(Maurizio Crispi) Trovandoci a Sant'Agata di Militello (in provincia di Messina) in occasione di una gara podistica, avvicinandosi l'ora di pranzo (a gara finita, ma avendo disertato la cerimonia delle premiazioni), con un certo languorino in pancia, abbiamo cercato un posto per mangiare qualcosa.
Ho chiesto in gior dove si potesse mangiare e mi hanno detto che tutti i ristoranti li avrei trovati sul lungomare.
E qui abbiamo trovato "L'Antica Trattoria Zà Pippina", il primo dei ristoranti annunciati che ci è capitato a tiro.
Senza volerlo (e senza saperlo) abbiamo beccato un luogo semplice e rinomato nel circondario (e non solo), noto per la bontà del pesce che vi si serve e per la sua semplicità che deriva da una precedente tradizione gastronomica gestita da un'anziana signora - la Zà Pippina, appunto - che qui gestiva una cantina (osteria) e che, per un modesto compenso, arrostiva il pesce portato dagli avventori e comprato direttamente dalle barche dei pescatori che venivano tirate in secco proprio fuori dall'attuale ristorante (ai piedi dei contrafforti dell'antico Castello Gallego), praticando l'antico e popolare mestiere dell'"Arrostitore" (che ancora è possibile vedere a Palermo nei quartieri più popolari)
Così racconta Salvatore (77 anni) che, nel lontano 1978, ha rilevato l'attività della Zà Pippina ormai anziana (ultranovantenne), avviando una ristorazione caratterizzata da una cucina semplice, in cui il pesce e gli altri prodotti dovevano assolvere ai requisiti di freschezza che avevano prima, quando erano acquistati dai clienti direttamente dai pescatori.
Il ristorante che venne denominato "Zà Pippina", proprio per ricordare le sue origini e per esplicito desiderio della precedente proprietaria, opera in continuità da 35 anni.
Tutto questo me lo ha raccontato Salvatore, alla fine di un lauto pasto, mentre è intento ad allestire la brace per la cottura del pesce.
Il ristorante ha avuto sempre una gestione familiare: la moglie di Salvatore è la cuoca di squisiti manicaretti ed anche il figlio maggiore (che prima gestiva un bar su in paese) sta ai fornelli.
Un altro dei figli e la figlia, invece, gestiscono il rapporto con la clientela e servono ai tavoli.
Tutto viene fatto con cortesia e simpatia e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, il che non è poco.
Salvatore (che vagamente mi fa pensare al Clint Eastwood degli ultimi anni) mi racconta anche che, poiché non è stato bene ultimamente, si limita a preparare la brace e a cuocervi qualcosa, se si sente di farlo.
"Zà Pippina" è nato con lui e ce l'ha proprio nel cuore. "Del resto, cosa dovrei fare? - aggiunge - Anche il medico mi ha detto che, se ci sto solo un po' di tempo ogni giorno, questo non può che farmi bene".
Le pareti dell'interno del locale (ma si può mangiare all'aperto in un simpatico spazio) sono piene all'inverosimile di fotografie con illustri frequentatori e con "personaggi" della tradizione di Sant'Agata.
"Per noi, il pesce deve essere sempre freschissimo e sono io che lo scelgo personalmente dai miei fornitori di fiducia. Per esempio, a quel tavolo - dice Salvatore indicando alcuni avventori - ci sono questi nostri clienti che volevano mangiare l'aragosta e sono venuti proprio oggi perchè io li ho chiamati per dirgli che avevo per loro l'aragosta con i requisiti giusti".
Indubbiamente, ci torneremo: abbiamo adocchiato nel menù delle specialità appetitose che ci sono rimaste in gola, per così dire.
Abbiamo scelto come primo un piatto di spaghetti alle vongole (fatti magistralmente, ma tutto sommato "normali") e una porzione di "corteccie" (una pasta casalinga fatta a mano, di una foggia mai vista prima) con un condimento al pesce spada (e queste erano davvero sublimi).
Per secondo un classico per chi viene da queste parti e cioè gli involtini di pesce spada (originariamente un piatto esclusivamente messinese, ma poi estesosi anche alla provincia ed oltre) con un contorno di patatine fritte, tagliate a mano e cucinate magistralmente.
Per dessert, un ottimo flan al cioccolato.
Salvatore mi dice che il biglietto da visita, riprodotto sotto, ha una sua storia particolare e si stava accingendo a raccontarmi come fosse nato, ma quando stava appena cominciando la sua storia è stato distolto dalle sue incombenze.
Un motivo in più, dunque, per tornarci e apprendere la storia del biglietto da visita eprobabilmente anche molte altre storie, perchè Salvatore è un uomo che ha sicuramente tante storie da raccontare!
Antica Trattoria Zà Pippina Specialità pesce alla brace e Aragoste vive Via Cosenz, 155 98076 Sant'Agata di Militello (ME) Tel: 0941/702723.