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11 agosto 2014 1 11 /08 /agosto /2014 16:48

Volevo vedere l'Aurora Boreale. Nei sogni e nei desideri, ciascuno di noi ha un'Aurora Boreale da andare a vedere

(Maurizio Crispi) Ho letto con immenso piacere il libro scritto di recente da Emanuela Pagan, Volevo vedere l'Aurora Boreale (ilmiolibro.it- Gruppo editoriale L'Espresso). Come ci sono arrivato? Dopo avere pubblicato la notizia della pubblicazione di questo volume nel mio magazine online di Sport, ne ho chiesto una copia all'autrice che conosco tra i miei contatti giornalistici, perchè - benchè nella vita faccia altro, è stata ricercatrice, adesso è insegnante - scrive di cose di corsa e fa anche un lavoro da addetto stampa di organizzazioni podistiche, ma soprattutto è una runner con buone prestazioni nella fascia amatoriale medio-alta.
Gliene ho chiesto una copia, perchè avevo voglia di leggere il libro di persona e poterne scrivere una mia recensione, scaturente da una conoscenza di prima mano.

Questo suo libro - come altre cose che Emanuela ha scritto e pubblicato - non è di argomento podistico: è una storia di vita,  in cui la protagonista che viene da una storia sentimentale fallita, attraverso le sue solitudini, riesce a ricostruire qualcosa, non senza passare attraverso lacerazioni e sofferenze, dubbi ed incertezze. ma così è la vita.

"Per giungere sulla vetta posta fuori dal bosco [di strade] se ne possono scegliere diverse: alcune molto lunghe, altre brevi, ci si può perdere e continuarea girare a vuoto per tutta la notte. Qualcuno ha posto le stelle come guida. Sono loro le epifanie. Si devono capire, bisogna saperle utilizzare come luceper scegliere quale passo faree in quale direzione. Chi non le vede prosegue a caso. Potrebbe essere fortunato e giungere egualmente a destinazione, oppure no" (ib., p.66).

La protagonista (di cui è la voce narrante) è Emma, una donna sola che, reduce da una separazione da un marito vanesio, ma non ancora risolta del tutto, cerca di ricostruire la sua vita, pezzo dopo pezzo.
Il racconto è scritto in prima persona.

Volevo vedere l'Aurora Boreale. Nei sogni e nei desideri, ciascuno di noi ha una sua Aurora Boreale da andare a vedereLa narrazione potrebbe anche essere un racconto autobiografico - forse lo è - ma io sono propenso a pensare che, per quanto Emanuela possa aver riversato nel breve romanzo sue personali esperienze, la storia sia un romanzo - in qualche misura un piccolo bildungsroman - una storia di formazione di una donna che attraverso difficoltà, turbamenti esistenziali, inquietudini, contatto con le proprie vulnerabilità e con le proprie ferite pregresse che risalgono molto indietro nel tempo, giunge ad un nuovo assetto di vita, forse più felice.
Ma tutto nel bene e nel male fa parte della vita: "Vivere vuol dire provare emozioni. Soffrire vuol dire essere vivi" (ib. p. 102).
Le cose capitano per caso, quando devono capitare, senza che nessuno possa influenzarle nel bene o nel male, ma a volte - soprattutto - capitano delle cose meravigliose.

E quando si arriva al culmine di un movimento trasformativo positivo, rimane sempre da andare a vedere l'Aurora Boreale dei nostri sogni.

Un centinaio di pagine - queste sono le dimensione del romanzo di Emanuela - che si leggono velocemente presi dalla vicenda di Emma, poichè non mancano spunti vivi e palpitanti, attraverso i quali il lettore può trovare punti di contatto con i propri vissuti e con esperienze simili.

Graditissime ed affettuose le parole di dedica che Emanuela ha scritto nella copia del suo volume che mi ha inviato: "L'Aurora Boreale non è il traguardo. L'Aurora è il punto di partenza. Ti auguro di poterla osservare, se non l'hai già vista. Grazie di leggermi".
Parole di dedica che mi hanno trovato in perfetta sintonia, predisponendomi alla lettura con lo stato d'animo giusto.
Ognuno di noi ha la sua Aurora Boreale di cui va alla ricerca, o il suo Arcobaleno o la sua Isola Che Non C'é
Ciò che troviamo, se mai lo troviamo, non è mai la nostra meta finale, ma soltanto un trampolino che ci consente di partire verso un Altrove.
E spesso per trovare questo Altrove non c'è bisogno di andare molto lontano: un nuovo Altrove da scoprire ce lo portiamo dentro di noi e lo possiamo trovare in coloro che ci circondano o dentro in nostri orizzonti di vita, se soltanto si ha il cuore per vedere ciò che è invisibile agli occhi.

 

 

 

Su Emanuela Pagan vedi anche il seguente articolo su "Ultramaratone Maratone e Dintorni": Volevo vedere l'Aurora Boreale. Il nuovo libro di Emanuela Pagan: la vita è una cosa meravigliosa

 

 

(Dalla presentazione del volume sul sito ilmiolibro) Un altro Natale è alle porte, ma questa volta Emma ha deciso di festeggiarlo in modo diverso per fuggire dalle pressanti abitudini della famiglia. Dopo la separazione dal marito è alla ricerca di un nuovo equilibrio interiore che le riesca a colmare anche il vuoto del suo passato. Sarà il suo gatto Oliver, fiutando il destino, a darle l'opportunità di costruire quella felicità che per ora era sempre abbozzata o amara. Emma si destreggerà così tra storie d'amore, lavoro e sport.

 

 

Chi è interessato ad acquistare il volume, può contattare direttamente Emanuela Pagan (emypa76@gmail.com) o contattano direttamente me, oppure possono comprarlo sul sito: il mio libro
Ma, si può anche ordinare anche in una qualsiasi libreria Feltrinelli:  qualcuno ci è riuscito!

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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