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28 marzo 2012 3 28 /03 /marzo /2012 00:34
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Siamo di nuovo in tempi di campagna elettorale. L'altro ieri, qui a Palermo, per le primarie per la scelta del candidato alla carica di Sindaco per la Sinistra.
Oggi per le amministrative. Tra non molto, arriveranno le politiche.
Passano gli anni, ma non cambia mai nulla.
Si ripetono le stesse sceneggiate e gli identici allestimenti: una circolarità che ci riporta sempre allo stesso punto, senza alcun effettivo progresso.
Nulla ci viene risparmiato.
Pensiamo di essere divenuti più saggi e ci aspetteremmo che chi vuole governare possa mostrarci di essere saggio e di possedere delle "vere" qualità che per essere vere non hanno bisogno di essere sbandierate.
E, invece, puntualmente questo o quel candidato (in realtà tutti, anche i più insospettabili) finiscono con il cedere alle sollecitazioni e alle facili omologazioni: ciascuno, anziché tentare di presentarsi comel'individuo potenzialmente diverso e originale, si propone come uno che da individuo "standardizzato" si sforza - pietosamente - di trasmettere un messaggio-manifesto originale, non altro non che una formula pubblicitaria poco credibile nei suoi contenuti e nei suoi propositi.
Le fotografie dei diversi candidati leccate, ritoccate, fotoshoppate, sino a renderli simili a personaggi da soap opera o da fotoromanzo assolvono alla stessa funzione: quella di presentare un prodotto ben confezionato, senza alcuna idea - nemmeno una ideuzza - alle spalle a far da supporto.
E siccome il pensiero politico "forte" è tramontato e, con esso, la capacità di esprimersi con un linguaggio articolato e complesso, che veicoli le idee e non soltanto le "apparenze", tutti cercano di ritagliarsi un posto al sole, inventandosi degli slogan che altro non sono che vuote parole, roboanti, scintillanti, ma essenzialmente vacanti.
Qualcuno mi spieghi che necessità c'è di ammorbare la città con mega-manifesti, con affiche pubblcitarie, con mini-adesivi che vengono incollati nei posti più strategici (e non necessariamente consoni: come un bidone della monnezza, oppure uno sportello dell'Enel o addirittura per terra), con i famigerati "santini"... E ancora siamo a niente: se per il momento c'è un certo rispetto delle forme (questo è indubbiamente un progresso rispetto al passato), ancora non siamo arrivati ai giochi di fuoco degli ultimi giorni, quando di nuovo si scatenerà ogni forma possibile di attacchinaggio selvaggio.
Penso che tutto ciò è assolutamente inutile e non cambia in modo significativo l'esito elettorale. Chi dovrà prendere i voti, li prenderà a prescindere da quanti soldi avrà buttato nella produzione di tutto questo pattume patinato. Non sarebbe meglio ed infinitamente più popolare devolvere questi soldi in opere di bene?
Forse sarebbe più importante anzichè mandare la propria effige sostanzialmente mediocre nel mondo in tutti i modi possibili, spendere meno soldi e solo per incontrare la gente, andando in giro nelle piazze e nei luoghi di lavori, visitando i centri di aggregazione, parlando con i singoli cittadini e presentandosi senza la mediazione dell'immagine e senza la barriera fisica rappresentata dal palco del comizio.
Come dicevo, indubbiamente c'è oggi una maggiore morigeratezza di quanto non accadesse nell'avvicinamento alle precedenti tornate elettorali, ma quello che viene fatto è spostato in modo molto preoccupante sulla mera rappresentazione pubblicitaria di se stessi.
Rimane attuale la citatissima rappresentazione di Totò, nei panni Antonio La Trippa, portiere di uno stabile romano che si presenta alle elezioni e che fa - in proprio - una campagna elettorale di stampo "condominiale".


 
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commenti

M
(22 ottobre 2012) Slogan fasulli, propaganda, sorrisi a 32 denti sbiancati, foto ritoccate, mendacità e menzogne... <br /> Mercanteggiare la propria immagine e offrirla al miglior compratore come fosse un oggetto di consumo.<br /> L'effetto è tanto più straniante se si osservano le gigantografie nella loro interezza collocate accanto ad altre che pubblicizzano personaggi televisivi o testimonial di oggetti disponibili sul mercato.<br /> Poi ci sono quelli che preferiscono apparire in fotografia vecchi e stanchi, con tutte le impurità e le imperfezioni della pelle, rughe e quant'altro in buona evidenza: come se questa scelta fosse fatta pure ad arte per suggerire l'effetto del peso delle responsabilità, ma anche per dare l'idea che l'esperienza è un tesoro che solo si può accumulare nel corso degli anni.<br /> E poi tutte queste facce ritoccate che ti guardano da tutte le parte con espressioni finto-cordiali diventano una specie di ossessione, come se camminando tu fossi tenuto d'occhio da una schiera di "grandi fratello" in fieri, apparentemente bonari cordiali, sorridenti...<br /> Ma è tutto una fiera della falsità e delle vanità<br /> Non se ne può più di questa fiera fasulla... <br /> Tanto i giochi, alla fine sono sempre gli stessi...
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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