(Maurizio Crispi) Mio padre mi diceva sempre: "Quando ti viene l'impulso di fare qualcosa (qualcosa che potrebbe essere avventato) ... oppure se ti senti salire il sangue agli occhi, prima di agire, conta almeno sino a 10 e, intanto, pensa...".
Quando ero piccolo - come sempre capita in queste circostanze - non gli diedi molto ascolto e nemmeno dedicai alle sue parole la dovuta attenzione.
Eppure, successivamente, sono rimerse in varie circostanze.
E mio padre aveva ragione perchè - con tutte le sue doti, con la sua grandissima levatura culturale - era un impulsivo "tremendo" (e questa sua impulsività in un paio di circostanze in cui avevo fatto qualcosa di sbagliato l'ho sperimentata su me stesso) che, però, nel corso di tutta la sua vita da intellettuale (ma anche da uomo di azione), si era addestrato a riflettere e ad elaborare velocemente le situazioni che si presentavano per poter rispondere al meglio ed ottenere dei risultati e raggiungere i suoi obiettivi.
A tutti appariva per questo motivo un uomo pacato, ma dentro di sé era sicuramente tumultuoso e passionale.
E' un fatto davvero straordinario come noi, partendo da piccoli eventi o da interazioni quotidiane (in questo caso, l'evento trigger è stato l'aver letto un aggiornamento di status su FB, scritto da un mio contatto) per ricordarci di piccoli pezzi della nostra formazione e della relazione con i nostri genitori (e con i nostri educatori, almeno di quelli che, per noi, ebbero una qualche rilevanza): cose che sono sedimentate e che continuano ad agire dentro di noi, anche se il collegamento si è perso.
Ma, per fortuna, ogni tanto riemerge...