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14 marzo 2014 5 14 /03 /marzo /2014 16:08

La-bilancia-di-Nonna-Giuseppa.jpgGli oggeti, anche quelli più banali, sono veicolo del ricordo.
A volte, essi incarnano un evento, un'emozione sperimentata, un personaggio importante della nostra vita e, in questo senso,, rappresentano un ponte tra il presente e il passato.

In fondo, nel nostro quotidiano, siamo come quei sensitivi che per mettersi in contatto con una persona scomparsa o per "localizzarla" hanno bisogno di stringere tra le mani un oggetto appartenuto a quella persona.
Per questo motivo, gli oggetti che ci circondano non sono quasi mai banali. O megli alcuni non lo sono, altri possono diventarlo perchè ad essi si connette casualmente qualche evento emozionale intenso, alri - soprattutto quelli (anche di scarso valore materiale) appartenuti ai nostri cari estinti possiedono questa qualità all'ennesima potenza.
E gli esempi, sotto questo profilo, sono innumerevoli e ciascuno di noi, guardandosi attorno, potrebbe trovare tra le sue cose, qualche oggetto che ha una storia da raccontare o che attiva delle emozioni.

 
(Elena Cifali) E’ sabato pomeriggio.

Ho appena finito di rassettare la cucina, quando mi ricordo che le mele nel portafrutta dovrebbero essere consumate.

OK! Preparerò una torta di mele” dico a voce alta, quasi rivolgendomi allo speaker che intanto annuncia la prossima canzone alla radio.

Tutti gli ingredienti sono sul tavolo quando mi rendo conto che la bilancia elettronica ha smesso di funzionare a causa dell’esaurimento delle batterie.

Uffa! Adesso che faccio?

Come faccio a pesare esattamente le quantità di farina, zucchero e burro che mi serviranno ?

Quasi scoraggiata inizio a pensare di riporre tutto nella dispensa, quando con la coda dell’occhio noto la vecchia bilancia di nonna.

 

Lo scorso anno, quando nonna non era già più in grado di camminare speditamente e scelse, per questo, di trasferirsi definitivamente a Siracusa, la mia famiglia decise di vendere la casa in cui lei abitava a Gela.

Io e mia mamma ci occupammo di svuotare la casa dalle centinaia di oggetti che nonna custodiva con cura maniacale.

Molti degli oggetti li portai a casa mia, convinta che in qualche modo prima o poi mi sarebbero tornati utili. Molti altri li portai con me per un semplice legame affettivo.

 

La vecchia bilancia è uno di questi oggetti.

Prima di questo circostanza non l’avevo mai usata.

Riposta su di una mensola in cucina ha sempre fatto bella mostra di se, silenziosamente, quasi sapesse che prima o poi sarebbe servita a qualcosa.

E dunque l'ho presa con cura, l'ho tarata alla perfezione, grazie al suo sistema di molle, di pesi e di contrappesi e ho iniziato a pesare i miei ingredienti.

Peso il burro, la farina e lo zucchero e, nel frattempo, penso.

Come spesso mi accade torno bambina, agli anni in cui vivevo con i nonni.

Sento le loro voci.
Le loro parole gentili, vedo i loro gesti affettuosi.
Sento il profumo delle prelibatezze che nonna preparava.
Navigo nella dolcezza di quei ricordi, facendo riemergere sentimenti nuovi e travolgenti.

Lo scorso novembre, durante una brutta notte di pioggia, nonna decise che era arrivato il momento di lasciarci.
Sono passati alcuni mesi ma il dolore per la sua perdita è sempre più forte dentro me e non accenna ad affievolirsi.

Seppure nonna, in qualche maniera, trovi sempre il modo di manifestarsi, di starmi vicina, soprattutto durante i momenti di difficoltà che mi aiuta a superare.

Ogni giorno trascorro lunghi momenti in compagnia del ricordo dei nonni, soprattutto durante la corsa, quando cerco la concentrazione attraverso la rimemorazione di episodi a loro legati.

 

Ho pesato il burro, la farina e lo zucchero, e non solo.

Ho pesato i miei ricordi di bambina, ho pesato tutti quei momenti che ho trascorso con loro e che mi hanno aiutata a crescere e a diventare la donna che oggi sono.

Ho pesato il fardello di rimorsi e di rammarico per non essere riuscita ad essere perfetta nei loro confronti.

Io, nonna e la sua bilancia abbiamo preparato una torta delicatissima e squisita.
E non poteva essere che così.

 

Nonna mi ha insegnato tanto, primo fra tutti mi ha insegnato il senso del dovere e del sacrificio.
Mi ha insegnato a lottare per ciò in cui credo e mi ha insegnato a non cedere difronte alle avversità.

Oggi, davanti ad una bilancia elettronica scarica, è tornata a ricordarmi che nella vita c’è sempre un’alternativa.


 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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