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17 febbraio 2014 1 17 /02 /febbraio /2014 06:37

Tintin, un personaggio-icona della mia infanzia rivive nel film di Spielberg(Maurizio Crispi) Con grande piacere e gusto, mi p capitato di vedere - in ritardo rispetto all'uscita nelle sale cinematografiche Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno (The Adventures of Tintin) che è un film del 2011 diretto da Steven Spielberg e prodotto, tra gli altri, da Peter Jackson (nonché regista della seconda unità). Il film è anche interessante sotto il profilo tecnico poiché venne girato interamente mediante la tecnica detta motion capture o mocap.

Il lungometraggio spielberghiano è basato su tre albi di Hergé, il disegnatore belga creatore delle strisce di Tintin, che sono Il granchio d'oro, Il segreto del Liocorno e Il tesoro di Rakham il Rosso.
Nel film, inoltre, è presente una scena tratta da Tintin nel paese dell'oro nero
Per i premi Oscar 2012 John Williams è stato candidato per la Migliore colonna sonora.

È sulle pagine del Petit Vingtième, supplemento del quotidiano cattolico Le Vingtième Siècle, che partì - nella forma di strisscie disegnate (quindi, a puntate) la grande avventura di Tintin, l'intrepido reporter belga con la faccia da bambino (e che rimase come il più noto - ed amato - personaggio di Hergé) e del suo autore.
Ben presto le storie di Tintin cominciarono ad avere vita editoriale propria e furono pubblciati in forma di albi di grande formato, con vignette policrome.

Più della metà di questi furono realizzati prima della fine della seconda guerra mondiale.
Vi furono ombre sulla carriera di Hergé e sulla sua levatura umana. Infatti, la sua presenza professionale nell'ambiente della destra cattolica estrema (esplicita area di riferimento del giornale per cui lavorava) e la successiva collaborazione col quotidiano Le Soir nel periodo in cui era sotto il controllo diretto degli invasori nazisti, costarono a Hergé, dopo la guerra, il periodo peggiore della sua vita.
Venne accusato di collaborazionismo, nonostante avesse solo pubblicato avventure a fumetti per bambini, e conseguentemente rischiò il carcere (se non la vita).
Ma in suo aiuto arrivò inaspettatamente Raymond Leblanc, un ben noto partigiano che voleva fondare il settimanale Tintin e testimoniò in suo favore.

Ad alcuni il film di Spielberg non è è piaciuto. Ad altri sì, e molto.
Probabilmente, questa radicale discrepanza di giudizi dipende dal fatto che, nell'infanzia di ciascuno ci sia stata o meno una relazione con Tintin, così come Spielberg - quasi certamente nella sua infanzia - ha intrattenuto una relazione con lui.
Se con Tintin vi è stata questa consuetudine, se Tintin è entrato in qualche misura nel nostro immaginario e vive in esso come personaggio vivo e palpitante che ci ha fatto (e che ci fa sognarre), il film di Spielberg non potrà non piacere, in fondo perchè parla di una passione infantile e quindi entra nel cuore del fruitore, a condizione che questi abbia a sua volta amato il personaggio Tintin.
In più, probabilmente, quelli a cui non piace il film (e il personaggio) sono quelli che non sanno far vibrare le corde del bambino che è dentro ciascuno di noi.



Tintin, un personaggio-icona della mia infanzia rivive nel film di SpielbergCosa è (é stato) per me Tintin? Tintin rievoca i tempi della mia infanzia, quando la mamma mi comprava gli Albi di grande formato con le avventure strepitose del piccolo giornalista e del suo fido cagnolino, per non parlare del Capitano Haddock e dei due investigatori semi-gemelli Dupont e Dupond, sempre battibeccanti e pasticcioni.
Ma, a parte l'elemento caricaturale con cui sono tratteggiati i singoli personaggi, le avventure narrate in quegli albi erano intriganti, perché abbinavano il piacere "visuale" della striscia a fumetti, con quello della lettura ed anche perché i testi, sia in forma di dialoghi sia in forma di spiegazioni aggiuntive erano importanti (quegli albi rappresentarono un trampolino di lancio per la lettura dei romanzi di avventure veri e prorpri).
Erano albi che suscitavano con immediatezza il gusto per la lettura, per quella unica e speciale combinazione di avventura, mistero, intrigo che sapevano offrire, tant'è che a distanza di tempo, per fare pratica, mi sono divertito a rileggerne alcuni, in Inglese).
Storie peraltro "pulite", prive di rappresentanti cattive e raccapriccianti di violenza: ed educative anche, perchè il bene finisce con il trionfare sempre e i cattivi (ma anche questi bonari) non la fanno franca.


Questi albi avevano l'innegabile fascino delle storie avventurose che facevano viaggiare il lettore nei "sette mari" e nei cinque continenti, ad un ritmo incalzante. 
E poi, a renderli appassionanti, c'erano i colori straordinari e la ricca definizione dei dettagli.

Quegli albi, di grande formato, con tutte le pagine a colori un pastellati li adoravo, semplicemente. C'era pane per i miei denti: trovavo sia da leggere, sia da guardare.
Purtroppo quegli album della mia infanzia li persi, non si so come.
Forse li regalai, o forse li distrussi (probabile), quando decretai che, essendo divenuto "grande" alcune cose che erano orpelli della mia infanzia avrei dovuto ritualmente distruggerle.

Più avanti, nel corso della mia vita, riuscii a recuperarli quasi tutti (alcuni come ho detto in versione inglese), cercando di ritrovare con essi l'antica magia.

La visione del film di Spielberg mi ha riportato indietro nel tempo a tutte le emozioni che gli album di Hergé mi donarono, quando ero più piccolo.

Il film è un tipico prodotto di Spielberg che è come un bambino cresciuto che si ritorva a rievocare tutto ciò che, nella sua infanzia, è entrato nel suo immaginario con strumenti da adulto: e, ovviamente, le avventure di Tintin rievocano l'archetipo "Indiana Jones" (alcune delle musiche sono rievocative in tal senso).
Sì, perchè indubbiamente, molto più di quanto si possa pensare, Tintin è diventato un personaggio dell'immaginario collettivo e icona della moderna storia di avventure.

 

 

Il trailer

 

 


 
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commenti

V
Grazie
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M
E di cosa? :-)
G
Devo ancora vederlo, e mi incuriosisce : anch'io sono stato fra i piccoli lettori di Tintin ( io l'ho conosciuto attraverso le edizioni Gandus, ti parlo degli anni '70 ).<br /> L'unica cosa che mi disturba è la trasposizione 'realistica' di Haddock che non trovo convincente. Troppo giovane, troppo 'zigomuto' e infine troppo Cyrano de Bergerac. Insomma, è uno che somiglia<br /> a Haddock...ma non è lui.<br /> Stesso discorso per Dupont/Dupond : nasoni aggettanti e bombette striminzite danno loro un'aria clownesca che non hanno nel fumetto.<br /> <br /> Ciononostante conto di vederlo anch'io, prima o poi.
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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