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25 novembre 2011 5 25 /11 /novembre /2011 06:58

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Alcuni giorni fa mi sono recato ad Agrigento in auto: lungo il tragitto, sono stato colpito - come sempre - dalla vista del paesino di Vicari appostato su di un'altura, al cui apice si trova un alto castello che, diruto sino a qualche anno fa, oggi è stato restaurato. L'avvistamento di Vicariavviene quando si arriva quasi al termine di un vasto tratto pianeggiante, dopo aver percorso circa 50 km della statale Palermo-Agrigento.
Un tempo, prima che costruissero la Scorrimento veloce, dopo la piana,  si doveva faticosamente salire sino a Vicari, lungo una strada tortuosa e stretta, per poi scollinare e scendere in direzione di Lercara Friddi.

Immaginate come doveva essere questo viaggio quando non esisteva il motore a scoppio e si viaggiava da una città all'altra con le carrozze!

Ma anche con le auto, il viaggio sino ad Agrigento negli anni Sessanta era lungo e faticoso, quando oggi con la scorrimento veloce in un'ora e mezzo-due ore si è a destinazione.
Un tempo, i briganti appostati sulla montagna scrutavano la pianura sottostante (la Piana di Vicari, appunto) e, quando avvistavano una carrozza, una diligenza oppure un viandante su di un destriero, si preparavano all'agguato e alla ruberia.
Questa è una delle storie che mi raccontava mio padre, ogni volta che passsavamo per di qui, popolando la mia fantasia di immagini che poi ritrovavo nei libri di avventura che instancabilmente mi dava da leggere.
Molte delle storie che mi raccontava, ne sono certo, erano vere e fondate. Altre, invece, facevano parte del corpus di racconti tramandati da una generazione all'altra e da lui raccolti nella sua infanzia (soprattutto da parte di quell'infacatibile intrattenitrice dei molti figli e narratrice di storie che era sua madre Erminia - per me, la nonna Ia).
Come queste storie erano state raccontate a lui, così lui le narrava a me, accendendo la mia fantasia e facendomi rivivere quasi dal vero le storie di cui leggevo.
Quando passavamo di là e mi raccontava della storia dei briganti, io palpitavo attendendo di lì a poco l'assalto dei maramaldi, ma rimanendo in cuor mio intrepido, perchè ci sarebbe stato lui a proteggermi.
Del resto, è questo il modo con cui si tramandano le storie e con cui nascono miti e leggende.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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