Il mare é nero, eppure trasparente
Si gonfia e si sgonfia ritmicamente,
quasi respirasse
Nuoto avanzando verso il buio
che, lontano dalla riva, si fa
L'apprensione dell'Ignoto
si fa strada dentro di me
fredda e strisciante
Davanti a me vedo la scia di spuma
e gli spruzzi bianchi
d'un altro nuotatore
Mi sento rassicurato:
non sono da solo
Poi, non reggendo più alla vertigine
del buio assoluto davanti
nel quale potrei perdermi,
mi giro e prendo a nuotare verso riva
Luci tremolanti
quelle più salde e regolari dei lampioni
quelle ammiccanti delle finestre
le lame di luce delle auto di passaggio
Arrivo prestoal fondale è basso,
e qui mi sento al sicuro
La sabbia è fresca e sciolta
sotto le dita dei piedi
La luna quasi piena
splende alta nel cielo
Alcuni direbbero che questo,
con il suo mix ineffabile di paura e meraviglia,
è stato un momento di felicità assoluta
Io non lo so
Non so dove stia di casa la felicità,
così come viene comunente intensa.
Certamente, non la felicità degli spot pubblicitari
o quella dei Baci Perugina
con gli amanti avvinghiati sull'arco di roccia
Forse, nel corso della mia vita,
la felicità l'ho persa di vista
oppure non l'ho mai incontrata
Ma intanto si vive, faticosamente,
cercando,
cercandola.
Forse quando la si trova,
è una cosa così normale
così ordinaria
che nemmeno ci si accorge
Solo la luna nel cielo lo sa
Solo la chiocciola, che attraversa a fatica
il deserto d'un nastro d'asfalto, lo sa
Solo la biscia, che serpeggia
e con un ultimo guizzo la fa franca, lo sa
Solo il cane fedele che rivede il suo padrone
dopo una lunga assenza lo sa
Vorrei essere come Argo
che esalò il suo ultimo respiro
felice,
dopo aver riconosciuto e salutato
finalmente tornato alla sua Itaca
dopo vent'anni di assenza
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