(Maurizio Crispi) Ogni tanto anche qui a Londra si vedono cose come dalle nostre parti, come - ad esempio - un cestino della spazzatura di un parco pubblico intasato di rifiuti e tanti "resti" sparsi per terra: e, quindi, un Siculo come me si sente autorizzato a tirare delle conclusioni (con un giustificatorio - e assolutorio - "In fondo, siamo tutti eguali") e un bel sospiro di sollievo.
Ma - come si può osservare - i rifiuti non sono stati buttati, indiscriminatamente e con incuria, qua e là sul prato, ma riposti tutti dentro l'apposito dustbin o nelle sue immediate vicinanze.
Alcuni sacchetti e altri resti (bottiglie vuote, per esempio) giacevano per terra, perché dentro non c'era più posto.
Siamo di Lunedì mattina, dopo una domenica di Luglio di caldo e di sole che ha spinto molti Eastender a riversarsi in tutti i giardinetti pubblici disponibili, chi a leggere, chi a dormire, chi a prendere il sole, chi a bere una birra con gli amici e, in alcuni casi, alcuni intenti in riunioni familiari tri-generazionali di 15-20 persone.
Il giardinetto che si vede nella foto è stato utilizzato intensamente anche il sabato, altrettanto caldo.
E, quindi, la quantità di "detriti" accatastati alla fine del week-end è stata cospicua.
Ma qual'è la differenza rispetto a ciò che accade dalle nostre parti?
Che qui tutti i rifiuti entro la giornata di Lunedì verranno sollecitamente rimossi.
E, quindi, se inizialmente, ho tirato un sospiro di sollievo nel vedere questi cumuli di rifiuti, ho riflettuto comunque - subito dopo - di essere proprio su di un altro pianeta.
Non c'è niente da fare, temo...
Purtroppo, siamo sempre di molti passi indietro.