La visita ai Warner Brothers Harry Potter Studios a Leavesden nei pressi di Stratford Junction è stata una giornata piena di sorpresa e di grande interesse: io con i miei due figli in tour.
Maureen non è potuta venire, perchè l'unico giorno disponibile per la visita, durante la permanenza di Franci con noi, cadeva nel pieno della sua settimana lavorativa.
Sì, la visita è a prenotazione, è ogni giorno è fully boooked, in pratica.
Fortunati se si trova un posto.
Ma ci torneremo di nuovo con Maureen pe rla fine di gennaio, prima che finisca.
Quando finalmente siamo sbarcati dal treno, ci siamo accorti con apprensione che erano già le 12.15 e il nostro tour guidato scattava alle 13,00. E ancora c'èera da fare il transfer con lo shuttle degli Studios.
Lo spostamento su di uno shuttle (a due piani, non a tre come quello che compare in uno dei film della saga) tutto decorato, ovviamente, con motivi e personaggio della saga di Harry Potter ha suscitato in me meraviglia, perchè come altre volte, ho avuto modo di constatare che qui in UK non esistono gradi intermedi.
Alla fine ce l'abbiamo fatta: siamo arrivati in perfetto orario e ci siamo incolonnati nella fila già formata da un robusto gruppo di visitatori tra i quali tantissimi bambini, dopo aver ritirato i nostri biglietti.
Gli Studios della Warner Bros sono stati fatti ampliando o ricostruendo degli hangar preesistenti dove,al tempo della 2^ Guerra Mondiale venivano assemblati velivoli militari.
Prima di entrare negli spazi espositivi veri e propri, c'è una "premessa", in cui la nostra guida ci ha spiegato alcune elementi essenziali per poi farci assistere alla proiezione di un filmato in cui Daniel Radcliff (Harry Potter), Rupert Grint (Ron Weasley) e Emma Watson (Hermione Granger) ci introducono al "magico" mondo di Harry Potter creato dalla penna di J. K. Rowling. In questa fase, non è lecito fotografare, soprattutto per impedire di esportare liberamente le immagini dei tre attori protagonisti, per motivi di copyright e di commercializzazione delle loro immagini con relative royalties
Finito il film di presentazione con l'inquadratura di un portale attraverso il quale le nostre tre guide se ne sono andate, chiudendoselo alle loro spalle, quasi per magia, scomparso lo schermo, lo stesso portale si apre nella realtà e noi entriamo nella Grande Hall di Hogwarts, che è uno dei pochi ambienti che sono stati costruiti in grandezza naturale, con materiali finti - di scena - che però sembrano veri, ma con un vero pavimento di pietra autentica, come negli antichi castelli. Qui sono state fatte le riprese di tutte le scene ambientate nella grande hall e, nella realizzazione del primo film, le tavole erano imbandite con cibi veri da cui attori e comparse potevano mangiare "veramente".
Dopo di che si passa ad un grande spazio dove si può ammirare il dormitorio del Grifon d'Oro, la stanza di Albus Silente, la capanna di Hagrid, i meccanismi con cui sono state realizzate le scope volanti e che rendevano possibile le loro movimentazioni con effetti assolutamente realistici, la Casa di Privet Drive, il sottoscala dove era confinato Harry Potter durante le vacanze, la Diagonal Halley con tutti suoi strabilianti negozi e le sue linee sbilenche e il negozio specializzato in "bacchette magiche", l'autobus a tre piani, le gigantesche pedine del gioco degli scacchi, il ponte sospeso, tante volte inquadrato in diverse scene ambientate ad Hogwarts e tante altre cose che non ho potuto fotografare né riesco a ricordare con lucidità.
E poi si potevano vedere dei filmati sulla realizzazione degli effetti speciali con i "maghi" del movimento che hanno lavorato nella realizzazione degli otto film su Harry Potter e che, su schermi giganti, quasi fossero in presenza, spiegavano i problemi con cui si erano dovuti via via confrontare e le soluzioni adottate.
In una delle ultime sale, prima di passare alla parte del merchandising con un negozio enorme con una quantità indescribile di articoli in vendita a prezzi esorbitanti, si èavuto modo di ammirare il modello tridimensionale realizzato in scala per le riprese "esterne" e globali del Castello di Hogwarts in versione invernale: bellissimo, stupendo, con una serie di supporti visuali che con l'impiego di touch screen consentivano di guardare a distanza ravvicinata singoli dettagli oppure di utilizzare una veduta dall'alto, a volo d'uccello.
La realizzazione dei film di Harry Potter, nel complicato percorso che ha consentito il passaggio dalla prosa della Rawlings ai film in confezione finale è stato un percoso difficile e complesso che ha coinvolto centinaia di persone diverse, con saperi professionali differenziati ed abilità artigiane straordinario, sposando la più minuta abilità di far le cose con le proprie mani con le tecnologie più avanzate in materia di trucchi e di effetti speciali.
Ed è stato un vero e proprio laboratorio creativo per la grafica, per la scultura, per la pittura, alla ricera di creative ed avvebniristiche soluzioni, per i problemi posti dalla necessità di realizzare questo o quell'aapetto, di dar vita ai più fantastici personaggi, di ottenere una efficace rappresentazione diincantesimi, trasformazioni e permutazioni della materia: tutto ha dovuto essere minuziosamente realizzato, per dare credibilità ad unmondo per il quale non esistevano né arredi, nè dispositivi, né costumi precostituiti: ogni singola cosa è dovuta passare attraverso una processo di progettazione, di realizzazione grafica, di costruzione di abbozzi tridimensionali, di scelta dei materiali accurata per arrivare alla fine al prodotto finito, che nel film compare come se fosse una cosa naturale (e lo spettatore che guarda il film lo prende così com'è senza avere la più palida idea di quanto sia costato in temrini di tempo e di di nvestimento quel singolo oggetto.
Questa è la differenza tra la penna dello scrittore che può creare mondi interi semplicemente scrivendone (vedi a titolo di esempio sublime per la sua complessità la Saga del Ghiaccio e del Fuoco di G.G. Martin) e il filmmaker che, prima di narrare, la sua storia deve costruirsi materialmente ed in modo credibile tutto ciò di cui ha bisogno (e nel caso del fantasy non sempre sono disponibili arredi di scena e accessori standard: tutto deve esser emeticolosamente creato a partire dalle macrostrutture per arrivare ai più piccoli oggetti, anche quelli di banale uso quotidiano).
Non c'è dubbio che la saga della Rawlings e la serie degli otto film che ne sono stati realizzati rappresentano un grande esempio di capacità di costruire mondi alternativi e fantastici, studiati in tutti i minimi dettagli.
Risulta evidente che il connubio tra scrittori fantasy e cineasti si può tradurre in un'ulteriore avventura meravigliosa e in un'incursione nel reame del possibile (e, a volte, persino dell'impossibile) che ha a che fare con il processo di creazione di mondi interi e che, proprio per questo motivo, suscita stupore.
Con queste impressioni, abbiamo concluso la nostra visita e siamo risaliti sullo shuttle per ripercorrere all'inverso la strada fatta all'andata, non senza far prima una sosta alla caffetteria per rifocillarci (ma, fortunatamente, a prezzi accettabili).
La visita ai Warner Brothers Studio (Warner Brothers Harry Potter Studio Tour) è stata un'occasione unica.