(Maurizio Crispi) The Strange Library (Harvill Secker, London, 2014, first published 2008) è il più recente libro scritto da Haruki Murakami, breve, incisivo, fiabesco, surreale, come lo è "Sonno" che lo ha seguito in lingua originale ma lo ha preceduto nella traduzione italiana.
Strange Library non è ancora stato pubblicato in traduzione italiana, ma io e Maureen il volume lo abbiamo acquistato in Italia alla libreria Feltrinelli di Palermo, dove si trova sempre qualcosa di interessante, se ci si accontenta di ritrovamenti casuali: attratti prima ancora che dal contenuto dall'insolita veste grafica e, ovviamente, dal nome dell'autore che entriambi amiamo.
Maureen mi ha preceduto nella lettura di questo piccolo romanzo, ed é quindi stato il mio turno.
A parte l'interesse della storia che comunque rientra nel filone scaturente dal sogno di Haruki Murakami di essere come un bambino confinato nel fondo di un pozzo (come racconta egli stesso in una recente intervista), il piacere della lettura deriva dal fatto che questa è una nuova edizione "illustrata", con le pagine interamente decorate con vecchie figure, con sfondi fantasia presi dalle carte di rilegatoria che un tempo venivano usate per i risguardi di copertina,e con un cambio continuo e rutilante di cromatismi, d dimensione dei caratteri e di impostazione grafica dell'intera pagina. 26 brevi capitoli ed un epilogo "dark" che si potrebbero leggere velocissimi e che tuttavia si centellinano per il piacere di godere delle illustrazioni e delle decorazioni che rendeno splendida ogni singola pagina (le pagine singole o ancora di più ciascuna coppia di pagina, oltre che lette nell'usuale modo, vanno guardate globalmente, facendo attenzione alla loro gestalt).
La storia parla, in sostanza, della curiosità e dei suoi effetti e di come alla ricerca di libri che trattano di argomenti inusuali ci si possa perdere in un labirinto e venirne imprigionati. Una versione in chiave perturbante della "Biblioteca di Babele" borgesiana, ma anche una metafora di quanto la lettura - non controbilanciata da altro - ci possa condurre nel fondo di un pozzo, dal quale a stento si possa vedere uno spicchio di cielo.
Pochi ed essenziali personaggi interagiscono tra loro: il bambino lettore, il bibliotecario sornione che da impiegato solerte si trasforma in sadico carceriere, l'Uomo Pecora (che riprende in icona il personaggio chiave di uno dei primi romanzi di Murakami), una Madre lontana ed incurante, la ragazza muta, ed una serie di altri esseri che compaiono ad intimidire e a perturbare oppure a svolgere una funzione salvifica, come il feroce cane alsaziano oppure lo storno (starling) che si presentano in opposizione e con funzioni complementari.
La storia è un viaggio attraverso la solitudine verso una solitudine ancora maggiore, come del resto accade nella vita.
E c'è anche l'idea che i sogni possano lasciare delle tracce perturbanti nella realtà del mondo da svegli.
Qualcuno, discutendo del libro in altre sedi, si è lamentato del fatto che The Strange Library sembra piuttosto un "libro per bambini", con il piglio di chi quasi si sente offeso. Ma la grandezza di un autore (che non sia un semplice confezionatore di astuti bestseller) si misura in realtà nella sua capacità di essere libero dagli schemi precostituiti e dalle attese dei lettori che vorrebbero sempre vederlo riproporre gli stessi temi e con lo stesso stile.
Si può fare grande letteratura anche con un libro che sembra per ragazzi (senza in realtà esserlo): quando un scrittore attraverso le sue vicissitudini letterarie riesce a toccare il nucleo essenziale delle cose e a dirlo con poche parole semplici, ma combinate tra loro a formare delle intersezioni complesse.
A lonely boy, a mysterious girl, and a tormented sheep man plot their escape from the nightmarish library of internationally acclaimed, best-selling Haruki Murakami's wild imagination.
On his way home from school, the young narrator of The Strange Library finds himself wondering how taxes were collected in the Ottoman Empire. He pops into the local library to see if it has a book on the subject. This is his first mistake.
Led to a special 'reading room' in a maze under the library by a strange old man, he finds himself imprisoned with only a sheep man, who makes excellent donuts, and a girl, who can talk with her hands, for company. His mother will be worrying why he hasn't returned in time for dinner and the old man seems to have an appetite for eating small boy's brains. How will he escape?
'All I did was go to the library to borrow some books'.
Haruki Murakami: 'I'm an outcast of the Japanese literary world'. 'Strange things happen in this world", Haruki Murakami says. "You don't know why, but they happen". It could be a guiding motto for all of his fiction, but he is talking specifically about a minor character in his new novel, Colorless Tsukuru Tazaki and His Years of Pilgrimage. The character is a jazz pianist who seems to have made a pact with death, and is able to see people's auras.
"Why that pianist can see the colours of people, I don't know," Murakami muses. "It just happens." Novels in general, he thinks, benefit from a certain mystery. "If the very important secret is not solved, then readers will be frustrated. That is not what I want. But if a certain kind of secret stays secret, it's a very sound curiosity. I think readers need it."
The world's most popular cult novelist is sipping coffee in the sunny library of an Edinburgh hotel, which – perhaps disappointingly for admirers of his more fantastical yarns – is not reached through a labyrinthine network of subterranean tunnels. Murakami is relaxed and affable, rather than forbiddingly gnomic. "I'm not mysterious!" he says, laughing."In the first place I had the intention to write a short story," Murakami says. "I just wanted to describe that guy, 36 years old, very solitary … I wanted to describe his life. So his secret was not to be dissolved; the mystery was going to stay a mystery."
Ed ecco un'altra intervsta, pubblicata da The Guardian, da leggere seguendo il link. Haruki Murakami: 'My lifetime dream is to be sitting at the bottom of a well'