…
After the sex inside, you can spend time outdoor by the lovely swimming pool and enjoy a drink.
Afterwards, with your battery charged again you can go inside again… And you’ll be finding more exciting sex.
What there is s better - just for talk of an example - to cumload the breast of a beautiful woman and hear ther saying at the end of such creamy treatment: “Trés agrèable, merci!”?

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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