Alla Whitechapel Art Gallery, dal 15 gennaio al 23 marzo 2014). è possibile visitare l'estemporanea dedicata all'artista tedesca Hannah Hoch.
Una mostra molto interessante e suggestiva con un centinaio di opere per lo più di piccole dimensioni, in considerazione delle direzioni che ha preso l'espressione artistica della Hoch, attraverso lo sviluppo della tecnica del collage del XX secolo, di cui fu una vera forza trainante, molto ammirata da artisti come George Grosz, Theo von Doesburg e Kurt Schwitters.
Le opere esposte sono state raccolte dalle maggiori collezioni internazionali ed esaminano l'evolversi della straordinaria carriera della Hoch dal 1910 al 1970 circa: con un percorso in cui il collage diventa strumento di rappresentazione satirica della società contemporanea, attraverso immagini di poetica bellezza.
Messo in mostra per l'occasione anche il "Quaderno", un quaderno di grande formato che Hannah Hoch teneva costantemente aggiornato sui fatti salienti della sua contemporaneità con "appunti" visuali esclusivamente realizzati con la tecnica del fotomontaggio, combinando immagini prese da quotidiani e rotocalchi dell'epoca.
Il quaderno esposto in bacheca in originale, s può sfogliare in fac-simile e mostra l'artista "al lavoro", come possono farlo i quaderni e i taccuini di uno scrittore, consentendo di avere una panoramica del suo retro-bottega.
Johanne Hoch, detta Hannah Hoch (Gotha, 1º novembre 1889 – 31 maggio 1978), è stata un'artista tedesca del movimento Dada berlinese (negli anni venti del XX secolo)
È conosciuta soprattutto per i suoi lavori del periodo della Repubblica di Weimar, quando era tra i pionieri del fotomontaggio e della tecnica del collage.
A queste due forme di espressione si è principalmente dedicata nella sua carriera artistica, dopo un breve interesse per la "Fantastic Art".
Hannah Höch was an artistic and cultural pioneer. A member of Berlin’s Dada movement in the 1920s, she was a driving force in the development of 20th century collage. Splicing together images taken from fashion magazines and illustrated journals, she created a humorous and moving commentary on society during a time of tremendous social change. Höch was admired by contemporaries such as George Grosz, Theo van Doesburg and Kurt Schwitters, yet was often overlooked by traditional art history. As the first major exhibition of her work in Britain, the show puts this inspiring figure in the spotlight.
Bringing together over 100 works from major international collections, the exhibition examines Höch’s extraordinary career from the 1910s to the 1970s. Starting with early works influenced by her time working in the fashion industry, it includes key photomontages such as High Finance (1923) which critiques the relationship between bankers and the army at the height of the economic crisis in Europe.
A determined believer in artistic freedom, Höch questioned conventional concepts of relationships, beauty and the making of art. Höch’s collages explore the concept of the ‘New Woman’ in Germany following World War I and capture the style of the 1920s avant-garde theatre. The important series ‘From an Ethnographic Museum’ combines images of female bodies with traditional masks and objects, questioning traditional gender and racial stereotypes.
Astute and funny, this exhibition reveals how Höch established collage as a key medium for satire whilst being a master of its poetic beauty.
Segui il link per vedere ed ascoltare un video di presentazione alla mostra