(Maurizio Crispi) Sabato 22 febbraio 2014, abbiamo deciso di recarci a visitare la mostra "Georgians Revelead", presso la British Library a Saint Pancras.
Ma è stata anche l'occasione per visitare, ovviamente, la incredibile British Library, un luogo aperto senza barriere, in cui l'interfaccia tra i libri che vi sono custoditi è fluida e non ermetica, e in cui la fruizione degli spazi immensi a disposizione può avvenire agevolmente (compresa la connessione wi-fi) disponibile e accessibile tutti, ampie caffetterie, luoghi per sedersi, comodi e spaziosi.
Se abbiamo come riferimento certo librerie italiane, come ad esempio, quelle maggiormente istituzionali e seriose (tipo la "Biblioteca Nazionale" di Palermo) siamo davvero su di un altro pianeta. Anche se - per contro - alcuni sostengono che rendono l'accesso così facile e facendo sì che tutti possano stazionare all'interno dell'edificio, chi a chiaccherare, chi a leggere, chi a connettersi ad internet, si perde la funzione primaria della biblioteca pubblica che è, fondamentalmente, quella della consultazione, dello studio e della ricerca: forse, è tra i due estremi che sta la virtuosità.
L'edificio che ospita la British Library è moderno, in gran parte costruito in epoca moderna.
Ha delle elevazioni su di una pianta irregolare e sbilenca, ma la sua fabbrica sprofonda sottoterra per ben tre piani e la maggior parte dei libri che afferiscono alle sue numerose collezioni si trovano custoditi proprio in questi piani sotto il livello del suolo.
In un angolo del piano rialzato, vi è una collezione filatelica disposta su pannelli mobili che consentono di esaminare (ed ammirare) una parte soltanto delle centinaia di migliaia di pezzi che ne fanno parte.
Di fronte alle pareti dov'è allocata la collezione filatelica è esposta la macchina tipografica che venne utilizzata per stampare il famoso "Penny Black", rarissimo e considerato il capostipite delle emissioni filateliche britanniche (e del mondo).
L'elemento clou della British Library è rappresentato dalla George III's Book Tower che si presenta come un immenso pilone a pianta quadrata che, estendentesi verso l'alto e verso il basso sotto il livello del suolo per otto piani, custodisce la collezione di libri di George Iii, frutto di una raccolta - durata tutta la sua intera vita - di edizioni pregiate e rare, spesso degli in folio o comunque dei volumi di grande formato rilegati in pelle o in pergamena.
Quella per i libri di George III - amante della classicità e bibliofilo, oltre che soldato - fu una vera e propria passione. Nel corso della sua vita di volumi ne raccolse ben 85.000: questa imponente e pregiatissima collezione, alla sua morte, venne passata alla Biblioteca londinese precorritrice della odierna British Library.
In tempi recenti con la risistemazione degli spazi interni la collezione di libri George Iii ha avuto la sua degna collocazione in questa "Torre di Libri" di immani proporzioni (una torre di libri può essere nei sogni di ciascuno di coloro che amano i libri e la lettura, del resto).
E, infatti, vengono i brividi ad ammirare questa torre dei libri della British Library, poiché possiede un che di sacrale.
Quale migliore contesto poteva essere scelto per ospitare la mostra dei Georgians Revealed"?
La mostra, il cui titolo completo è "Georgians Revelead: Life, Style and the Making of Modern Britain" è stata inaugurata in preparazione del 300° anniversario dell'arrivo dei "Georgians" in Inghilterra e dell'inizio della dinastia di regnanti che conduce sino ai nostri giorni, in cui la serie dei Georges riprende con Giorgio V, morto nel 1936, a cui è succeduto dopo il breve interregno di Edward VII che poi abdicò preferendo alla condizione di re la possibilità di convivere liberamente con una donna americana divorziata - Wally -, il fratello Albert, duca di York, che divenne George VI - quello de "Il Discorso del re", per chi si ricorda questo magnifico film - e alla Regina Elisabetta, assieme al possibile erede al trono che, qualora dovesse essere incoronato re, sarà designato come "Giorgio VII".
Comunque per Georgeans, usualmente, si intendono i primi quattro re George che si succedettero l'uno all'altro senza discontinuità e che si caratterizzarono per il fatto che durante i loro regni l'Inghilterra andò incontro ad epocali cambiamenti, tanto da poter individuare una "Georgean Era".
La mostra è stata inaugurata l'8 novembre 2013 e sarà visitabile sino all'11 marzo 2014.
I Georgeans furono in realtà una dinastia di origini tedesche che arrivo in Inghilterra per un incrocio matrimoniale con Sofia, figlia della precedente regina Anna.
George Louis von Hannover, asceso al trono col nome di Giorgio I di Gran Bretagna (Osnabrück, 28 maggio 1660 – Osnabrück, 11 giugno 1727), fu Elettore di Hannover (1698-1727), re di Gran Bretagna e d'Irlanda dal 1° agosto 1714 sino alla sua morte e Principe elettore del Sacro romano Impero.
Nato in Germania, ereditò molte terre della Bassa Sassonia ed i suoi domini si espansero notevolmente, a seguito di lunghe guerre di successione.
All'età di 54 anni divenne il primo re inglese appartenente alla Casa di Hannover.
Nonostante fossero molti gli aspiranti al trono più vicini alla regina precedente, Anna, sua madre Sofia venne designata come legittima continuatrice della dinastia dall'Act of Settlement del 1701, vista la sua fede protestante.
Salì quindi al trono Giorgio I che inaugurò una dinastia di regnanti che portò la Gran bretagna a transitare verso l'era moderna, attraversando il vento d'innovazione del Secolo dei Lumi, le ripercussioni della Rivoluzione francese, le Guerre napoleoniche, sino alle soglie della Rivoluzione Industriale.
E già, i sovrani d'Inghilterra portarono con sé consistenti origini germaniche e i primi tre re George continuarono a parlare il tedesco e a visitare frequentemente i propri possedimenti germanici, oltre che ad essere dei re-soldato.
Successivamente, l'uso della lingua tedesca si perse, ma rimasero le origini che per la casa regnate inglese furono motivo di consistente imbarazzo, soprattutto negli anni antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, tanto che - ad un certo punto, per evitare il calo di popolarità e l'alone di sospetto - rinunciarono formalmente al titolo di "Principi di Hannover", ma soprattutto colui che divenne George VI, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, cambiò in George il suo nome da regnante, laddove avrebbe dovuto essere Albert: ma - per i suoi consiglieri politici - Albert suonavo troppo germanico e dunque, in un momento delicato per la monarchia rischiava di farlo diventare impopolare.
I primi quattro King Geroge regnarono in successione, dall'insediamento di George I nel 1715 alla morte di George IV nel 1830.
I re George, nella loro successione, portarono con sè una ventata di cambiamento nella Gran Bretagna del Tempo che, alla fine, dopo poco più di secolo dal loro avvento, era stata profondamente trasformata ed era pronta ad entrare nella modernità, avendo subito cambiamenti sociali ed economici davvero epocali, che furono radicali e profondi e riguardarono tutti gli aspetti della vita, dalla radicale trasformazione dell'edilizia abitativa e dall'importazione di moduli costruttivi imbevuti di neoclassicismo (Palladio diventò un fulgido esempio che ebbe numerosi imitatori), all'architettura degli ambienti naturali e dei grandi scenari urbani con la costruzione di nuovi quartieri secondo direttive rispondenti ad esigenze scenografiche di ampio respiro, alle diverse declinazioni della vita quotidiana (dal lavoro alle attività di leisure, compresi i giochi e le letture), e alle più diverse arti dal teatro alla pittura, passando per la musica.
La mostra è più una mostra da leggere: sono tantissimi i pannelli esplicativi da studiare accuratamente con le loro esaurienti spiegazioni e il supporto visuale di vetrine sobriamente illuminate dove sono collocati dei reperti che fungono da materiale iconografico ed esemplificativo.
In ogni caso, lo spazio espositivo è suddiviso in tre settori tematici che illustrano i cambiamenti e le caratteristiche dei diversi ambiti della vita di quel periodo
che sono:
- Luoghi pubblici, spazi privati
- Acquistando il lusso, acquisendo stile
- Piaceri della società, virtù della cultura
Segue una stanza, sul cui pavimento è stata riprodotta in gradissima scala una mappa della Londra Giorgiana ed è divertente camminarci sopra per identificare i luoghi contemporanei e capire come il disegno della città si sia modificato nel frattempo: qui, interesse degli adulti, ma anche grande divertimento per i bambini, un po' mortificati dalla seriosità dell'allestimento della mostra nel suo insieme e da una frequentazione di adulti altrettanto seriosi e palesemente infastiditi dalla presenza di bambini..
Nella stanza che funge da vestibolo si possono ammirare i ritratti ad olio dei quattro King George che si sono succeduti nell'arco di poco più di secolo, ciascuno accompagnato da brevi note biografiche ed esplicative sulle loro diverse caratteristiche.
Fanno da contorno della mostra, fuori dalla British Library un "monumento" estemporaneo dedicato ai Georgiani: un'installazione "arborea", al cui culmine - sul tetto di una cupola di verde - è collocato il busto di George I, mentre i tre pilastri che la sorreggono e la contornano rappresentano - simbolicamente - i tre re George che gli sono succeduti.
Dalla volta della cupola, allineato con il busto collocato sopra, pende un piccolo putto che una rappresentazione della continuità ideale della dinastia con quello che sarà George VII, l'ultima acquisizione da parte della famiglia regnante.
La mostra, infine, è completata dall'indicazione di un possibile percorso (Georgians Revealed Walking Tour), tracciato nella brochure illustrativa che viene fornita assieme al biglietto, per visitare i più significativi luoghi georgiani della Londra contemporanea ed avere così un colpo d'occhio di come i Georgiani seppero ammodernare e trasformare l'aspetto della città capitale, seguendo in ciò, una visione della vita, della cultura e del divertimento.